di Luciana Doronzo
Nell’immaginario turistico contemporaneo, la Puglia viene comunemente identificata con il mare, i trulli, i castelli federiciani, le grotte, la cucina ed i prodotti tipici. Più di recente si è però fatto strada un nuovo simbolo identitario, quello delle masserie didattiche, spesso legate a realtà rurali storiche tipiche del territorio pugliese, sebbene accomunate, nella loro funzione “didattica”, a similari esperienze presenti anche in altre parti d’Italia. Si tratta di aziende agricole dedite alla produzione ma al tempo stesso aperte alla comunità per creare un ponte tra la dimensione urbana e quella naturale della campagna affinché non vada disperso il valore fondamentale del rapporto con la terra. Un rapporto che è fatto innanzitutto di conoscenza de territorio, delle sue risorse agricole, dei suoi usi e delle sue tradizioni, a cominciare da quelle gastronomiche.
Con tutti i visitatori le masserie didattiche creano un coinvolgimento attivo, assolvendo così un importante ruolo pedagogico. Esse si rivelano infatti luoghi vocati per eccellenza a divulgare le risorse del territorio attraverso un coinvolgente storytelling. Oltre all’attenzione rivolta a colture, prodotti, lavorazioni gastronomiche, il racconto si allarga alle tradizioni e alle usanze di un passato che è ancora presente e si proietta nel futuro. Le masserie didattiche sono dunque luoghi multifunzionali di saperi, simbolo di una tradizione millenaria che non solo valorizza l’attività delle aziende agricole, ma anche l’identità territoriale e le sue peculiarità.
Salde e fondamentali funzioni rimangono infatti la promozione di coesione e vitalità delle aree rurali; la difesa della identità storico-culturale; l’educazione per bambini e adulti; la promozione di benessere sociale e sviluppo economico; l’offerta di spazi di relax, salubrità, tranquillità e attività ricreative, come per esempio passeggiate a cavallo ed escursioni naturalistiche alla scoperta di luoghi affascinanti.
La Regione Puglia, interessata a cogliere il processo evolutivo delle masserie didattiche, oltre alle numerose iniziative promozionali in occasione di fiere campionarie locali e nazionali – che vedono il ruolo centrale della Rete delle Masserie Didattiche, dando ampia visibilità a tutte quelle iscritte all’albo – organizza eventi a tema, laboratori didattici sul cibo, sui mestieri antichi sui prodotti agroalimentari tradizionali (PAT) e a marchio di origine (Dop e Igp). Per l’azienda agricola che punti ad ottenere la qualifica di Masseria Didattica, la legge regionale n.2/2008 regola il riconoscimento, l’accreditamento e le attività del percorso didattico delle masserie didattiche. La procedura individuata dalla legge stabilisce criteri e caratteristiche che le aziende agricole devono possedere per richiedere il riconoscimento e lo svolgimento conseguente alle attività socio educative.
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