Palazzo Mondo: splendida dimora d’artista in Campania tra barocco e classicismo

Sala delle Virtù Cardinali e Teologali, 1° piano, Palazzo Mondo, XVIII sec., Capodrise (CE) – Ph. © Roberto Pierucci

di Enzo Garofalo

Nelle più antiche realtà urbane del Sud Italia – da quelle più importanti di città come Napoli e Palermo a quelle dei piccoli centri di provincia -, le dimore gentilizie avevano, e in molti casi conservano ancora, una misteriosa aura da hortus conclusus, cioè di luogo accessibile soltanto a pochi iniziati; una sorta di “isole” che, attraverso la superba fastosità delle facciate o, viceversa, attraverso austeri e alti muri con poche aperture rivolte all’esterno, sembrano porre un diaframma tra sè e il resto del mondo. Una “distanza” che ovviamente a suo tempo rispecchiava marcati dislivelli sociali, economici o culturali, ma che oggi si impone quale motivo di fascino e di suggestione alla sensibilità dell’osservatore curioso; ne stimola il gusto per la scoperta di realtà ormai remote ma spesso fatte di vicende personali o familiari che hanno impresso ai luoghi un carattere in grado di travalicare il tempo, soprattutto quando esso ha trovato espressione attraverso l’Arte e la Bellezza. È questo il caso di una dimora settecentesca, splendida ma ancora poco conosciuta, che si trova a Capodrise, a pochi chilometri dalla celebre Reggia di Caserta, ai cui fasti è in certa misura legata attraverso la figura del suo antico proprietario, nativo del luogo. Si tratta di Palazzo Mondo, un tempo dimora privata del pittore settecentesco Domenico Mondo (1723-1806), allievo del grande Francesco Solimena nonché direttore a Napoli della Accademia Reale del Disegno su nomina di re Ferdinando IV di Borbone, carica che condivise con il pittore neoclassico tedesco Wilhelm Tischbein, allievo di Winckelmann e grande amico di Goethe.
 

Angolo dello studio nell’appartamento del 1° piano, Palazzo Mondo, XVIII sec., Capodrise (CE) – Ph. © Giulio Bulfoni

Se la considerazione di cui Mondo godette presso la corte reale e presso l’architetto Luigi Vanvitelli, gli consentì di partecipare ai lavori di decorazione della Reggia di Caserta – per la quale realizzò opere di rilievo come il grande affresco della Sala degli Alabardieri raffigurante Le Armi di Casa Borbone sostenute dalle virtù, il cui bozzetto preparatorio si trova oggi al Museo del Louvre -, essa non impedì che nell’assegnazione del ruolo di pittore di corte, gli venisse preferito l’artista tedesco Jacob Philipp Hackert, circostanza che lo avrebbe molto amareggiato. Tuttavia ciò non precluse al suo grande amore per la pittura di esprimersi in molteplici lavori realizzati per chiese e committenti privati nell’alveo della fortunata tradizione barocca napoletana, senza peraltro rinunciare ad aprirsi a varie influenze della sua epoca. Oltre che con la sua pittura – la cui passione egli coniugò con quella per la letteratura, il teatro e la musica – Mondo si impose anche come uno dei più prolifici disegnatori del Settecento napoletano, lasciandoci un corpus di oltre 150 fogli, molti dei quali ritenuti vere e proprie opere a sè stanti più che studi preliminari per qualche dipinto.
 

Domenico Mondo, Armi di casa Borbone sostenute dalle Virtù, affresco, Sala degli Alabardieri, Reggia di Caserta – Image by wikipedia

Ubicato nel cuore di una cittadina che vanta antichissime origini e che con la nascita della Reggia di Caserta, nella seconda metà del XVIII secolo, divenne uno dei luoghi di passaggio del corteo reale in trasferta da Napoli, Palazzo Mondo fu dunque il microcosmo privato di un artista vissuto tra grandi entusiasmi e tormento interiore, sentimento quest’ultimo dettato soprattutto dall’aver maturato la propria esperienza artistica in un momento di transizione durante il quale, con l’avanzare di nuove tendenze pronte ad affascinare la moderna nobiltà napoletana, egli avrebbe visto progressivamente sovvertiti i parametri di riferimento della propria arte. Un processo di cambiamento proseguito fino alla sua morte, sopraggiunta nel 1806, quando la sua pittura, così come quella di altri artisti coevi, sarebbe stata ormai considerata un’esperienza del passato. Di tale fenomeno di transizione stilistica tra rococò e classicismo c’è del resto traccia nello stesso palazzo che egli affrescò e abitò fino al 1789, quando si trasferì a Napoli per lavoro; un edificio che da alcuni anni è tornato a risplendere come Casa Museo grazie agli attuali proprietari i quali, oltre ad averne evitato la demolizione, sono riusciti a fermarne il degrado attraverso un progetto di restauro affidato all’architetto Nicola Tartaglione, che è riuscito a ridare lustro alle scenografiche suggestioni della dimora [nel video seguente una panoramica dei principali ambienti del palazzo].
 

