Le tracce della Bari più antica a rischio scempio per un raddoppio della Ferrovia Bari-Taranto. L’appello di un’associazione cittadina. Stamane l’incontro sul cantiere dei lavori

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Puglia – L’ipogeo in parte sopravvissuto, a ridosso dell’area di sbancamento per il raddoppio ferroviario Bari-Taranto, tratto Sant’Andrea-Bitetto, nell’area industriale fra Bari e Modugno (via San Giorgio martire) – Ph. © Ferruccio Cornicello | Photo gallery a fondo pagina

di Enzo Garofalo

E’ notorio che il sottosuolo italiano è una infinita miniera archeologica e che di conseguenza la possibilità di imbattersi in resti antichi nel corso della realizzazione di infrastrutture moderne è praticamente altissima. Da qui la necessità di trovare un giusto compromesso fra salvaguardia dell’antico – necessaria per rilevanti ragioni di carattere culturale legate all’identità di un popolo oltre che all’intrinseco valore universale dell’arte e della conoscenza – e il bisogno di rispondere alle legittime esigenze del mondo contemporaneo. Fissato questo punto, sul quale non mi pare ci sia molto da discutere, non si può non rilevare un dato sconfortante e cioè la scarsa propensione – in sede di gestione del territorio, sia da parte istituzionale, sia privata – a trovare quelle soluzioni che consentano l’attuazione di tale compromesso; soluzioni da individuare agendo con cautela preventiva e non aspettando che siano compiuti danni irreparabili. Ma in Italia, si sa, la cautela è non di rado solo un fumus verbale che si disperde nel vuoto pneumatico, fra lassismi vari di chi dovrebbe controllare ed interessi economici a cui si finisce col garantire priorità assoluta.

Queste riflessioni, forse scontate ma non meno oggettive ed inquietanti, mi vengono suggerite da quello che sta accadendo alle porte di Bari, lungo la via S. Giorgio Martire, dov’è in corso di costruzione il nuovo raddoppio ferroviario della Bari-Taranto, tratta Sant’Andrea-Bitetto, il cui tracciato sta attraversando un’area a forte densità di ipogei altomedievali, se non addirittura più antichi. Questa mattina (14 febbraio) io e il fotografo Ferruccio Cornicello eravamo sul posto per seguire la riunione fra i rappresentanti dell’Associazione Ecomuseo del Nord Barese, quelli delle Soprintendenze per i Beni Archeologici della Puglia e per i Beni Architettonici e Paesaggistici, e i responsabili della Italferr, società del gruppo Ferrovie dello Stato che è titolare dei lavori la cui esecuzione è stata affidata alla ditta “Salvatore Matarrese”. Ma iniziamo col ricostruire la vicenda che ha portato a questo incontro.

Nel corso degli ultimi due mesi l’Associazione Ecomuseo del Nord Barese – presieduta dall’architetto e promotore culturale Eugenio Lombardi (uno degli attuali candidati sindaco a Bari) ed animata in particolare dall’irrefrenabile passione per il territorio di Nicola De Toma, macchinista delle Ferrovie dello Stato con il nobile pallino per la Storia e per la tutela delle radici cittadine – ha presentato ben due denunce ai carabinieri del Nucleo Patrimonio Artistico. Scopo dell’iniziativa, difendere “il monastero ipogeico di ampie dimensioni e pregio nella zona in cui stanno operando due grandi ruspe, sulla Strada San Giorgio Martire”, nel tratto condiviso dai territori di Bari e Modugno. Questa stessa denuncia è stata indirizzata anche all’Architetto Emilia Pellegrino della Soprintendenza ai Beni Architettonici e Paesaggistici, all’ingegnere della Italferr Giacomo Taranto responsabile unico del procedimento per il raddoppio ferroviario, e a Francesca Radina della Soprintendenza Archeologica. In particolare, nella seconda denuncia, si richiedeva l’immediata sospensione dei lavori nel tratto fra Masseria Massaro e Torre Massarelli e l’adempimento di opportune verifiche, risultando la presenza di strutture ipogeiche a rischio di demolizione. Al tempo stesso però si rilevava come i lavori già effettuati avessero prodotto la distruzione di una serie di siti ipogeici oltre a mettere a rischio masserie e abitazioni presenti sul limite dell’area di scavo. L’effetto sortito da queste denunce è stato l’incontro di questa mattina con il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati. Si tenga anche conto che nel frattempo la notizia della denuncia è filtrata sulla stampa accendendo un potente riflettore sul caso.

