di Redazione FdS
Immaginate il silenzio della Murgia barese, incrinato solo dal sibilo del vento e dall’acuto grido dei falchi grillai e pensate a un tempo in cui la musica e il canto erano preziosi compagni delle solitudini pastorali e del lavoro agreste o strumento di socializzazione nei riti collettivi legati alle festività religiose. E’ alle tradizioni e agli umori di questo mondo che per lo più si ispira l’universo artistico del quartetto vocale barese Faraualla, un ensemble declinato tutto al femminile che in questi ultimi giorni ha dato la scalata alla World Music Charts Europe con il CD “Ogni male fore” attestandosi fra i primi 5 posti della prestigiosa classifica internazionale.
FARAUALLA è la più profonda cavità carsica della Murgia, l’altopiano pugliese. È una voragine che si apre fra distese di grano, pascoli e masserie, isola di silenzi che ha ispirato storie e miti popolari. E’ un nome di origine incerta la cui pronuncia riempie la bocca di voce. Come quando una parola dimentica il suo significato per ritornare suono, puro, primitivo e potente. Questa nuova percezione accresce la forza della vocalità e fa sì che la voce restituisca l’istinto nel canto. Così di bocca in bocca si tramandano, moltiplicandosi, pezzi di voci e di storie. L’immaginario di Faraualla si alimenta grazie ad un’abitudine antica all’Ascolto, lo ‘strumento’ primario che consente all’intreccio di lingue e canti di diventare Storia e Gioco sonoro.
Il quartetto vocale Faraualla è nato a Bari, in Puglia nel 1995. Dopo aver approfondito singolarmente lo studio e la pratica della vocalità in ambiti musicali differenti, le quattro cantanti – Serena Fortebraccio, Gabriella Schiavone, Maristella Schiavone, Teresa Vallarella – hanno trovato un interesse comune nella ricerca sull’uso della voce come “strumento”, attraverso la pratica della polifonia e la conoscenza delle espressioni vocali di diverse etnie e di periodi storici differenti. Gli esiti di questo lavoro si ritrovano nel repertorio delle FARAUALLA, nelle composizioni originali, che spesso si evolvono a partire da una matrice improvvisativa, come nei brani tradizionali. Le suggestioni di un percorso attraverso culture spesso molto lontane fra loro si fondono in una sintesi originale in cui emergono con forza le radici culturali del gruppo. La Puglia però è sempre presente nel “suono” che connota la formazione barese, soprattutto negli strumenti a percussione che accompagnano l’esecuzione, e nello stesso nome del gruppo. Il carattere proteiforme del loro approccio alla musica ha permesso alle Faraualla di trovare un’intesa anche con artisti di estrazione diversa: significative in tal senso le prestigiose collaborazioni con figure del calibro di Franco Battiato e Lucilla Galeazzi.
Per chi ancora non le conoscesse, ci piace introdurvi al mondo delle Faraualla attraverso un brano travolgente che la passione degli stessi fans ha trasformato in un vero e proprio emblema del gruppo vocale: si tratta di SIND’ che nel dialetto barese vuol dire “Senti, ascolta”. Non è facile descrivere la musica delle Faraualla e per questo a chi chiede loro ” che musica fate?” le Faraualla rispondono: “Sind!”. In questo pezzo ascolterete voci e sonorità originali che circondano e confondono la mente, entrano nella pelle e vibrano infondendo energia. Soprattutto il ritmo delle percussioni assume un ruolo da protagonista insieme alla musicalità del testo, anche quando questo sembra diventare puro gioco fonetico. SIND’…