di Redazione FdS
C’è un patrimonio in Abruzzo, fatto di arte e devozione, che 3 anni fa – per la prima volta in un modo così ampio – fu portato alla ribalta del grande pubblico nella mostra “La Sapienza risplende – Madonne d’Abruzzo tra Medioevo e Rinascimento” tenutasi presso i Musei Comunali di Rimini in occasione del Meeting e in collaborazione con la Arcidiocesi de L’Aquila e la Diocesi di Teramo. L’sposizione è stata poi riproposta a Ocre (L’Aquila) nell’estate 2013. L’esposizione curata da Lucia Arbace e da un folto comitato scientifico, ha presentato un insieme assolutamente eccezionale di dipinti e sculture lignee di area abruzzese che coprono l’arco cronologico tra la fine del XII e gli inizi del XVI secolo. Per chi si fosse perso la mostra, vi mostriamo un ricco campionario di queste opere grazie alle immagini scattate a Rimini e messe a disposizione dalla scrittrice statunitense Sharon Mollerus (v. photo gallery in basso).
Il suggestivo titolo della mostra fu ricavato da un’epigrafe che si legge in calce alla superba Madonna duecentesca di Sivignano, “Nel grembo della Madre risplende la Sapienza del Padre”. Ed è sulla certezza che proviene dalla sapienza che si fonda il legame fra il carattere popolare e l’intonazione aulica della regalità di Maria “sedes Sapientiae” e Madre che noi possiamo ravvisare in queste splendide opere. Per alcune di esse la mostra fu l’occasione per ricomparire in pubblico dopo i danni riportati nel terremoto del 2009 ed il loro restauro è stata la prova di come le Soprintendenze d’Abruzzo si siano date da fare per restituire all’antico splendore e alla fruizione del pubblico, un patrimonio d’arte straordinariamente importante e amato, benché ancora troppo poco conosciuto, testimone di una sintesi di influssi di varia origine culturale e di una devozione profondissima, che si manifesta tuttora nelle processioni e nella presenza, in Abruzzo, di una fitta serie di santuari.
La nota stampa che a suo tempo ha accompagnato il lancio della mostra descrive con molta efficacia queste opere: “…di notevoli dimensioni, fra esse compaiono alcune Maestà più grandi del naturale, che nell’imponenza della rappresentazione e nella smagliante veste cromatica esercitano su qualunque osservatore un indubbio fascino”. Si tratta di “esemplari medievali e rinascimentali, in una continuità sancita innanzitutto dal tema mariano e poi dalla connotazione geografica, che, sul piano stilistico, si riveste di una peculiare intensità; le Madonne con Gesù bambino ostentano infatti una intensa vivacità di affetti, sia quando sono atteggiate alla pensosa severità degli sguardi, sia quando entrano in affabile rapporto con chi le osserva. Per questa ragione non sono mai “distanti”, perché sono concepite in un dialogo; affermano in tal modo sia la loro umanità, ma nel contempo la loro divinità, segno eloquente di come l’arte popolare sia innanzitutto “arte per il popolo”, intesa per essere capita da una realtà più varia possibile di persone. (…) L’articolato capitolo della scultura lignea e della pittura abruzzese medievale e rinascimentale rappresenta un fatto d’arte autonomo, pur nelle relazioni che le arti abruzzesi stringono con la cultura figurativa umbra e laziale. In età medievale sopravvive, almeno sino alla fine del XIII secolo, il substrato bizantino, così influente nell’arte italiana. L’autonomia dell’arte abruzzese viene poi riconfermata nel Rinascimento, momento che assiste alla presenza di artisti del calibro del pittore Saturnino Gatti e dello scultore Silvestro dell’Aquila.
Fra le opere spiccano per la classica severità la Madonna col Bambino di Castelli, che in antico si conservava nella distrutta abbazia di San Salvatore, e la Madonna di Ambro, proveniente in origine da San Pio di Fontecchio, nei pressi dell’Aquila. La prima è intagliata in due blocchi cavi di legno di noce che conferiscono una consistenza monumentale al compatto gruppo di Maria e di Gesù, ideato per essere collocato su un trono non più esistente. Qui la Vergine sfuma il suo ruolo di regina, descritto dalla splendida corona un tempo ornata di borchie di vetro, in un’espressione confidenziale, mentre il Bambino, a sua volta incoronato, punta verso l’osservatore uno sguardo fermo, leggermente assorto e giudice. La Madonna di Ambro, così denominata forse da un santuario nei pressi di Ascoli Piceno dipendente da Farfa, fin dalla prima occhiata tradisce un ascendente bizantino. Lo vediamo in ogni dettaglio: dalla sontuosa acconciatura di Maria, ai pendilia, i fili di perle che ricadono come quelli di un’imperatrice di Costantinopoli. Anche qui la ieratica regalità di Maria si addolcisce nella sua maternità, perché questa regina in trono è anche lactans, del latte, e deriva da un’iconografia di radici orientali.”
Non si possono non citare anche “la Madonna del latte di Montereale nel suo smagliante cromatismo, e la Madonna di Sivignano, riscoperta e “salvata” da Federico Zeri negli anni sessanta del Novecento da un increscioso episodio di vendita clandestina, sventato dagli abitanti di Sivignano che fecero di tutto per nascondere la “loro” Madonna, impedendone così l’alienazione. Tra i capolavori del Rinascimento non si può dimenticare la Madonna in trono con angeli di Saturnino Gatti, pittore che si innesta nel solco della tradizione del centro Italia, simile nella finezza al Pinturicchio e nell’eleganza ai maestri umbri e laziali del Quattrocento.”
Photo Gallery (click on images to enlarge)
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1-2) Madonna in trono con Cristo bambino, prima metà XIII sec.
3) Madonna in trono con Cristo bambino, seconda metà del XIII sec.
4) Madonna in trono con Cristo bambino, seconda metà del XIII sec., Maestro di Sivignano
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5) Madonna di Ambro, di pittore benedettino, XII-inizio XIII sec.
6) Madonna del latte, Gentile da Rocca, 1283
7) Madonna in trono con cristo bambino, Maestro di S. Caterina Gualino, prima metà del XVI sec.
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8-9) Madonna in trono con Cristo bambino, Maestro della Madonna di S. Silvestro, prima metà XIV sec.
10-12) Madonna in trono con Cristo bambino, tardo XII sec.
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13-14) Madonna in trono con Cristo bambino, Maestro dell’Abruzzo, fine XII-inizi XIII sec.
15) Madonna delle Concanelle, Magister machilonus e scultore di ambito umbro-abruzzese, 1262
16) Madonna in trono con Cristo bambino, Maestro abruzzese, inizio XIV sec.
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17-18) Madonna con Bambino (Madonna del Carmelo), prima metà XV sec.
19-20) Madonna di Fossa, maestro della Madonna di S. Silvestro, 1440-50
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21-22) Madonna con Bambino, probabilmente di Paolo Aquilano, tardo XV sec.
23) Vergine Incoronata e Matrimonio mistico di S. Caterina d’Alessandria, Matteo da Campli, prima metà XV sec.
24) Madonna con Bambino, prima decade del XIV sec.
Photos by Sharon Mollerus | CCBY2.0