Giunti sul posto, abbiamo avuto vari motivi per rimanere perplessi, se non allibiti, e non tanto per il comportamento dei responsabili dell’Italferr, in verità abbastanza disponibili ma sorpresi per tanto clamore (quasi che tentare di tutelare testimonianze di mille e più anni di storia sia espressione della vacua caparbietà di un gruppo di perditempo), quanto per l’aria quasi spaesata delle rappresentanti delle due Soprintendenze – la dott.ssa Emilia Pellegrino e la dott.ssa Daniela Tanzella – nell’apprendere che immediatamente attigui al tracciato di sbancamento siano facilmente individuabili almeno due strutture ipogeiche: una accessibile attraverso una serie di gradini miracolosamente ancora integri sul ciglio della profonda trincea segnata dalle ruspe (sito ipogeico che risulta essere stato individuato da Nicola De Toma già nel dicembre scorso, con conseguente sopralluogo dei Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Artistico, come risulta da un articolo con video della testata Bari Inedita) e un’altra al piano interrato di una villetta moderna proprio ‘a pelo’ di scavo, ipogeo nel quale l’attuale proprietario ha una delle stanze della propria casa.

La sorpresa delle due esperte risulterebbe a dir poco sconcertante, se è vero – come ha dichiarato il proprietario della villetta – che la presenza di quell’ipogeo è stata da lui segnalata per iscritto alle autorità in tempi non sospetti, quando cioè il progetto ferroviario era ancora agli esordi. Inoltre, il fatto che l’ipogeo sia sotto la casa non toglie che esso sia ‘interessato’ dai lavori in corso: basti pensare alle sollecitazioni che la struttura, posta immediatamente a ridosso dell’asse ferroviario, potrebbe ricevere dal passaggio dei treni; sollecitazioni a cui sarebbe verosimilmente esposta anche la stessa villetta che la ingloba. Certo sugli effettivi rischi è giusto che si esprimano dei tecnici, ma ciò non toglie che un sano principio di cautela avrebbe dovuto quanto meno far prendere in seria considerazione la questione. Inoltre De Toma, nonostante le minimizzazioni dei responsabili Italferr, ha mostrato ai presenti le evidenti tracce di cavità e di passaggi ipogeici nelle sezioni laterali dello sbancamento, dove si notano (v. foto gallery in alto) strutture antiche in blocchi di tufo poste a chiusura di cunicoli o vani di quello che dovette essere un complesso ipogeico ramificato, molto probabilmente collegato con l’ipogeo sotto la villetta, a sua volta un possibile santuario come suggerito da croci tracciate sulla pietra, a quanto pare ancora visibili nell’ambiente oggi abitato. Inoltre De Toma ha evidenziato come sul fondo dell’area di sbancamento siano emerse tracce di vasellame medievale, che sarebbero state da lui rilevate durante un sopralluogo compiuto con esperti nel corso di orari di interruzione dei lavori.

Ora tutto questo accade in un’area già decenni fa sottoposta ad opera di censimento di strutture ipogeiche; certo molte di esse saranno sfuggite, ma quanto meno nessuno potrebbe dire in buona fede che quella non sia un’area ad altissima densità di tali presenze. Eppure il progetto del nuovo asse ferroviario è stato approvato dalla Soprintendenza – lo hanno dichiarato questa mattina gli stessi rappresentanti della Italferr – senza porre ostacoli, e senza che tale approvazione fosse almeno preceduta da una attenta ricognizione del territorio da parte dell’ente pubblico. Nella denuncia presentata dall’Associazione Ecomuseo viene infatti rilevato come “in fase di Valutazione Ambientale Strategica e di valutazione del percorso ferroviario, ben poca attenzione è stata prestata alla più che probabile esistenza di siti da salvaguardare, in una zona ben conosciuta per la sua importanza storica”. La mattinata si è quindi conclusa con la presa d’atto dello stato dei luoghi da parte delle rappresentanti delle due Soprintendenze e al momento non è dato ancora conoscere quali saranno gli immediati sviluppi.

