Monna Lisa: un professore dell’Unical ha svelato il mistero dell’enigmatico sorriso

Leonardo da Vinci, Gioconda (Monna Lisa), olio su tavola, 1503-1506 ca., Museo del Louvre, Parigi

di Redazione FdS

Un nuovo studio getta luce sull’intersezione tra psicologia e arte, offrendo nuove prospettive su alcuni grandi capolavori della storia dell’arte; lo fa prendendo le mosse da quello che forse è comunemente considerato il ”capolavoro” per eccellenza, la Gioconda di Leonardo da Vinci; un olio su tavola di pioppo, dalle modeste dimensioni di 77 x 53 cm, che da oltre 5 secoli continua ad ammaliare pubblico e addetti ai lavori, lanciando sfide a studiosi di tutto il mondo come una sorta di rebus, intessuto come appare di indecifrabili enigmi: da quello della vera identità del soggetto, a quello del paesaggio raffigurato alle sue spalle, passando per l’enigma principe che è quello del suo sorriso, ambiguamente oscillante tra una lieve letizia e una vaga malinconia. E proprio sul più famoso ”sorriso” della storia dell’arte si è concentrata l’attenzione del prof. Alessandro Soranzo, approdato come ricercatore al Dipartimento di Fisica dell’Università della Calabria dopo vent’anni di lavoro in Inghilterra come professore di psicologia cognitiva presso la Sheffield Hallam University. Impegnato da tempo in attività di ricerca nei campi della Psicologia Cognitiva, della Psicologia Sperimentale e della Psicofisica, Soranzo ha pubblicato lo scorso maggio su Scientific Reportsrivista scientifica del gruppo Nature, lo studio intitolato “The psychology of Mona Lisa’s smile”dedicato appunto ai meccanismi visivi e psicologici che si celano dietro la percezione che l’osservatore ha del sorriso di Monna Lisa e che chiamano in causa tanto la nostra mente quanto la genialità artistica di Leonardo.

Nel suo studio, oggetto anche della prima puntata della web serie “Le ricerche svelate” [a fondo pagina il video realizzato da Kino Lab (DISPeS) e dal Servizio Comunicazione Unical, disponibile sul canale You Tube dell’ateneo calabrese], Soranzo propone una nuova interpretazione fondata sulla teoria psicologica dell’organizzazione percettiva, svelando uno dei ”misteri” che stanno alla base dello straordinario successo dell’opera di Leonardo. Premesso che la “organizzazione percettiva” è quella serie di leggi (vicinanza, somiglianza, destino comune, chiusura, continuità, pregnanza, esperienza passata) che, secondo la Psicologia, guidano il modo in cui gli stimoli si vanno ad organizzare nella nostra percezione, l’interpretazione di Soranzo pone in relazione questo meccanismo della mente umana con un dettaglio strettamente pittorico, voluto da Leonardo, un elemento capace di influenzare la percezione che l’osservatore ha dell’espressione di Monna Lisa. Si tratta del cosiddetto “tocco artistico di ambiguità”, una regione sfumata che incornicia la parte superiore delle labbra della Gioconda.

Leonardo da Vinci, Gioconda (part.), olio su tavola, 1503-1506 ca., Museo del Louvre,Parigi

Utilizzando per la propria ricerca diverse riproduzioni ad alta risoluzione del dipinto e chiamamando in causa la teoria psicologia della ”organizzazione percettiva”, Soranzo ha condotto una serie esperimenti che hanno rivelato come variando le relazioni percettive tra l’osservatore e il “tocco artistico di ambiguità” (ad esempio mutando la distanza dell’osservatore dall’opera), si producano cambiamenti significativi nell’espressione percepita, spiegando così come mai l’aspetto della Monna Lisa cambi e quali siano le condizioni in cui essa appare contenta oppure malinconica. La grande novità dello studio di Soranzo, rispetto ad  altre interpretazioni formulate intorno allo stesso elemento del dipinto, è quella di aver messo in primo piano il ruolo fondamentale giocato dai principi psicologici nel plasmare le espressioni ambigue nella Monna Lisa, principi che secondo lo studioso possono invocarsi anche in riferimento ad altri noti ritratti di Leonardo, come La Bella Principessa (o Ritratto di una Sforza) e La Scapigliata (o Testa di fanciulla) [v. foto delle due opere qui in basso].

Da sin.: Leonardo da Vinci, La Bella Principessa, gesso e inchiostro su pergamena, 1495 ca. collez. priv., e La Scapigliata, terra ombra, ambra inverdita e biacca su tavola, 1508 ca., Galleria Nazionale, Parma

Considerato che l’Unical è internazionalmente riconosciuta come uno degli atenei in cui si svolgono alcuni tra i maggiori studi di ultima generazione sull’intelligenza artificiale, il prossimo step dello studio di Soranzo sulla Monna Lisa di Leonardo sarà appunto quello di coinvolgere anche questa nuova e straordinaria frontiera della tecnologia.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
 

 

Rispondi

Il tuo indirizzo e-mail non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono segnalati *

*

Torna su