di Redazione FdS
La Calabria prosegue nel suo virtuoso percorso di riscoperta e valorizzazione dei propri marcatori identitari che dal campo storico-artistico passano ad investire anche quello enogastronomico. E’ notizia recentissima quella dell’assegnazione, per la prima volta, del marchio di Indicazione geografica protetta (Igp) al Torrone di Bagnara Calabra (Reggio Calabria), la cui tradizione risale addirittura al XVIII secolo. A sancirlo presso la Camera di Commercio di Reggio Calabria c’erano il presidente dell’ente Lucio Dattola, il dirigente generale del Dipartimento agricoltura della Regione Giuseppe Zimbalatti, l’assessore agricoltura e forestazione della Provincia di Reggio Gaetano Rao, il vicesindaco di Bagnara Calabra Giuseppe Spoleti. In rappresentanza dei produttori sono intervenuti invece il presidente dell’associazione di categoria, Francesco Cardone, e Maurizio Gramuglia.
Il percorso che ha portato al riconoscimento è partito nel 2004 con la costituzione, nella cittadina tirrenica, dell’Associazione Produttori di Torrone. La candidatura riguardava inizialmente tre differenti tipologie di prodotto: martiniana, torrefatto glassato e bianco glassato, ma il Ministero ha stabilito la necessità di concepirne la tutela come riferita ad un unico prodotto. Ne è conseguita la riscrittura da parte dei promotori di tutta la documentazione richiesta (disciplinare, relazioni tecniche, economiche, storiche sul legame del prodotto con il territorio, valenza economica, tipicità che contraddistingue questo torrone da qualsiasi altro torrone prodotto in Italia ed all’estero). Ne è quindi emerso un prodotto “unico” declinabile però in due varianti, martiniana e torrefatto. Nel novembre del 2012, quindi, si è tenuta la pubblica audizione che ha portato (con un decreto del dicembre 2013) alla tutela provvisoria del prodotto e alla fine all’apposizione del bollino Igp.
Come ha tenuto a sottolineare il presidente della Camera di Commercio Lucio Dattola, l’Igp conferisce al Torrone di Bagnara – primo in Italia ad ottenere il bollino dell’Ue – una ufficiale riconoscibilità a livello nazionale ed internazionale oltre che una garanzia di qualità del prodotto che va tutta a favore del consumatore.
La produzione di torrone – aperta fra l’alro a prospettive di innovazione con la creazione di nuove tipologie di prodotto – si concentra soprattutto nel periodo natalizio ma costituisce comunque dal punto di vista economico una rilevante fonte di reddito. Attivi in questo settore sono poco più di una decina tra laboratori di pasticceria e piccole produzioni a carattere industriale, ma il dato occupazionale è per l’economia locale molto significativo. La produzione è per lo più destinata al mercato locale ma va sempre più aumentando la quantità di torrone destinata alle città del centro e nord Italia e ai mercati esteri, soprattutto in Europa, Stati Uniti e Canada.