di Redazione FdS
E’ la Calabria ionica la più importante area di nidificazione della tartaruga marina Caretta caretta in Italia, specie minacciata e tra le più carismatiche della fauna nazionale. Il settore costiero principalmente interessato al fenomeno si estende lungo i circa 40 km tra Capo dell’Armi e Capo Bruzzano, coincidenti in buona parte con la “Costa dei Gelsomini” e ricadenti in 11 comuni, da Melito Porto Salvo a Bianco, in provincia di Reggio Calabria. Qui ogni anno si localizzano una ventina di nidi, corrispondenti al 60-80% di tutti i nidi in Italia, deposti da una residua popolazione nidificante, geneticamente differenziabile da tutte le altre popolazioni mediterranee. Al primato numerico si aggiunge anche una peculiarità di tipo genetico: le Caretta caretta che nidificano in quest’area dello Stivale hanno caratteristiche che le differenziano dal resto della popolazione mediterranea, costituendo una variante ‘calabrese’.
Proprio in virtù di questa forte presenza dell’animale sul territorio calabrese, la Regione Calabria, attraverso l’Assessorato alla cooperazione, guidato da Luigi Fedele, partecipa, in qualità di partner, al progetto “Life Natura” per la tutela delle tartarughe Caretta caretta.
Il progetto, partito ufficialmente nel mese di ottobre 2013 ha avviato fattivamente le attività con il primo meeting operativo, tenutosi a Palizzi a dicembre scorso, fra i partner rappresentati da Regione Calabria, Comuni di Palizzi e Brancaleone, Università della Calabria, società “Chlora”, Legambiente e altre associazioni coadiuvati dall’esperienza di assistenza tecnica alla gestione progettuale della “EuroworksConsultingsprl”. Le attività saranno localizzate nel basso Ionio calabrese, e per la precisione nella Costa dei Gelsomini. Il progetto si concluderà il 31 dicembre 2017. Finanziato al 58% dalla direzione generale Ambiente della Comunità Europea per un importo di circa 2 milioni e 900mila euro, di cui 2 milioni e 600mila erogati, e il resto messo a disposizione dai partner, il progetto sosterrà l’attività di studio e ricerca avviata già dal 2000 dall’Università della Calabria.
La Regione, attraverso il servizio cooperazione del Dipartimento Presidenza, offrirà supporto al coordinamento del capofila ed è direttamente responsabile delle seguenti azioni: redazione e pubblicazione del Piano di azione regionale per la conservazione delle tartarughe marine e sottoscrizione di un protocollo d’intesa con i comuni rivieraschi finalizzato ad una gestione del demanio marittimo compatibile con la nidificazione di caretta caretta; revisione e approvazione dei limiti dei siti Natura 2000 e predisposizione dello strumento gestionale; opere di eliminazione o mitigazione dell’inquinamento luminoso nei tratti strategici d’arenile; protocollo operativo per la redazione dei Piani Spiaggia e la pulizia degli arenili.
Con l’attuazione di questo progetto si può avviare un modello innovativo, a livello regionale, per le politiche di conservazione e la gestione delle risorse naturali, conciliando le esigenze di tutela della specie e degli habitat con approcci rispettosi di fruizione delle risorse, forieri anche di benefici economici per le comunità locali.
Gli effetti positivi di tali interventi, che hanno come obiettivo primario quello di attuare importanti interventi per la conservazione della caretta caretta, andranno a beneficio anche della popolazione locale. La riqualificazione naturalistica delle spiagge, ad esempio, implica ricadute positive in termine di attrattività turistica del settore costiero anche per il grande valore d’immagine che comporta la presenza della tartaruga marina.
Per la parte tecnico-scientifica della attività verranno inoltre coinvolti le istituzioni regionali competenti: il Dipartimento ambiente, per le parti strettamente tecniche, ed il servizio patrimonio ittico faunistico caccia e pesca del Dipartimento agricoltura, per le attività legate al settore della pesca.
fonte: Regione Calabria