L’assessore calabrese Mario Caligiuri candida il Codice Romano-Carratelli al registro Unesco “Memoria del Mondo”

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Codice Romano-Carratelli – Veduta di Tropea (Vibo Valentia), acquerello, XVI-XII sec. – Ph. courtesy Domenico Romano Carratelli

di Redazione FdS

Ricordate il bellissimo Codice Romano-Carratelli, il manoscritto con immagini acquarellate raffiguranti borghi e torri della Calabria del XVI sec. scovato sul mercato antiquario da un collezionista di Vibo Valentia,  di cui vi abbiamo parlato lo scorso 11 ottobre? Ebbene, lo scorso 25 novembre Mario Caligiuri, Assessore alla Cultura della Regione Calabria, ne ha richiesto ufficialmente l’inserimento nel registro Unesco “Memoria del Mondo”, un repertorio che raccoglie le testimonianze dell’identità dei popoli. La comunicazione ufficiale della candidatura è avvenuta nel corso di una conferenza stampa tenutasi nella sede della Vicepresidenza della Giunta regionale. Alla conferenza hanno preso parte il Presidente del FAI Calabria Anna Lia Paravati, il Presidente del “Club Unesco” di Catanzaro Teresa Gualtieri, la responsabile dell’Accademia Regionale dei Bibliofili “Barrio” di Vibo Valentia Teresa Saeli e il Direttore del Polo Regionale delle Politiche Pubbliche sulla Lettura Gilberto Floriani.

Il codice, come abbiamo auto modo di raccontarvi,  è un’assoluta rarità bibliografica venuta alla luce dopo cinquecento anni. Si tratta di un volume in copia unica commissionato dal Viceré del Regno di Napoli per censire e potenziare il sistema di difesa costiero della Calabria, interessato per secoli dalle scorrerie saracene e ottomane. Contiene 99 acquerelli corredati di annotazioni e progetti. A ritrovarlo, in uno stato di perfetta conservazione nel circuito mondiale, l’appassionato bibliofilo calabrese Domenico Romano Carratelli, presente anch’egli all’incontro con i giornalisti. L’Assessore Caligiuri, ricordando che il Codice e’ stato esposto e presentato in anteprima in occasione del Salone del Libro di Torino lo scorso maggio, ha così commentato: “Attraverso 99 luminosi acquerelli, il manoscritto racconta la Calabria del Cinquecento, le sue città, i castelli, le fortificazioni costiere con un’accurata descrizione, restituendo, a noi contemporanei di Google, la memoria di luoghi perduti e quindi la nostra grande storia”. Riferendosi quindi alla iniziativa di candidarlo al patrimonio UNESCO, ha aggiunto: “Si tratta di una proposta che mette in luce una pagina di storia importante della Calabria ma, allo stesso tempo, parliamo di un’opera che va conosciuta”. In tal senso si inquadrano anche le parole dello stesso possessore Carratelli: “Il bello appartiene a tutti – ha detto – e deve farsi conoscere e scoprire perché è della Calabria. Si tratta di un’opera venuta alla luce dopo quattrocento anni, che ho scoperto, per caso, e che ho comprato non tanto per il piacere personale ma, soprattutto, per farlo conoscere fuori dai confini regionali.”

La candidatura del Codice Romano Carratelli al programma Unesco è stata deliberata dalla Giunta regionale il 18 ottobre 2013. Il Programma dell’Unesco “Memoria del Mondo” trae la sua spinta originaria da una crescente presa di coscienza della situazione critica di conservazione e di accesso al patrimonio documentario in varie parti del mondo. Promuove il patrimonio documentario mondiale come: universale, in quanto appartenente a tutti; pienamente preservato e protetto; universale accessibile con il dovuto riconoscimento dei costumi culturali e delle consuetudini appartenenti a ciascuna nazione che aderisce all’Unesco. Il principale obiettivo del programma e di facilitare la conservazione dei documenti, assicurandone l’accesso universale dandone massima visibilità.

fonte: Regione Calabria

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