Al termine del sopralluogo (peraltro parziale, perché non è stato consentito, improvvidamente, ad alcuno di scendere sul fondo dell’area di scavo), Nicola De Toma ha proposto invano ai rappresentanti della Italferr di prendere visione, a poca distanza dal cantiere, dell’antico tracciato ferroviario oggi ancora in uso (che probabilmente, se ammodernato, sarebbe stato una buona alternativa al nuovo tracciato, con ingente risparmio di fondi pubblici), nel quale – come noi stessi abbiamo avuto modo di constatare poco dopo – è del tutto evidente una situazione per certi versi analoga a quella attuale, con la differenza che lungo l’antica linea ferroviaria il taglio e la distruzione di decine di ipogei furono compiuti nel 1860 quando non esistevano norme di tutela né era stata ancora maturata alcuna sensibilità in tema di conservazione dei beni culturali. Oggi siamo nel 2014 e sembra che 154 anni siano passati invano.

L’aspetto più interessante di questo secondo sopralluogo è stata la presa di coscienza, da parte di molti di noi, del vastissimo reticolo di grotte e cunicoli abitati in epoca antichissima in quest’area che,a buon diritto,  può considerarsi uno dei fulcri della Bari più remota. La controprova – ammesso che a questo punto ce ne fosse bisogno – l’abbiamo avuta con la visita conclusiva ad un altro vastissimo ipogeo, quello di San Simeone, in territorio di Modugno – nel quale siamo discesi con la guida del dott. Nino Greco, presidente dell’Archeoclub di Bari, anch’egli presente all’incontro mattutino. Una visione straordinaria, un meraviglioso spaccato di civiltà del vivere in grotta, che se meglio indagato potrebbe riservare ancora incredibili sorprese in tutta la zona oggi purtroppo sede dell’area industriale di Bari sviluppatasi in modo selvaggio a partire dagli anni ‘60. Dell’ipogeo di San Simeone vi parleremo meglio in una prossima occasione e ve ne mostreremo alcune eccezionali immagini.
 

Ipogei e raddoppio della Bari-Taranto

Puglia - L'ipogeo in parte sopravvissuto, a ridosso dell'area di sbancamento per il raddoppio ferroviario Bari-Taranto, tratto Sant'Andrea-Bitetto, nell'area industriale fra Bari e Modugno (via San Giorgio martire) – Ph. © Ferruccio Cornicello – All rights reserved Feart ®

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Puglia - L'ipogeo in parte sopravvissuto, a ridosso dell'area di sbancamento per il raddoppio ferroviario Bari-Taranto, tratto Sant'Andrea-Bitetto, nell'area industriale fra Bari e Modugno (via San Giorgio martire) – Ph. © Ferruccio Cornicello – All rights reserved Feart ®

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Puglia - L'area di sbancamento per il raddoppio ferroviario Bari-Taranto, tratto Sant'Andrea-Bitetto, nell'area industriale fra Bari e Modugno (via San Giorgio martire) – Ph. © Ferruccio Cornicello – All rights reserved Feart ®

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Puglia - Tracce evidenti di passaggi ipogeici, nella sezione laterale dell'area di sbancamento per il raddoppio ferroviario Bari-Taranto, tratto Sant'Andrea-Bitetto, nell'area industriale fra Bari e Modugno (via San Giorgio martire) – Ph. © Ferruccio Cornicello – All rights reserved Feart ®

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Puglia - Tracce evidenti di passaggi ipogeici, nella sezione laterale dell'area di sbancamento per il raddoppio ferroviario Bari-Taranto, tratto Sant'Andrea-Bitetto, nell'area industriale fra Bari e Modugno (via San Giorgio martire) – Ph. © Ferruccio Cornicello – All rights reserved Feart ®

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Puglia - L'area di sbancamento per il raddoppio ferroviario Bari-Taranto, tratto Sant'Andrea-Bitetto, nell'area industriale fra Bari e Modugno (via San Giorgio martire) – Ph. © Ferruccio Cornicello – All rights reserved Feart ®

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Puglia - Tracce evidenti di passaggi ipogeici ostruiti con blocchi tufacei, nella sezione laterale dell'area di sbancamento per il raddoppio ferroviario Bari-Taranto, tratto Sant'Andrea-Bitetto, nell'area industriale fra Bari e Modugno (via San Giorgio martire) – Ph. © Ferruccio Cornicello – All rights reserved Feart ®

