di Kasia Burney Gargiulo
“Napoli, gran teatro”, verrebbe da dire parafrasando il titolo di un libro del 1950 dedicato alla Campania. E’ il pensiero che sorge spontaneo pensando a questa città che per quattro giorni, dal 7 al 10 luglio, si è trasformata nell’originale set en plein air della maison della moda Dolce & Gabbana che qui ha voluto celebrare i suoi primi 30 anni, tra sfilate per strada, ospiti d’eccezione, temporary shop e cene di gala. I due stilisti hanno infatti ottenuto l’utilizzo del centro storico come magico scenario delle proprie collezioni e altre location, da Villa Pignatelli a Castel dell’Ovo, per gli eventi collaterali. Un’iniziativa non in contrasto con lo spirito di una città abituata da quasi tre millenni a vivere platealmente la propria essenza mediterranea e multietnica. Una caratteristica radicata forse in quel clima unico in Europa che – lo notavano tutti i celebri viaggiatori del Grand Tour, da De Brosses a Montesquieu, da Misson a Sharp, a De Lalande, a De Sade – ha spinto da sempre gli abitanti di ogni grado sociale a spendere gran parte della propria vita all’aperto. Platealità a cui fa però da contraltare una dimensione più intima e privata, intessuta di sentimenti familiari e passioni intense che hanno ispirato fiumi di letteratura, teatro, cinema, canzoni.
E’ questo solo uno dei forti contrasti di una città profondamente autentica che ritroviamo nel tempo declinati in infinite forme, come ad esempio nella convivenza fra devozione cristiana e religiosità di matrice pagana, fra una Napoli sottoproletaria e una Napoli aristocratica o alto borghese, una città aperta al sole e una città sotterranea, fra alta gastronomia e street food, griffe esclusive e prodotti tradizionali, espressioni artistiche plurimillenarie e una particolare apertura verso le avanguardie più spinte della contemporaneità. Caratteristiche talmente enfatizzate nell’immaginario comune da diventare veri e propri stereotipi: eppure sono questi, e tanti altri ancora, i connotati che hanno fatto “viaggiare” l’immagine di Napoli nel mondo contribuendo a costruirne il mito di città irripetibile.
DOLCE&GABBANA: NAPOLI SET DEL GLAMOUR INTERNAZIONALE
Tutto ciò non è certo sfuggito a Domenico Dolce e Stefano Gabbana, couturier di star come Nicole Kidman e Madonna, che dell’anima partenopea hanno scelto di interpretare il gusto per lo sfarzo barocco e per la seduttiva sensualità, intrecciando lusso sfrenato e semplicità popolare sullo sfondo di un Sud da sempre loro fonte di ispirazione. “L’immagine più forte che si ha dell’Italia è il Sud…Napoli, la Sicilia, la Puglia”, dicono gli stilisti, entusiasti per la calorosa accoglienza riservata dalla città alla loro coloratissima incursione. D’obbligo il riferimento ad una delle icone dell’Italia nel mondo, l’attrice Sophia Loren, madrina d’eccezione dell’evento: “l’abbiamo corteggiata per oltre trent’anni” – aggiungono – “e finalmente siamo riusciti a farla innamorare di noi. Insieme a lei abbiamo scelto Napoli, città delle sue origini e di grande importanza nella sua carriera cinematografica, e la via San Gregorio Armeno vero cuore di questo luogo”. La Loren è arrivata a Napoli – dove ha anche ricevuto la cittadinanza onoraria – e nella sua Pozzuoli, accolta ovunque da un tripudio di gente che la star ha voluto ringraziare “per così tanto amore”.
Per quattro giorni gli occhi dei media internazionali sono dunque rimasti puntati sulla città del Golfo (50 i giornalisti da tutto il mondo ospitati nelle stanze del Grand Hotel Parker’s), pronti a raccogliere l’immagine mediterranea della donna Dolce & Gabbana ma anche a farsi soggiogare dal fascino di una città unica al mondo. Ben 500 le stanze degli alberghi cittadini destinate al soggiorno di ospiti, staff tecnico e di sartoria, e tre le sfilate realizzate (moda uomo, donna e bambino) fra cui quella clou dell’8 luglio ambientata nel cuore della città. Un grande palco in P.zza San Gaetano, sotto l’imponente mole di S. Paolo Maggiore, erede del tempio pagano dei Dioscuri, e altri due palchi sul piazzale di San Lorenzo Maggiore, hanno infatti accolto circa 400 ospiti vip, spettatori del défilé le cui modelle hanno percorso, fra due ali di folla, l’inedita passerella di via S. Gregorio Armeno, celebre strada degli artigiani presepisti. Senza dubbio un’abile operazione commerciale, peraltro non priva di ricadute positive sul piano della promozione territoriale. Un battesimo della moda on the road che non mancherà di fare tendenza e che potrebbe supportare il turismo come ha già fatto il cinema.
Molteplici ed eterogenee le suggestioni partenopee profuse a piene mani dai due stilisti nei capi presentati sulle note di grandi classici della musica napoletana: in un trionfo di colori, ricami, pizzi e sete, in perfetto stile Dolce & Gabbana, si è passati dalle mise provocatoriamente episcopali con mitrie color oro tempestate di Swarovski, evocanti il tesoro di S. Gennaro, agli abiti ispirati ai costumi anni ’50 indossati dalla Loren nei tanti film girati in città, fra cui “L’oro di Napoli” di De Sica. E poi ancora abiti che rendono omaggio alle madonne delle chiese partenopee oppure che riprendono i paesaggi delle guaches ottocentesche o rimandano alla ricca fauna marina del Golfo.
E mentre Dolce e Gabbana entrano di diritto fra le statuette “vip” del presepe di S. Gregorio Armeno, la sera del 10 luglio le celebrazioni si sono concluse con il gala in riva al mare sulla spiaggia di Posillipo tra Palazzo Donn’Anna e il Bagno Elena. E’ stata così sancita fra i due stilisti e Napoli una passione in realtà esplosa già lo scorso anno con il video in bianco e nero della campagna pubblicitaria 2016, “Pezzi di storia” (v. sopra), girato tra i vicoli e la piazzetta di San Giuseppe dei Ruffi, a pochi passi dal Duomo. Protagonista un’avvenente bruna destinataria delle attenzioni galanti di un gruppo di giovani, quasi tutti attori partenopei del Nuovo Teatro Sanità di Napoli. Il video è stato scritto e diretto dall’emergente talento puteolano Pepe Russo, autore anche dello shooting fotografico e di un secondo video ambientato a Procida pubblicato lo scorso maggio per D&G. Nei giorni scorsi è toccato invece a Franco Pagetti, reporter abituato a ben altri scenari come quelli di Afghanistan, Kosovo e Libia, realizzare la campagna di comunicazione Autunno Inverno 2016-2017, catturando per strada, con i ritmi e gli imprevisti di un flash mob, lo scoppiettante e spontaneo incontro fra le modelle e i modelli di D&G e la popolazione partenopea. Musicisti di strada, pizzaioli, baristi, suore, semplici passanti, tutti sono finiti nella “cornice” di una due-giorni fotografica che per gli stilisti ha avuto il sapore di una rivelazione: “Abbiamo scoperto la meraviglia di questa città passando molto tempo per le strade. E ci siamo innamorati subito di questo luogo. Amiamo i contrasti tra la moda e la vita, tra il moderno e il classico, e amiamo la gente di Napoli per la sua sincerità, espressività e creatività”.
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