#InvasioniDigitali. A Cosenza è tutto pronto per riscoprire la splendida Villa Rendano

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Calabria - Villa Rendano, Cosenza, XIX sec. -  Ph. © Gianni Termine

Calabria – Villa Rendano, Cosenza, XIX sec. – Ph. © Gianni Termine

di Redazione FdS

Prosegue in Calabria, come nel resto d’Italia, la nuova edizione di #InvasioniDigitali, la ormai celebre iniziativa che invita la gente comune, associazioni e comunità a rendersi protagonisti attivi organizzando la riscoperta di un museo, un luogo d’arte, un sito archeologico, un centro storico, una piazza o un qualsiasi altro luogo abbia una storia da raccontare e promuovendone un racconto foto-videografico da condividere attraverso i grandi canali della Rete (sul sito invasionidigitali.it è presente il calendario per scoprire e partecipare alle variegate invasioni attivate in tutta Italia). Un modo per liberare la cultura e i suoi luoghi da quello pseudo-status di prerogativa d’élite sottolineandone la valenza collettiva di motore indispensabile per la crescita spirituale, e anche economica, di tutti. Varie sono le iniziative che partite dal 22 aprile si concluderanno domenica 8 maggio. Una di queste è l’invasione digitale organizzata a Cosenza dall’Associazione di promozione sociale “Interazioni Creative – be yourself!” che ha voluto coinvolgere la propria rete di collaborazioni, contatti e talenti per individuare insieme un tesoro a cielo aperto della nota città calabrese. Sabato 7 Maggio dalle ore 10.00 l’invasione avrà luogo a Villa Rendano, uno degli edifici d’epoca più preziosi del centro storico di Cosenza.

Villa Rendano è un luogo bellissimo che offre una panoramica romantica e suggestiva sull’intera città di Cosenza. Si tratta di una storica villa con parco appartenuta alla famiglia di Alfonso Rendano, musicista e compositore ed oggi gestita dalla fondazione Attilio e Elena Giuliani. Riaperta al pubblico nel 2013 a seguito di un restauro volto a restituire l’edificio alla sua originaria bellezza e a renderlo al contempo fruibile a tutti cittadini, Villa Rendano costituisce un magnifico esempio dell’edilizia di pregio che si sviluppò a Cosenza nella seconda metà dell’Ottocento. Ci sarebbe molto altro da dire su questo luogo ma non anticipiamo di più perché durante l’invasione ci saranno le archeologhe Alessia Costanzo e Domenica Pate (quest’ultima co-founder e blogger di professionearcheologo.it) a guidare gli ”invasori” con competenza e empatia.  Quindi prendete un appunto sulla vostra agenda e diffondete l’invito a amici e contatti anche tramite la pagina evento su FB e cogliete al volo questa opportunità perchè non potete proprio mancare all’appuntamento a Villa Rendano. L’evento è gratuito e aperto a tutti i cittadini, consigliati di munirsi di smartphone, fotocamere e videocamere per condividere sul web l’invasione, e far conoscere così il patrimonio culturale di Villa Rendano attraverso i due hashtag #InvasioniDigitali e #InvadiVillaRendano.

InvasioniDigitaliCover

GLI ORGANIZZATORI

Come dicevamo all’inizio, la “invasione” di Villa Rendano è organizzata dalla Associazione di promozione sociale “Interazioni Creative – be yourself!”, con la preziosa collaborazione di Fondazione Attilio e Elena Giuliani; Octopus Mind; Belmonte in rete ; Subalterni Ribelli; Nemo Cosenza; Brutia- Amici del Cammino di Santiago, e dei creativi Michele Quartucci, Domenica Pate e Antonio Scaramuzzo. Cogliendo l’occasione offerta da questo evento cosentino di Invasioni Digitali, abbiamo rivolto una domanda alla presidente dell’Associazione, Deborah De Rose:

