di Redazione FdS
Il progetto di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 costituisce un’indiscutibile possibilità di rilancio per il territorio lucano. Già da diversi mesi la città, come noto, è attraversata da numerosissime iniziative di accompagnamento e preparazione al 2019. In questa ottica, tutto il lavoro preliminare che porterà al 2019 diventa essenziale per comprendere appieno il significato di questa candidatura e l’importanza che le politiche culturali ed il coinvolgimento diretto dei cittadini hanno ricoperto nella concretizzazione della riscossa sociale dell’intera regione. Da questa premessa nasce l’idea del documentario “Matera 15/19”, legata altresì all’esigenza di raccontare non solo le attività più strettamente connesse agli eventi del 2019 ma, anche, di quelle che si svolgeranno nei 4 anni precedenti, con l’obiettivo di preservare a futura memoria gli sforzi non di una città, ma di un’intera regione, la Basilicata, faro di speranza per tutto il Mezzogiorno in cerca di riscatto.
Un documentario-percorso dunque, sviluppato fino al 2019 in 4 episodi, interconnessi tra loro ma allo stesso tempo indipendenti. Ognuno degli episodi, difatti, avrà un suo protagonista principale e uno schema narrativo autosufficiente, lasciando però aperto il racconto in prospettiva dell’ultimo episodio, nel quale gli elementi caratterizzanti i capitoli precedenti si ricongiungeranno a chiusura del documentario.
L’intento dell’opera è quello di creare una contrapposizione spontanea e realistica che possa legare l’impronta lasciata dal passato della regione – che ancora regolarmente rivive nella celebrazione annuale di innumerevoli ricorrenze proprie di ogni località – il punto di vista odierno e personale di chi abita quei luoghi dal tempo in cui erano noti come “la vergogna d’Italia”, e le rappresentazioni pratiche del cambiamento – anzitutto culturale – che si è consumato e che prosegue verso gli eventi del 2019. Un’opera che non tralascia di indagare le trasformazioni che hanno permesso di vincere la prestigiosa candidatura europea, che parla di Matera capitale della cultura 2019 ma il cui racconto nasce dalle persone, dai cittadini e dal loro coinvolgimento diretto.
Per realizzare il loro obiettivo i tre autori, Fabrizio Nucci, Nicola Rovito e Alessandro Nucci, hanno deciso di lanciare un crowdfunding attraverso la piattaforma Eppela. Un’iniziativa che si rivela come un’esperienza alla scoperta del ‘brand Basilicata’, un viaggio attraverso i luoghi, le sue particolarità enogastronomiche, le più innovative attività d’intrattenimento turistico. Partecipando alla raccolta fondi, non solo si contribuirà alla realizzazione di “Matera 15/19: Episodio I” sostenendo parte delle spese di produzione, ma si diventerà protagonisti in prima persona di un territorio – la Basilicata – dai mille profumi, dai sapori genuini, dalle antiche tradizioni e dai paesaggi mozzafiato. Un luogo che sa ancora far vivere forti emozioni.
“Matera 15/19: Episodio I” è prodotto dalla Open Fields Productions, società di produzione cinematografica calabrese, co-prodotto dalla lucana ArifaFilm, in collaborazione con Regione Basilicata, Lucana Film Commission e BCC Laurenzana e Nova Siri, con il patrocinio del Comune di Matera, Università degli Studi della Basilicata e Parco Nazionale del Pollino.
Autori dell’episodio sono Fabrizio Nucci e Nicola Rovito: dai cortometraggi ai lungometraggi, passando per i documentari, gli spot commerciali e i videoclip musicali, non vi è settore della produzione audiovisiva e cinematografica con il quale i registi non si siano confrontati negli anni. Tra le opere più significative, si segnalano il lungometraggio indipendente “Goodbye Mr. President”, interamente realizzato a budget zero, il film noir “Scale Model – La Donna che Uccise due Volte”, proiettato presso l’Istituto Italiano di Cultura di Praga, e il mediometraggio “La Notte Prima”, presentato in occasione della 72esima Mostra del Cinema di Venezia.
Il duo, per l’occasione, è affiancato dal co-autore e co-regista Alessandro Nucci, già vincitore nel 2008 del Premio Ilaria Alpi con il documentario “Una Stagione all’Inferno”. Quest’ultimo ha collaborato con la Rai Radiotelevisione Italiana come regista filmmaker nella trasmissione “Petrolio” e da diversi anni fa parte della squadra dei programmi di Michele Santoro, vantando all’attivo reportage realizzati in Inghilterra, Francia, Spagna, Ungheria, Moldavia, Repubblica Ceca, Albania, Turchia, Sierra Leone, Haiti, Cina, Stati Uniti.