Colta, raffinata e animata da una inesauribile curiosità, Janet Ross seppe rompere gli schemi del suo tempo coltivando interessi inconsueti per una donna dell’età vittoriana. Amante dei viaggi, visse in Egitto per poi trasferirsi in Toscana dove acquistò una tenuta. Noncurante dei pericoli di un Sud infestato dai briganti visitò la Puglia lasciandoci un delizioso diario di viaggio. Un progetto culturale ne ripercorre le orme
di Redazione FdS
Agli antipodi dei cliché femminili di età vittoriana, Janet Duff Gordon, maritata Ross, classe 1842, ebbe la capacità di rompere i coevi schemi sociali coltivando interessi inconsueti per un lady del suo tempo: fu appassionata saggista di storia, archeologia e gastronomia, corrispondente del Times, praticò il collezionismo d’arte, produsse uva da vino, formaggio, olio e vermouth, coltivò orchidee e fu animatrice in Toscana di un salotto culturale frequentato da scrittori e artisti come Edward Hutton, John Addington Symonds, Marie Corelli, Alfred Austin, Mark Twain, Bernard Berenson e Norman Douglas; nulla di insolito per una come lei che, figlia di un baronetto con incarichi pubblici e di una scrittrice, crebbe in una casa londinese frequentata da intellettuali come William Thackeray, Charles Dickens e Thomas Carlyle, tanto per citarne alcuni. Sposatasi nel 1860 col banchiere Henry Ross, l’anno dopo seguì il marito in Egitto dove questi era socio di una banca britannica, salvo poi trasferirsi entrambi in Toscana quando il sistema bancario egiziano entrò in crisi; la coppia cambiò più volte residenza per poi acquistare nel 1888 la plurisecolare Villa di Poggio Gherardo, fuori Firenze, vicino a Settignano, facendone la propria dimora definitiva. Appena quattro anni prima, noncurante dei pericoli di un Sud Italia infestato dai briganti, Janet Ross compì un viaggio in Puglia sulle orme di Manfredi di Hohenstaufen e di suo padre Federico II di Svevia, figure che l’avevano folgorata grazie alla lettura del romanzo settecentesco Il castello di Otranto dello scrittore inglese Horace Walpole. Questa esperienza sfociò nel gustosissimo diario di viaggio pubblicato nel 1889 con il titolo “The land of Manfred, prince of Tarentum and king of Sicily. Rambles in remote parts of southern Italy, with special reference to their historical associations” (tradotto in Italia come La terra di Manfredi nel 1978 dall’editore leccese Capone e ristampato di recente).
La ‘spericolata’ britannica, prima viaggiatrice straniera a raggiungere il tacco dello Stivale, lo fece viaggiando, per lo più in carrozza e su strade sterrate, insieme al marito Henry e all’artista pavese, residente a Firenze, Carlo Orsi, il quale illustrò i suoi libri. Referente in Puglia della scrittrice era il tarantino Giacomo Filippo Lacaita, avvocato, apprezzato dantista e senatore del Regno d’Italia nonché mazziniano della prima ora, protagonista di vicende che in pieno Risorgimento lo avrebbero portato a Edimburgo e infine a Londra, approdo di molti dissidenti italiani e luogo in cui fece amicizia con Janet Ross. Lacaita, al quale la scrittice non mancò di dedicare il suo libro sulla Puglia, accompagnò i tre viaggiatori in lungo e in largo per la sua regione, oltre ad ospitarli nella sua Villa Leucaspide, dimora cinquecentesca che sopravvive ancor oggi a Statte, vicino Taranto, convertita in una splendida struttura ricettiva. La “terra di Puglia” con “le sue città tutte bianche e… quasi dall’aria orientale”, avrebbe esercitato su Janet “un fascino straordinario.” Il tour la portò da Trani ad Andria, proseguendo poi verso Bari e Brindisi, dove “i tramonti sono simili ad un quadro di Turner”, quindi a Lecce e Otranto per poi riportarla a Taranto dopo aver fatto tappa a Oria. Risalita infine in direzione nord verso Manfredonia e Foggia, concluse il viaggio a Benevento dove il suo eroe Manfredi morì nel 1266.
Ispirata a questo pionieristico viaggio in Puglia è l’iniziativa “I viaggi di Janet”, un progetto artistico ed editoriale che, prodotto da Isola di Mezzo aps e finanziato dal Consiglio Regionale della Puglia nell’ambito dell’avviso pubblico “Futura. La Puglia per la Parità”, porta al centro della scena una storia di libertà, coraggio e scoperta. Articolato in 3 appuntamenti, il progetto intende infatti celebrare l’emancipazione femminile e il gusto per l’avventura pionieristica che – come dimostra anche la storia del viaggio in Sud Italia di Emily Lowe -, non fu una prerogativa esclusivamente maschile. “Lo sguardo di Janet Ross sulla Puglia è fresco e curioso, – spiega Raffaela Zizzari curatrice del progetto insieme a Ilaria Mancino – si sofferma con attenzione sui monumenti e sulla storia, ama l’incontro con le persone, si interessa agli usi e costumi locali, ci restituisce un prezioso patrimonio di luoghi, persone ma anche poesie e canti popolari. Questo suo punto di vista peculiare, intriso di sensibilità e intuizione femminile, ci offre uno specchio spaziotemporale, un’occasione per passeggiare per le vie delle nostre città e incontrare idealmente i nostri avi”.
Il viaggio con Janet Ross inizia il 6 dicembre al Museo Castromediano di Lecce, e fa tappa il 13 dicembre a Galatina (Le), e il 20 dicembre a Otranto (Le), sempre alle ore 17.00 (per maggiori informazioni: email: iviaggidijanetross@gmail.com – cell: 3284184648). Si parte dal Museo Castromediano perché esso fu visitato da Janet Ross in compagnia proprio dell’archeologo salentino Sigismondo Castromediano, che al tempo curava le visite guidate; un luogo che oggi si fa scenario di una narrazione contemporanea, capace di unire storia e avanguardia culturale, crocevia di storie, dialoghi e ispirazioni. Ogni appuntamento previsto dal progetto è stato concepito per intrecciare narrazioni del passato con riflessioni contemporanee, invitando il pubblico a immergersi in un viaggio che è al tempo stesso geografico e interiore.
“Abbiamo voluto creare un tè delle cinque fuori dal tempo – aggiunge Ilaria Mancino – Una peculiare immersione acustica, curata dal soundesigner Fabio Iaci, durante la quale faremo la conoscenza di Janet Ross, una figura formidabile per i suoi tempi, e dei personaggi salentini che tanta curiosità suscitarono in lei: l’affascinante duca Castromediano, l’eccentrico Cavoti, il De Giorgi ma anche il capostazione di Otranto e tante figure popolari che puntellano il racconto”.
“Questo progetto non è solo un viaggio nel tempo, – sottolinea Loredana Capone, Presidente del Consiglio Regionale della Puglia – ma un messaggio potente per il presente. Janet Ross ha rappresentato la capacità di superare i limiti e raccontare con autenticità. Oggi celebriamo il suo coraggio, unendo le donne di ieri e di oggi in un percorso di libertà e consapevolezza.” “I Viaggi di Janet Ross” infatti non è solo un omaggio a una figura straordinaria, ma un invito a tutte le donne a esplorare, sfidare i confini e raccontare il mondo con una voce autentica. È un progetto che parla di emancipazione, avventura e della bellezza di guardare la diversità con rispetto e meraviglia.
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