In un momento nel quale gli archivi di Stato versano nella più nera indigenza, con turn over del personale scientifico ridotto a zero, fa piacere apprendere che un archivio privato come quello della famiglia Amarelli di Rossano Calabro (Cosenza), nota titolare dell’omonima azienda di produzione della liquirizia ‘migliore del mondo’, abbia ottenuto il riconoscimento di “bene di grande interesse storico”. A parlarcene è il comunicato stampa che riprendiamo qui di seguito.
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Il Soprintendente Archivistico per la Calabria Dott.ssa Francesca Tripodi ha di recente comunicato al Cav. Lav. Prof. Pina Amarelli, Direttore dell’Archivio Amarelli e a tutti i familiari, che l’Archivio della famiglia e dell’Impresa conservato nel Museo della Liquirizia “Giorgio Amarelli”, con decreto del Direttore Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Calabria Arch. Francesco Prosperetti, è stato dichiarato d’interesse storico particolarmente importante.
L’Archivio, ordinato e inventariato dai funzionari dell’Archivio di Stato di Cosenza Dott.ssa Lucrezia Francesca Leo e Cav. Pier Emilio Acri, con la collaborazione dei Sigg. Elisabetta Madera e Francesco Scigliano, grazie alla simbiosi instauratasi fra il Direttore dell’Archivio di Stato di Cosenza Dott.ssa Anna Maria Letizia Fazio e il Soprintendente Archivistico per la Calabria Dott.ssa Francesca Tripodi, abbraccia un arco temporale che va dal 1445 al 1986. Ben cinquecento anni di storia di una fra le più importanti famiglie del Meridione d’Italia e di un’industria, quella della liquirizia, che dal secolo XVIII si è affermata in un settore che è stato il fiore all’occhiello dell’economia calabrese.
L’Archivio Amarelli, com’è espressamente riportato nel decreto di interesse storico particolarmente importante “per il patrimonio di storie personali, familiari e sociali di grande interesse, costituisce certamente una fonte insostituibile e unica per raccontare e testimoniare non solo la storia delle aziende del Mezzogiorno ma anche per la conoscenza delle varie fasi di lavorazione della liquirizia e dei percorsi della commercializzazione del prodotto”. Il complesso documentario è costituito da pergamene e da migliaia di volumi e fascicoli, custoditi in appositi faldoni, e a breve verrà ufficialmente presentato e aperto alla consultazione.
Lo scopo della famiglia Amarelli è, non solo il tutelare e valorizzare la documentazione di sua pertinenza, ma anche quello di dar vita, nella sede del proprio Museo, nell’Archivio e nell’Auditorium “Alessandro Amarelli” a studi, ricerche, convegni, pubblicazioni sugli aspetti pregnanti di una Calabria attiva e operosa nel mondo imprenditoriale in una visione più ampia di cultura d’impresa, grazie al trentennale impegno profuso dalla Soprintendenza Archivistica per la Calabria e dall’Archivio di Stato di Cosenza, che ha permesso, di aprire nuovi orizzonti sulla conoscenza della storia economica di un territorio che si richiama all’antica Sibari, mediante l’ordinamento di archivi, come quelli dei Duchi Saluzzo, dei Baroni Compagna, dei nobili Solazzi di Corigliano e dei Marchesi Martucci-Abenante di Rossano, i cui proprietari erano impegnati, al pari degli Amarelli, a portare avanti con decoro e dignità le loro aziende familiari attraverso la produzione di liquirizia, olio, seta, grano, agrumi, formaggi.
Per conoscere ulteriori dettagli sull’Archivio della Famiglia Amarelli consultate il sito del Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche