La Rothschild Foundation Hanadiv Europe di Londra sostiene l’archivio pugliese della Fondazione ILMC

Francesco Lotoro mentre analizza manoscritti musicali provenienti dai campi di concentramento – Image by Fondazione ILMC

di Redazione FdS

Proseguono a pieno ritmo le collaborazioni tra la Fondazione Istituto di Letteratura Musicale Concentrazionaria, con sede a Barletta, ed istituzioni culturali, italiane e internazionali, che hanno preso a cuore le attività di salvaguardia e divulgazione della musica scritta nei campi di concentramento e in altri luoghi di cattività civile e militare negli anni della 2a Guerra Mondiale. Particolarmente sensibile alle attività concernenti il grande Archivio e la Bibliomediateca creati e curati dalla Fondazione ILMC sotto l’egida musicologica del presidente Francesco Lotoro (musicista da oltre trent’anni impegnato a 360 gradi nel campo della musica concentrazionaria), si è dimostrata la fondazione Rothschild Foundation Hanadiv Europe di Londra, che per statuto, e a fronte di progetti meritevoli, finanzia un’ampio numero di organizzazioni e di singoli studiosi operanti nel campo del patrimonio, della cultura e dell’istruzione ebraica.

La Rothschild Foundation ha infatti riconosciuto l’importante valore e l’unicità della sfida intrapresa da Lotoro e cioè quella di rintracciare, restaurare, pubblicare ed eseguire spartiti di musica composta in prigionia o deportazione durante la Seconda Guerra Mondiale. Un obiettivo che lo ha portato a viaggiare per il mondo alla ricerca di composizioni dimenticate, allo scopo di preservare la memoria di donne e uomini che hanno trasformato la musica in un atto di resistenza. Risultato di questo impegno, a tratti totalizzante, è stato ad oggi il rinvenimento di più di 8.000 spartiti e 12.500 documenti (tra diari, quaderni musicali, registrazioni, interviste).

Il logo della Rothschild Foundation Hnadiv Europe, Londra

L’unicità di questo patrimonio d’arte e di umanità è dato dal fatto di includere non solo migliaia di spartiti, documenti e testimonianze di sopravvissuti all’Olocausto o delle loro famiglie – ossia musica scritta nei campi di concentramento e sterminio nazisti  in condizioni estreme di privazione dei diritti umani fondamentali – ma anche ogni altra musica composta in prigionia e deportazione in tutte le zone di conflitto della Seconda Guerra Mondiale.

Le opere che Francesco Lotoro ha salvato dall’oblio – raccogliendo, trascrivendo e riportando in vita composizioni spesso scritte sui supporti più improbabili e cercando talvolta di ricrearle filologicamente a partire da materiali gravemente danneggiati – spaziano da composizioni di musica classica, canti celebrativi o popolari provenienti da tutta Europa lasciati dai deportati ebrei, alle improvvisazioni testimoniali di musicisti sinti e rom, ai canti clandestini di protesta, opere di ogni stile e genere, da sinfonie, sonate e opere composte da talentuosi musicisti professionisti, fino alla musica di intrattenimento, tanghi, cabaret e canzoni popolari di cantanti dilettanti, ecc.

Non mancano le fotografie, sia su supporto cartaceo che su supporto digitale, anch’esse da riordinare in modo coerente, così come sono presenti anche documenti non musicali (manoscritti, dattiloscritti, carte a stampa) relativi all’attività musicale nei Campi; è infine necessario riordinare il numeroso materiale video e fonografico, come VHS, audiocassette, dischi 33 e 78 giri, dischi Pyral, DVD e CD. A tutto ciò occorre aggiungere i libri della Biblioteca che comprendono oltre 3.000 pubblicazioni.

​A fronte di questo monumentale patrimonio culturale, il contributo fondamentale di Rothschild Foundation Hanadiv Europe è quello di intervenire a sostegno delle imprescindibili attività di ordinamento attraverso la catalogazione, la trascrizione, il restauro, la digitalizzazione e l’archiviazione, secondo gli standard internazionali. L’ulteriore, importante, obiettivo è che i risultati della ricerca vengano successivamente messi a disposizione del pubblico attraverso un’antologia multilingue e un portale web ad accesso gratuito.

“Riuscire a raggiungere questi risultati – ha dichiarato il M° Francesco Lotoroè un traguardo importantissimo perché consente di restituire all’Umanità intere pagine della storia di tutti, testimonianze espresse attraverso la musica che per sua natura è un linguaggio universale, così come universale è la sua potenza emotiva. Inoltre il recupero di questa musica perduta e ritrovata apre nuove strade per la storiografia musicale, la quale viene posta nelle condizioni di recuperare intere pagine ingiustamente strappate dal grande libro della Storia della Musica. Mi sento pertanto in dovere di ringraziare tutte le organizzazioni che ci stanno sostenendo in questa ardua impresa e in particolare la Rothschild Foundation Hanadiv Europe intervenuta a supportare in modo significativo l’Archivio e la Biblioteca della nostra Fondazione, cuori pulsanti di ogni nostra iniziativa”.

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