Storie nate nel ‘600 dal genio campano di Giambattista Basile e suggestive ambientazioni in un Sud da fiaba hanno ispirato l’ultima fatica cinematografica del noto regista di “Gomorra”
di Redazione FdS
Attinge alla più caleidoscopica tradizione favolistica della letteratura italiana, quel Lo Cunto de li Cunti o Pentamerone di Giambattista Basile scrittore campano dell’età barocca che avrebbe ispirato i favolisti di tutta Europa con le sue antiche storie ambientate nel Sud Italia: è il film Il Racconto dei Racconti di Matteo Garrone, regista già due volte vincitore del Gran Prix al Festival di Cannes (con “Gomorra” e “Reality”) e sarà nei cinema a partire dal 14 maggio, distribuito in più di 400 copie. Una pellicola che promette di conquistare presto anche le platee internazionali, soprattutto dopo la partecipazione al Festival di Cannes 2015 (13-24 maggio) dove sarà in concorso insieme a Mia madre di Nanni Moretti e Youth – La giovinezza di Paolo Sorrentino: un tris di registi italiani d’eccellenza come non si vedeva da tanto tempo.
Nel suo nuovo lungometraggio il regista, sceneggiatore e produttore romano – che è anche autore della sceneggiatura insieme a Massimo Gaudioso, Ugo Chiti e Edoardo Albinati – ha dunque deciso di cimentarsi con la grande letteratura e di mettersi alla prova con un genere per lui inedito, il fantasy, portando in scena alcune storie tratte o ispirate dal capolavoro del Basile, una raccolta di 50 fiabe in lingua napoletana (ne esiste anche una fortunata traduzione italiana di Benedetto Croce) raccontate da 10 novellatrici in 5 giorni.
Re, regine, orchi e maghi, immersi in contesti fiabeschi ma al tempo stesso fortemente realistici, sono alcuni fra i protagonisti delle storie narrate nel film, ispirate ai racconti La Pulce, La vecchia scorticata e La cerva fatata, senza peraltro rinunciare – come svela Garrone – a suggestioni riprese anche da altri capitoli della raccolta. Una scelta difficile, quella fatta tra le cinquanta storie del Pentamerone, ma caduta sulle tre che – spiega il regista – hanno in comune la figura della donna in tre diverse età. L’abbondanza di materiale già lascia preannunciare una possibile serie TV e magari un seguito dello stesso film, come auspica Garrone, entusiasta di aver focalizzato la propria attenzione su questo vero scrigno di storie e su un autore che non esita a definire “un genio assoluto”, un artista che grazie alla sua originalità e ai suoi straordinari personaggi è riuscito ad ammaliare grandi narratori di fiabe come i Grimm, Andersen e Perrault, e che – semisconosciuto al grande pubblico nella sua Italia – potrebbe trovare in questo film l’occasione ideale per una riscoperta.
Affascinanti i protagonisti che Garrone ha voluto trattare cercando di mantenerne l’impronta tutta italiana sia pure affrontando un genere come il fantasy assai più spesso legato, nel cinema come nell’immaginario collettivo, alla tradizione anglosassone. Il film narra di tre sovrani agitati da passioni e desideri ossessivi, come la regina di Selvascura, interpretata da Salma Hayek, pronta a mangiare il cuore di un drago marino pur di riuscire ad avere un figlio; il re di Roccaforte (Vincent Cassel) che finisce a letto con una astuta vecchia capace di ammaliarlo con la sua voce angelica ed un corpo bellissimo ottenuto per opera di magia; il sovrano di Altomonte (Toby Jones) che alleva una pulce facendola ingrassare quanto un maiale; una volta morta di vecchiaia, ne espone la pelle promettendo sua figlia in sposa al cavaliere che saprà riconoscere l’animale a cui quella pelle appartiene.
Oltre a basarsi su racconti della tradizione meridionale, il film è anche stato ambientato in parte in alcune splendide location del Sud come il maniero federiciano di Castel del Monte, bene storico-architettonico pugliese inserito nel Patrimonio dell’Umanità Unesco, il Castello di Gioia del Colle (Bari), il suggestivo insediamento rupestre di Villaggio Petruscio (Mottola), la Masseria Accetta Grande (Statte), le siciliane Gole dell’Alcantara.
Nel cast del film, girato in lingua inglese (è una co-produzione Italia-Francia-Inghilterra da 12 milioni di euro di budget) compaiono, tra gli altri, gli attori Salma Hayek, Vincent Cassel, Toby Jones, John C. Reilly, Alba Rohrwacher, Renato Scarpa, Giselda Volodi e Massimo Ceccherini. Direttore della fotografia è Peter Suschitzky, considerato fra i più talentuosi del cinema contemporaneo e storico collaboratore di David Cronenberg. La colonna sonora è di Alexandre Desplat, candidato per sei volte all’Oscar. Dimitri Capuani cura la scenografia, mentre i costumi sono di Massimo Cantini Parrini formatosi nella storica bottega Tirelli.
Prodotto da Archimede Film con Rai Cinema, Recorded Picture e Le Pact, il film di Matteo Garrone è sostenuto da Apulia film Commission con un finanziamento di 291.371,90 (Apulia National & International Film Fund 218.871,90 euro e Apulia Hospitality Fund 72.500,00 euro). Il film ha ottenuto inoltre il sostegno del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e di Eurimages.
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