di Redazione FdS
Lunedì 23 novembre, a Torino, nelle sale della Biblioteca Civica di Villa Amoretti, alle 17.30, si inaugura la mostra fotografica Carlo Levi e la Basilicata tra memorie e passioni, che espone 61 scatti della fotografa tarantina Anna Svelto. Come è noto, quest’anno ricorrono i 40 anni dalla morte del celebre scrittore e pittore torinese, i 70 dalla pubblicazione del libro Cristo si è fermato ad Eboli e gli 80 dal confino lucano di Grassano ed Aliano. Al vernissage interverranno il Presidente della Fondazione Giorgio Amendola e dell’Associazione Lucana in Piemonte Carlo Levi, Prospero Cerabona, e l’antropologa letteraria Francesca Romana Uccella. La mostra resterà visitabile fino al 12 dicembre.
La Basilicata con Grassano, Aliano, Gorgoglione, Craco, Guardia Perticara e Matera è un mondo dove è facile incontrare Carlo Levi nei luoghi e volti che lo scrittore e pittore torinese ha descritto nel libro Cristo si è fermato ad Eboli e ritratto nei suoi quadri. Sono trascorsi molti anni dalla morte di Levi ma il legame con la Basilicata resta forte ed anzi è maturato e si è consolidato. A Grassano ed Aliano, paesi del confino dello scrittore ed oggi Parchi Letterari di Carlo Levi, il levismo è diventato turismo culturale, riferimento e stimolo per il riscatto sociale ed economico e per la crescita del talento creativo di tanti lucani e meridionali. Ma non si possono non provare emozioni evocative dinanzi ai volti degli anziani, alcuni dei quali hanno conosciuto Carlo Levi durante il confino o della prima donna sindaco di Aliano e della Basilicata, che incontrò negli anni ’70 lo scrittore. Passato e presente si fondono e si confondono: Don Carlo lo vivi in ogni angolo di questi luoghi e sembra di camminare insieme a lui lungo un intenso itinerario letterario ed umano.
I Calanchi, affascinante paesaggio lunare, circondano Aliano, isola in equilibrio precario sull’argilla che da luogo di esilio è diventata oggi luogo d’accoglienza con molteplici attività intellettuali. La casa-confino, volutamente lasciata com’era quando Levi partì, è vuota, senza mobili, ma trasmette, proprio per questo, emozioni che vengono dal nostro immaginario e rendono profondamente autentico e vissuto quel luogo dai visitatori con iniziative culturali. Il cimitero dove ha voluto che fosse sepolto, oggi è meta di visitatori da ogni parte del mondo. La Pinacoteca Carlo Levi è ricca di dipinti e foto dello scrittore e pittore, mentre continua a celebrarsi il Carnevale con le maschere cornute descritte dallo scrittore in Cristo si è fermato ad Eboli. Annualmente viene assegnato ad autori ed artisti di fama internazionale il Premio Letterario Carlo Levi.
E’ rievocato ogni anno sia a Grassano che ad Aliano l’arrivo al confino dello scrittore torinese che vede la partecipazione attiva in costume di molti abitanti. E’ sorto, grazie al poeta e paesologo Franco Arminio, con la promozione del Comune di Aliano e della Regione Basilicata, il Festival La Luna e i Calanchi che a fine agosto fa incontrare con gli abitanti ad Aliano e nei paesi limitrofi tantissimi artisti da tutto il Mediterraneo e durante quei giorni molti momenti, anche con letture da Cristo si è fermato ad Eboli, sono dedicati a Carlo Levi. Luoghi come Craco e Guardia Perticara, insieme ad Aliano e Matera, sono stati il set del film di Francesco Rosi, Cristo si è fermato ad Eboli, che qui nel 1978 ha girato molte scene. E poi Matera che appare in tutta la sua bellezza con i suoi Sassi e con il Museo Lanfranchi ricco di quadri di Levi tra i quali il grande telero Lucania (1961).
Mario Carbone, il grande maestro della fotografia accompagnò Carlo Levi in Basilicata nei luoghi del libro Cristo si è fermato ad Eboli per documentare i volti e i paesaggi lucani e con oltre 400 foto ispirò Levi nel lavoro del grande telero Lucania. Altro luogo di memoria oggi forte riferimento per esposizioni, attività artistiche e musicali è l’Ex Ospedale di San Rocco dove fu imprigionato Rocco Scotellaro, il sindaco contadino, giovane amico di Carlo Levi ed uno dei protagonisti delle lotte contadine e politiche in Basilicata, raffigurato da Don Carlo al centro del telero, giovanissimo con lo sguardo fiero. Infine, Don Mimì Notarangelo, intellettuale materano di origine pugliese che conobbe Carlo Levi e collaborò con Francesco Rosi durante le riprese del suo film, chiude questo viaggio d’amore per Carlo Levi e la Basilicata .
“Questa mostra – ha detto la fotografa Anna Svelto – è stata un lavoro che mi ha impegnata per un anno e sono particolarmente felice che i fotografi e documentaristi di Carlo Levi, ancora viventi, il grande maestro Mario Carbone e Domenico Notarangelo, lo abbiano definito “originale e molto intenso”. Ho amato molto Carlo Levi fin da ragazzina e il Sud da lui descritto e, specialmente in Basilicata, ho avuto modo di vederlo coi miei occhi. Sono molto emozionata, anche perchè credo sia uno dei lavori più importanti che io abbia fatto finora”.
C.so Orbassano 200
Orario: lunedì dalle 15.00 alle 19.55 – dal martedì al venerdì dalle 8.15 alle 19.55 – sabato dalle 10.30 alle 18.00
Ingresso libero
Info: 011 386604/14 – linee GTT 2-5-58-58
IL LUOGO