di Redazione FdS
Calabria. La verde acqua marina gioca con i raggi del sole catturandoli in riflessi scintillanti che stregano lo sguardo prima che questo si apra su quel tratto di costa d’una bellezza gloriosa che ha nome Caminia, in territorio di Stalettì (Catanzaro), le cui immagini scorrono nel video di Alfonso Sanso. Rondini, uccelli marini e falchi pellegrini e una vegetazione composta di olivastri, euforbie, fichi d’India, garofani delle rupi, lentischi, abitano le aspre scogliere nel cui abbraccio è stretta la lunga spiaggia di sabbia chiara che d’estate si popola di amanti del mare, quello Jonio le cui rive narrò agli inizi del ‘900 il nostalgico scrittore inglese George Gissing. A destra, lungo la scogliera di Torrazzo, parete rocciosa ricca di cavità, s’aprono i due ingressi della grotta di San Gregorio, in cui la tradizione vuole siano approdate le reliquie di San Gregorio Taumaturgo, vescovo greco vissuto nel III secolo: la leggenda narra che nell’VIII secolo, durante l’iconoclastia, il suo corpo sia stato gettato in mare in una cassa di piombo che arrivò sulla spiaggia calabrese miracolosamente sospinta dalle mani degli angeli. Sulla scogliera di sinistra alcune ville in posizione digradante verso il mare godono dell’affaccio anche sul versante della vicina Pietragrande. La spiaggia di Caminia costeggia la Strada statale 106 Jonica e la ferrovia fra le quali sono visibili i pochi resti (un’abside e parte di un muro con tracce d’intonaco) della chiesa bizantina di Panaja (dal greco ‘panaghia’, tutta santa), dedicata alla Vergine.
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