di Redazione FdS
E’ conosciuta in tutto il mondo come star del pop romeno da quando nel 2004 ha scalato le classifiche di tutto il pianeta con il brano Dragostea din tei, primo pezzo pop a varcare i confini della Romania post-Ceausescu, ma Haiducii – al secolo Paula Mitrache – oltre che artista del mondo della musica è anche donna impegnata in ambito sociale con la sua Associazione di mediazione culturale “Dacia Nicolaiana”. Convinta che l’incontro fra nazionalità e culture diverse sia motivo di arricchimento e principio di pace sociale, da anni si fa promotrice di iniziative volte a favorire tale incontro e il virtuoso scambio che ne consegue. Invitata lo scorso 26 aprile come madrina al 3° Raduno delle Maschere Antropologiche di Tricarico (Matera) – manifestazione internazionale che coinvolge rappresentanti dei Carnevali di diverse regioni d’Italia e d’Europa – Haiducii si è fatta ambasciatrice di due realtà territoriali e culturali alle quali è molto legata: la Romania e la Sardegna, regione in cui vive da circa due anni facendo la spola con la Puglia dove ha sede la sua Associazione.
Haiducii ha sfilato nel pomeriggio con il costume tradizionale romeno, indossandone un esemplare antico di due secoli e portando sul volto una delle maschere grottesche e scaramantiche in uso da sempre nella tradizione contadina della Bucovina, regione romena famosa per i bellissimi monasteri dipinti. La cantante ha però scelto di essere capofila dei Sos Tumbarinos di Gavoi (Nuoro), vestiti col tipico abito di velluto nero e calzanti i “sos cosinzos” e “sos cambales”. Il gruppo di giovani ha alternato il suono dei tamburi in pelle di pecora e capra, del piffero e di altri strumenti tradizionali, ai passi di una danza di gruppo molto suggestiva che ha riscosso grande successo fra il foltissimo pubblico che costeggiava il corteo. Ma il momento centrale dell’omaggio di Haiducii alla Sardegna, sua terra di adozione, è stato a fine serata quando l’artista è apparsa sul palco di Tricarico indossando il sontuoso abito tradizionale sardo.
“La Sardegna – ha dichiarato Haiducii – è una terra che mi lascia senza fiato. Bellissima in ogni suo aspetto. Come bella è la gente che la abita, fatta di persone da cui ho avuto fin dal primo momento manifestazioni di grande amicizia, generosità e sensibilità. In nome dell’amore fra i popoli ho voluto unire a Tricarico l’omaggio alla mia Romania con quello alla Sardegna, invitando tutti a superare gli steccati che spesso ci dividono senza motivo, perché conoscere davvero gli altri è motivo di arricchimento e di crescita spirituale”. Accanto ad Haiducii c’erano sul palco i gruppi delle maschere di Ottana (“Boes e Merdules”) e Neoneli (“Sa Maschera ‘e Cuaddu”) riferendosi alle quali l’artista ha ritrovato diversi motivi di similitudine con alcune maschere di Romania. Insieme a loro – dopo aver eseguito in un clima festosissimo la hit che l’ha resa celebre ovunque – Haiducii ha intonato la meravigliosa canzone sarda d’amore “No potho reposare” sulle note della struggente versione del compianto Andrea Parodi. Un momento di grande intensità che ha commosso tutto il pubblico.
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