Un minuto e 5 secondi di pura poesia per declinare lo splendore unico e mutevole di una città dai circa tremila anni di storia. Questa città è Matera, sospesa sulla Gravina, profonda fossa naturale che col suo torrente ne delimita gli antichi rioni – il Sasso Barisano e Sasso Caveoso – testimonianza di una antichissima civiltà dell’abitare assurta, dopo una lunga e triste parentesi di degrado, a Patrimonio dell’Umanità tutelato dall’UNESCO. Originali e antichi aggregati di case scavate nella calcarenite, a ridosso del profondo burrone, i Sassi, insieme con le cisterne ed i sistemi di raccolta delle acque, identificano oggi l’immagine stessa di Matera nel mondo. In “Matera in snow”, video dell’olandese Caspar Daniël Diederik, lucano d’adozione e founder di Storytravelers, collettivo di videomaker e fotografi che raccontano il mondo attraverso le immagini, ritroviamo la magica città di pietra sotto la candida coltre di neve che in questi giorni sta imbiancando il Sud fin sulla costa. Fra alba e tramonto, quella che Carlo Levi definì la “dolente bellezza” di Matera, è qui enfatizzata dalle riprese aeree sotto un cielo plumbeo che a tratti lascia spazio al sole, in un accentuato contrasto di chiaroscuri che rivelano allo sguardo l’intricato groviglio di viuzze, piazzette, gradinate, muraglioni, terrazzamenti, case-grotta, palazzi, di questo “miracolo del tempo”, in felice equilibrio fra una storia remotissima e una contemporaneità che nel 2019 la vede acclamata Capitale Europea della Cultura [di Kasia Burney Gargiulo].
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