L’Associazione Interazioni Creative ama tessere relazioni fra persone ricche di estro e di talento, offrendo loro la possibilità di misurarsi con se stesse e con gli altri nella espressione delle proprie qualità e prerogative. Anche una città, così come una persona, ha spesso delle risorse nascoste da esprimere, da far riscoprire e valorizzare: se doveste suggerire al prossimo sindaco di Cosenza alcuni obiettivi prioritari su cui puntare per consentire alla città di emergere dal punto di vista turistico, cosa gli consigliereste di fare innanzitutto? Formuli tre esempi…

“Cosenza da qualche anno va assumendo un volto sempre più internazionale ma questo non basta per definirla una città “aperta”. E’ dunque proprio questo l’obiettivo che consiglierei al futuro sindaco: ambire a costruire e a fare emergere il tesoro immateriale della città, quello fatto di talenti, risorse latenti, idee meravigliose. L’obiettivo se pur impegnativo potrebbe essere raggiunto affrontando tre priorità:

– procedere a mappare il territorio per fare emergere e rendere pubblici i beni immobili e gli spazi in disuso per offrirli alla cittadinanza con una call pubblica e un bando facilmente accessibile: questo consentirebbe a molte idee di fare capolino e al talento latente del territorio di esprimersi sicuro di farlo con meritocrazia e orizzontalità; fatto questo i cittadini potrebbero avere finalmente gli strumenti per concorrere a una serie di bandi nazionali che nei prossimi anni punteranno sempre di più a sostenere iniziative di recupero e di rigenerazione urbana dal basso.

– Cosenza è una città che guarda con eccellenza al futuro, ma, non può dimenticare e abbandonare la sua storia: il centro storico. Immaginare Cosenza senza la sua parte vecchia renderebbe la città una metropoli bella ma comune. Oggi si ha ancora l’opportunità di fare, di agire, di attivarsi per recuperare il tempo perduto: lo meritano i cittadini soprattutto gli abitanti del centro storico. Procrastinare un intervento per rimediare all’ inconcepibilità in cui versa la zona e riportarla allo splendore che merita, esporrebbe i cittadini tutti a un enorme pericolo, quello di perdere il vero tesoro a cielo aperto della città ricco di potenzialità e possibilità.

– Accompagnare i cittadini nella scoperta di best practices di innovazione sociale, scoprire, ascoltare e coinvolgere quelle presenti sul territorio, magari istituire un team di innovatori territoriali che accompagni la macchina comunale a comprendere la potenza di questi processi e che sia nello stesso tempo di supporto al territorio. Si potrebbero così intercettare e potenziare i flussi turistici e attivare un virtuosismo inarrestabile e capace di auto sostenersi, ma, si aprirebbero anche nuovi orizzonti e si solleciterebbe il processo partecipativo della cittadinanza che si esprimerebbe sicura di essere ascoltata, rispettata e sostenuta.

Queste azioni attivate strategicamente e in sinergia avrebbero un impatto sulla città e sulla cittadinanza non indifferente, farebbero raccontare di una città innovativa non solo nel suo patrimonio architettonico, ma anche nel suo patrimonio immateriale. Una città capace di attirare flussi di turisti e artisti curiosi di vivere una città “esperienza” in continuo fermento. Cosenza come Matera? Sarebbe bello essere capitale della cultura nel 2033, ma nel frattempo non ci è consentito di attendere e adagiarci su un sostegno dall’alto che potrebbe anche non arrivare, ma ci è consentito di attivarci dal basso condividendo strumenti e competenze e soprattuto una visione comune. Con il progetto di Interazioni Creative siamo convinti che la società e i luoghi possono migliorarsi e rigenerarsi solo se si offrono alle persone opportunità di “rigenerazione personali”, soluzioni che soddisfano le proprie aspirazioni. Spesso idee, determinazione, e azione strategica possono sopperire alla mancanza di ingenti risorse economiche. Del resto a Cosenza siamo ancora ricchi perché la città ha il potenziale umano e strutturale per diventare la perla della regione. Sta a noi scegliere se attenderebbe qualcuno lo faccia per noi o rimboccarci le maniche e partecipare al massimo delle nostre possibilità.”

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