Lo scorso anno il borgo marinaro di Cariati (Cosenza) è stato protagonista della prima ediizone di DREAMING SOUTH ossia di quello che può considerarsi uno dei primi esperimenti in Italia di marketing territoriale sul web attraverso la formula del turismo “live like local”, cioè basato su un’esperienza di viaggio a stretto contatto con la gente del posto, scoprendo le tradizioni e degustando i prodotti del territorio. Chiamati a vivere questa esperienza sono stati per una settimana 10 blogger, fotografi e videomaker da tutto il mondo con il compito di raccontare il territorio attraverso contenuti multimediali, secondo una prospettiva giovane e poco formale. Il tutto, con l’obiettivo di trasformare questa esperienza di un gruppo di creativi in uno stimolo per tutti coloro che vogliano conoscere il SUD ITALIA attraverso un canale fortemente innovativo.
Dopo il grande successo del 2012 e dopo un nuovo attento casting, DREAMING SOUTH dal 13 al 20 giugno prossimi ritorna in Calabria, terra di accoglienza e di antica tradizione; ancora una volta una regione centrale dell’antica Magna Grecia è stata scelta per un ritorno dalla tradizione al futuro con un approccio innovativo nella comunicazione. Le zone che saranno visitate quest’anno comprenderanno ancora una volta Cariati, eletta base operativa, ma saranno coinvolti nel programma vari paesi dello Jonio Cosentino: la maggior parte saranno paesini costieri e della zona montana pre-silana.
Ecco i nomi dei 10 giovanissimi creativi che partecipano al progetto DREAMING SOUTH 2013:
Lara E. Tompa fotografa e videomaker freelance ungherese attualmente residente ad Amsterdam, in Olanda; Ulf Benjaminsson, sviluppatore di software scandinavo, originario dell’isola svedese di Gotland; Silvana Krauss, globetrotter tedesca, impegnata in diversi lavori legati al turismo; Josh Rickard, fotografo e antropologo americano di Lancaster (California); Frida Ström, giovane stagista svedese nal campo della scrittura creativa e del videomaking; Milad Zardeh, fotografo di New York; Samantha Saad, fotografa e videomaker residente a Parigi; Frida Ström, giovane creativa svedese, di Stoccolma; Maria Carolina Mesquita, autrice e fotografa portoghese; AnaMaYiTa (Ana María AMAYA ROJAS) informatica e fotografa colombiana residente a Parigi.
La filosofia alla base del progetto è ispirata a un pensiero del giornalista Beppe Severgnini fatto proprio da DREAMING SOUTH:
“siamo i produttori mondiali di esperienze ma non sappiamo comunicarle (…) La comunicazione turistica è spesso “noiosa”, non si allinea più all’evoluzione del nuovo turista: una comunicazione dai grossi limiti per i tempi che corrono”.
“L’dea vincente – spiega Giovanni Filareti, ideatore del progetto – è trovare un gruppo di persone pronte a raccontare il territorio. Gente energica, connessa, multimediale. Nessuno spot preconfezionato ma luoghi e persone vere, per raccontare un territorio verace e unico. La sfida è quella di non mostrare ciò che si potrebbe facilmente trovare nelle guide classiche. La parte più importante del progetto è il cosiddetto “storytelling territoriale” cioè contenuti editoriali che non vogliono parlare delle solite mete turistiche, ma mostrare esperienze ed emozioni. Prendere, elaborare e ricostruire l’identità di un territorio attraverso delle narrazioni. Sono piccole storie che magari nessuno consoce, ma che compongono l’identità di questi luoghi. L’obiettivo – aggiunge – è condurre i visitatori ad un viaggio emozionale ed esperienziale a ritroso, dove il territorio, le attrazioni paesaggistiche, la cultura, le persone e le tradizioni sembrano non subire gli effetti dello scorrere imperturbabile del tempo, e sono sapientemente miscelati agli antichi sapori e gusti tipicamente tradizionali, altamente prelibati. Aspetto molto importante del progetto è la ri-costruzione dell’identità dei luoghi in ottica 2.0: gli artisti attraverso i social network possono segnalare notizie, storie, immagini al fine di comporre un’opera di crowd sourcing territoriale per conoscere il territorio non solo per i turisti, ma anche e soprattutto per i residenti. Personaggi, antichi mestieri, paesaggi, curiosità. Si segue un po’ il ragionamento di Derrik De Kerckhove: più l’uomo si addentra nell’universo digitale, più sentirà il bisogno di essere a contatto col la dimensione umana, autentica, e volendo “banale”, del mondo. er lo sviluppo turistico occorre puntare di più sulle persone. La regola per il successo di un borgo – conclude Filareti – prevede di non limitarsi a valorizzare solo gli attrattori storici o quelli ambientali (palazzi, chiese, monumenti, per intenderci), ma di puntare contemporaneamente sull’elemento umano. I personaggi, i narratori di luoghi, gli animatori, gli artigiani, gli esperti specialisti di…, se hanno una marcata vocazione all’accoglienza sono spesso, di gran lunga più importanti di un quadro, o di una torre, ai fini dello sviluppo turistico di un territorio. Per questo occorre puntare di più sul coinvolgimento dei residenti e degli operatori.”
Nella settimana che li vede in Calabria, i 10 creativi vivranno come degli autoctoni, ovvero vivranno l’esperienza del viaggio non da turisti ma a stretto contatto con la gente del posto. Lo scopo e lo stile “live like a local” è quello di raccontare storie legate al territorio permettendo ai blogger di incontrare ed interagire con gente locale e ascoltare le loro storie. Condividere le loro conoscenze e informazioni utilizzando un linguaggio e uno stile lontano dall’autopromozione e vicino alle necessità dei viaggiatori.
La diffusione dell’evento sulweb avverrà prima, durante e dopo l’esperienza diretta. I vari “digital traveller” coinvolti nel progetto cercheranno di stimolare l’interesse, di comunicare l’idea attraverso i nuovi media come, facebook, twitter, siti internet e cosi via. Dovranno raccogliere tutte le storie, le emozioni e l’esperienza del viaggio e trasmetterli attraverso foto e video-racconti. Inoltre gli esiti principali di questa esaltante esperienza si potranno visionare sul sito del progetto DREAMING SOUTH.
Ph.: by Dreamingsouth.it