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Puglia - Tracce evidenti di passaggi ipogeici, nella sezione laterale dell'area di sbancamento per il raddoppio ferroviario Bari-Taranto, tratto Sant'Andrea-Bitetto, nell'area industriale fra Bari e Modugno (via San Giorgio martire) – Ph. © Ferruccio Cornicello – All rights reserved Feart ®

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Puglia - Nicola De Toma con i tecnici della Italferr e della Soprintendenza presso gli uffici da campo del cantiere del raddoppio ferroviario Bari-Taranto, tratto Sant'Andrea-Bitetto, nell'area industriale fra Bari e Modugno (via San Giorgio martire) – Ph. © Ferruccio Cornicello – All rights reserved Feart ®

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Puglia - Nicola De Toma con i tecnici della Italferr e della Soprintendenza presso gli uffici da campo del cantiere del raddoppio ferroviario Bari-Taranto, tratto Sant'Andrea-Bitetto, nell'area industriale fra Bari e Modugno (via San Giorgio martire) – Ph. © Ferruccio Cornicello – All rights reserved Feart ®

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Puglia - Tracce evidenti di un passaggio ipogeico, nella sezione laterale dell'area di sbancamento per il raddoppio ferroviario Bari-Taranto, tratto Sant'Andrea-Bitetto, nell'area industriale fra Bari e Modugno (via San Giorgio martire) – Ph. © Ferruccio Cornicello – All rights reserved Feart ®

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Puglia - Tracce evidenti di un passaggio ipogeico, nella sezione laterale dell'area di sbancamento per il raddoppio ferroviario Bari-Taranto, tratto Sant'Andrea-Bitetto, nell'area industriale fra Bari e Modugno (via San Giorgio martire) – Ph. © Ferruccio Cornicello – All rights reserved Feart ®

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Puglia - Tracce evidenti di un passaggio ipogeico, nella sezione laterale dell'area di sbancamento per il raddoppio ferroviario Bari-Taranto, tratto Sant'Andrea-Bitetto, nell'area industriale fra Bari e Modugno (via San Giorgio martire). Sulla destra si nota un avvallamento sospetto che sembrerebbe un area di crollo – Ph. © Ferruccio Cornicello – All rights reserved Feart ®

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Puglia - Tracce evidenti di passaggi ipogeici, nella sezione laterale dell'area di sbancamento per il raddoppio ferroviario Bari-Taranto, tratto Sant'Andrea-Bitetto, nell'area industriale fra Bari e Modugno (via San Giorgio martire) – Ph. © Ferruccio Cornicello – All rights reserved Feart ®

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Puglia - Tracce evidenti di passaggi ipogeici, nella sezione laterale dell'area di sbancamento per il raddoppio ferroviario Bari-Taranto, tratto Sant'Andrea-Bitetto, nell'area industriale fra Bari e Modugno (via San Giorgio martire) – Ph. © Ferruccio Cornicello – All rights reserved Feart ®

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Puglia - Tracce evidenti di passaggi ipogeici, nella sezione laterale dell'area di sbancamento per il raddoppio ferroviario Bari-Taranto, tratto Sant'Andrea-Bitetto, nell'area industriale fra Bari e Modugno (via San Giorgio martire) – Ph. © Ferruccio Cornicello – All rights reserved Feart ®

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Puglia - Tracce evidenti di passaggi ipogeici, nella sezione laterale dell'area di sbancamento per il raddoppio ferroviario Bari-Taranto, tratto Sant'Andrea-Bitetto, nell'area industriale fra Bari e Modugno (via San Giorgio martire) – Ph. © Ferruccio Cornicello – All rights reserved Feart ®

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Puglia - Tracce evidenti di passaggi ipogeici, nella sezione laterale dell'area di sbancamento per il raddoppio ferroviario Bari-Taranto, tratto Sant'Andrea-Bitetto, nell'area industriale fra Bari e Modugno (via San Giorgio martire) – Ph. © Ferruccio Cornicello – All rights reserved Feart ®

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Puglia - Tracce evidenti di passaggi ipogeici, nella sezione laterale dell'area di sbancamento per il raddoppio ferroviario Bari-Taranto, tratto Sant'Andrea-Bitetto, nell'area industriale fra Bari e Modugno (via San Giorgio martire) – Ph. © Ferruccio Cornicello – All rights reserved Feart ®

