di Redazione FdS
La collaborazione di due degli artisti fiamminghi più celebri del loro tempo – Pieter Paul Rubens e Jan Brueghel il Vecchio – ha dato vita ad una ventina di opere fra cui un gruppo di sei Madonne con Bambino e ghirlande di fiori conservate in vari musei del mondo, fra i quali il Louvre, il Prado e l’Alte Pinakothek di Monaco. A questo gruppo si ritiene appartenga l’opera esposta a Napoli dall’11 febbraio fino al 30 aprile presso il Museo Diocesano che ha sede nel Complesso Monumentale Donnaregina, a poca distanza dal Duomo. Le biografie dei due artisti ci dicono che oltre ad essere quasi coetanei, coltivarono una grande amicizia tradottasi in occasioni di sodalizio professionale che di recente hanno suscitato l’interesse degli storici dell’arte al punto da farne oggetto di studi e di una mostra ad Anversa, città belga dove si è inaugurato da poco il triennio di celebrazioni dedicate a Rubens, Brueghel e van Eyck. L’opera esposta a Napoli, una tavoletta datata 1616-18, proviene da una collezione privata statunitense ma fino al 1996 era conservata nelle collezioni svizzere del principe Nikolaus Esterhàzy. Pubblicata da vari studiosi, fra i quali lo storico inglese dell’arte Michael Jaffè, questa Madonna con Bambino in una ghirlanda di fiori, mostra in poco spazio la grande abilità dei due artisti, di cui l’uno (Rubens) si dedicava soprattutto alle figure, e l’altro (Brueghel) all’estrema cura dei dettagli; entrambi peraltro contribuivano alla elaborazione di nuove idee da trasferire sulla tela. In quest’opera, l’intensità emotiva di Rubens e la finissima pennellata di Brueghel danno rispettivamente vita alla figura della Vergine col Bambino in piedi su una balaustra – scena racchiusa in una cornice ottagonale al centro del dipinto – e ad una splendida corona fatta di rose, ortensie e tulipani tratteggiati con mirabile armonia di colori.
Il dipinto esposto a Napoli è da ascriversi ad una iconografia devozionale molto frequente nell’arte fiamminga, nel cui ambito questo genere di opere era considerato la risposta alla Riforma protestante che negava la validità delle rappresentazioni della Vergine o dei santi. Alcuni studiosi tuttavia ne riconducono le origini ai rapporti tra le Fiandre e la Milano dell’illustre cardinale Federico Borromeo. Grande collezionista e mecenate di entrambi gli artisti (fu Rubens che, generosamente, condivise con Brueghel il suo rapporto di amicizia col Cardinale), sarebbe da attribuirsi a lui l’idea di combinare le immagini sacre con fiori dipinti a trompe-l’oeil che simulano una ghirlanda appesa alla parete. Secondo la ricostruzione degli storici dell’arte David Freedberg e Pamela Jones, il Cardinale era infatti profondamente convinto che le immagini sacre associate a fiori intrecciati avessero qualcosa di “miracoloso”. Certo si trattò di una scelta fortunata, visto che la coppia di artisti fiamminghi produsse diversi dipinti con tale soggetto. Unendo le immagini religiose al verismo naturalistico, Peter Paul Rubens e Jan Brueghel il Vecchio offrirono così al panorama artistico e alla cultura figurativa del primo quarto del Seicento uno stimolante tema di ricerca.
La Madonna con Bambino in mostra a Napoli è stata già esposta nella grande mostra di Brueghel a Como e al Chiostro di Bramante e – come ha dichiarato il curatore Nicola Barbatelli – offre l’occasione per riaccendere l’attenzione sulle importanti opere fiamminghe presenti nel patrimonio artistico napoletano. Una curiosità: Pieter Brueghel il Vecchio, padre di Jan, fu il primo a rappresentare la città di Napoli in una veduta a volo d’uccello (Battaglia nel porto di Napoli, del 1552) custodita a Roma presso Villa Doria Pamphili.
IL MUSEO DIOCESANO DI NAPOLI – VIDEO
Museo Diocesano, NapoliComplesso Monumentale Donnaregina
Largo Donnaregina
Il dipinto è visitabile negli orari del museo: Lunedì, Mercoledì, Giovedì, Venerdì, Sabato: 9.30 — 16.30
Domenica: 9.30 — 14.00 – Chiuso il Martedì
Info: Tel. 081 557 13 65
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