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Puglia - Tracce evidenti di passaggi ipogeici, nella sezione laterale dell'area di sbancamento per il raddoppio ferroviario Bari-Taranto, tratto Sant'Andrea-Bitetto, nell'area industriale fra Bari e Modugno (via San Giorgio martire) – Ph. © Ferruccio Cornicello – All rights reserved Feart ®

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Puglia - Tracce evidenti di passaggi ipogeici, nella sezione laterale dell'area di sbancamento per il raddoppio ferroviario Bari-Taranto, tratto Sant'Andrea-Bitetto, nell'area industriale fra Bari e Modugno (via San Giorgio martire) – Ph. © Ferruccio Cornicello – All rights reserved Feart ®

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Puglia - Tracce evidenti di passaggi ipogeici, nella sezione laterale dell'area di sbancamento per il raddoppio ferroviario Bari-Taranto, tratto Sant'Andrea-Bitetto, nell'area industriale fra Bari e Modugno (via San Giorgio martire) – Ph. © Ferruccio Cornicello – All rights reserved Feart ®

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Puglia - Tracce evidenti di passaggi ipogeici, nella sezione laterale dell'area di sbancamento per il raddoppio ferroviario Bari-Taranto, tratto Sant'Andrea-Bitetto, nell'area industriale fra Bari e Modugno (via San Giorgio martire) – Ph. © Ferruccio Cornicello – All rights reserved Feart ®

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Puglia - Tracce evidenti di passaggi ipogeici, nella sezione laterale dell'area di sbancamento per il raddoppio ferroviario Bari-Taranto, tratto Sant'Andrea-Bitetto, nell'area industriale fra Bari e Modugno (via San Giorgio martire) – Ph. © Ferruccio Cornicello – All rights reserved Feart ®

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Puglia - Tracce evidenti di passaggi ipogeici, nella sezione laterale dell'area di sbancamento per il raddoppio ferroviario Bari-Taranto, tratto Sant'Andrea-Bitetto, nell'area industriale fra Bari e Modugno (via San Giorgio martire) – Ph. © Ferruccio Cornicello – All rights reserved Feart ®

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Puglia - Avvallamento 'sospetto' con materiale di scarto nell'area di sbancamento per il raddoppio ferroviario Bari-Taranto, tratto Sant'Andrea-Bitetto, nell'area industriale fra Bari e Modugno (via San Giorgio martire) – Ph. © Ferruccio Cornicello – All rights reserved Feart ®

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Puglia - Avvallamento 'sospetto' con materiale di scarto nell'area di sbancamento per il raddoppio ferroviario Bari-Taranto, tratto Sant'Andrea-Bitetto, nell'area industriale fra Bari e Modugno (via San Giorgio martire) – Ph. © Ferruccio Cornicello – All rights reserved Feart ®

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Puglia - Avvallamento 'sospetto' con materiale di scarto nell'area di sbancamento per il raddoppio ferroviario Bari-Taranto, tratto Sant'Andrea-Bitetto, nell'area industriale fra Bari e Modugno (via San Giorgio martire) – Ph. © Ferruccio Cornicello – All rights reserved Feart ®

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Puglia - Avvallamento 'sospetto' con materiale di scarto nell'area di sbancamento per il raddoppio ferroviario Bari-Taranto, tratto Sant'Andrea-Bitetto, nell'area industriale fra Bari e Modugno (via San Giorgio martire) – Ph. © Ferruccio Cornicello – All rights reserved Feart ®

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Puglia - Avvallamento 'sospetto' con materiale di scarto nell'area di sbancamento per il raddoppio ferroviario Bari-Taranto, tratto Sant'Andrea-Bitetto, nell'area industriale fra Bari e Modugno (via San Giorgio martire) – Ph. © Ferruccio Cornicello – All rights reserved Feart ®

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Puglia - Avvallamento 'sospetto' con materiale di scarto nell'area di sbancamento per il raddoppio ferroviario Bari-Taranto, tratto Sant'Andrea-Bitetto, nell'area industriale fra Bari e Modugno (via San Giorgio martire) – Ph. © Ferruccio Cornicello – All rights reserved Feart ®

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Puglia - Tracce evidenti di un passaggio ipogeico, nella sezione laterale dell'area di sbancamento per il raddoppio ferroviario Bari-Taranto, tratto Sant'Andrea-Bitetto, nell'area industriale fra Bari e Modugno (via San Giorgio martire) – Ph. © Ferruccio Cornicello – All rights reserved Feart ®

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Puglia - Sopralluogo presso l'ipogeo inglobato nella villetta a ridosso dell'area di sbancamento per il raddoppio ferroviario Bari-Taranto, tratto Sant'Andrea-Bitetto, nell'area industriale fra Bari e Modugno (via San Giorgio martire) – Ph. © Ferruccio Cornicello – All rights reserved Feart ®

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Puglia - Sopralluogo presso l'ipogeo inglobato nella villetta a ridosso dell'area di sbancamento per il raddoppio ferroviario Bari-Taranto, tratto Sant'Andrea-Bitetto, nell'area industriale fra Bari e Modugno (via San Giorgio martire) – Ph. © Ferruccio Cornicello – All rights reserved Feart ®

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Puglia - Scorcio esterno dell'ipogeo inglobato nella villetta a ridosso dell'area di sbancamento per il raddoppio ferroviario Bari-Taranto, tratto Sant'Andrea-Bitetto, nell'area industriale fra Bari e Modugno (via San Giorgio martire) – Ph. © Ferruccio Cornicello – All rights reserved Feart ®

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Puglia - Il gruppo dei partecipanti all'incontro nei pressi dell'area di sbancamento per il raddoppio ferroviario Bari-Taranto, tratto Sant'Andrea-Bitetto, nell'area industriale fra Bari e Modugno (via San Giorgio martire) – Ph. © Ferruccio Cornicello – All rights reserved Feart ®

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Puglia - L'arch. Emilia Pellegrino della Soprintendenza ai beni Architettonici e Paesaggistici insieme a due rappresentanti della Italferr, presso l'area di sbancamento per il raddoppio ferroviario Bari-Taranto, tratto Sant'Andrea-Bitetto, nell'area industriale fra Bari e Modugno (via San Giorgio martire) – Ph. © Ferruccio Cornicello – All rights reserved Feart ®

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Puglia - L'originario cancello di accesso ad una delle antiche proprietà a ridosso dell'area di sbancamento per il raddoppio ferroviario Bari-Taranto, tratto Sant'Andrea-Bitetto, nell'area industriale fra Bari e Modugno (via San Giorgio martire) – Ph. © Ferruccio Cornicello – All rights reserved Feart ®

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Puglia - Una parte dei partecipanti all'incontro, guidati da Nicola De Toma visita il vecchio tracciato ferroviario ancora in uso, per prendere visione degli ipogei distrutti nel 1860 – Ph. © Ferruccio Cornicello – All rights reserved Feart ®

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Puglia - Una parte dei partecipanti all'incontro, guidati da Nicola De Toma visita il vecchio tracciato ferroviario ancora in uso, per prendere visione degli ipogei distrutti nel 1860 – Ph. © Ferruccio Cornicello – All rights reserved Feart ®

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Puglia - Tracce di ipogei distrutti nel 1860 lungo il vecchio tracciato ferroviario ancora in uso – Ph. © Ferruccio Cornicello – All rights reserved Feart ®

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Puglia - Tracce di ipogei distrutti nel 1860 lungo il vecchio tracciato ferroviario ancora in uso – Ph. © Ferruccio Cornicello – All rights reserved Feart ®

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Puglia - Tracce di ipogei distrutti nel 1860 lungo il vecchio tracciato ferroviario ancora in uso – Ph. © Ferruccio Cornicello – All rights reserved Feart ®

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Puglia - Tracce di ipogei distrutti nel 1860 lungo il vecchio tracciato ferroviario ancora in uso – Ph. © Ferruccio Cornicello – All rights reserved Feart ®

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Puglia - Tracce di ipogei distrutti nel 1860 lungo il vecchio tracciato ferroviario ancora in uso – Ph. © Ferruccio Cornicello – All rights reserved Feart ®

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Puglia - Tracce di ipogei distrutti nel 1860 lungo il vecchio tracciato ferroviario ancora in uso – Ph. © Ferruccio Cornicello – All rights reserved Feart ®

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Puglia - Camino sll'interno di uno degli ipogei distrutti nel 1860 lungo il vecchio tracciato ferroviario ancora in uso – Ph. © Ferruccio Cornicello – All rights reserved Feart ®

Ipogei e raddoppio della Bari-Taranto

Puglia - CAntichissimo muro di contenimento lungo il vecchio tracciato ferroviario ancora in uso – Ph. © Ferruccio Cornicello – All rights reserved Feart ®

 
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