 
Oltre al restauro degli ambienti si è dato vita a un progetto decorativo e collezionistico ispirato alle residenze aristocratiche settecentesche, accostando in modo armonico oggetti, mobili e dipinti della stessa epoca. All’architetto Tartaglione si deve anche la costituzione nel 1999 della Associazione GIA.D.A. (Giardini e Dimore dell’Armonia), un’organizzazione culturale senza scopo di lucro che censisce e valorizza i giardini e le dimore storiche private sorte intorno alla Reggia di Caserta, occupandosi anche della gestione di Palazzo Mondo di cui promuove la conoscenza e le attività culturali (nel video seguente l’arch. Tartaglione illustra il restauro del palazzo, che oggi fa parte dell’Associazione Dimore Storiche Italiane).
 

 
PALAZZO MONDO FRA STANZE E GIARDINO

L’universo privato del pittore Domenico Mondo, così come il fascino dell’epoca in cui visse, sono oggi evocati da una serie di ambienti in cui la raffinata arte dell’antico padrone di casa, profusa soprattutto in una serie di figure allegoriche, si coniuga con le prospettive architettoniche dipinte dai fratelli Magri, pittori scenografi della scuola del Bibiena. La parte del palazzo che meglio conserva l’assetto originario è il piano nobile al cui interno si possono visitare la camera da pranzo, un salotto, uno studio con pareti dipinte bordate “all’etrusca”, una sala di preghiera con una statua lignea della Madonna Pellegrina; di particolare bellezza e suggestione è il salotto d’angolo, in stile tardo barocco, con pavimenti in cotto con bordura maiolicata, pareti decorate a fresco così come il soffitto, dipinto con tecnica a “trompe l’oeil” con la quale i fratelli Magri, quadraturisti, sfondano illusionisticamente la parete in un susseguirsi di architetture sempre più distanti, mentre Domenico Mondo, figurista, dipinge otto figure femminili, simboleggianti altrettante virtù: : le Virtù Cardinali (Fede, Speranza, Carità) e le Virtù Teologali (Fortezza, Prudenza, Giustizia, Temperanza). L’appartamento settecentesco è completato da una camera arredata con letto a baldacchino, dalle pareti in rosso pompeiano, colore di gran moda al tempo delle scoperte archeologiche nell’area vesuviana.
 

Una delle porte dipinte e dorate di Palazzo Mondo, XVIII sec. – Ph. © Giulio Bulfoni

Riprendendo uno spazio tipico delle case del posto, il palazzo racchiude tra le sue mura un piccolo cortile che l’intervento dell’architetto Nicola Tartaglione ha reinterpretato in chiave di ”giardino pittoresco” all’inglese, nel quale un intreccio di rigogliose aralie fa da cornice al pozzo, al vecchio forno a legna e alle arcate della loggia. Lo splendido corredo botanico di questo giardino ”segreto” include anche alberi di agrumi e nespoli, piante di uva fragola e fioriture di bianche e profumate dature, clematidi, gelsomini ed ecmee. Evoca infine un legame ideale con la Reggia di Caserta e i suoi spettacolari giardini una pianta di camelia in vaso che ricorda quella che la bellissima Lady Emma Hamilton – moglie dell’ambasciatore di Sua Maestà Britannica, William Hamilton, e amante dell’ammiraglio Nelson – introdusse come rarità assoluta nel giardino inglese di palazzo reale, scatenando una vera e propria passione per questo fiore che si diffuse nei giardini nobiliari di Napoli e del casertano, dove diversi esemplari ancora sopravvivono.
 

Dature bianche ed aralie nel piccolo giardino di Palazzo Mondo – Ph. © Giulio Bulfoni

Questo e molto di più è Palazzo Mondo, un ”tesoro” ancora poco conosciuto che vale la pena visitare magari associandone la visita a quella delle numerose altre bellezze del territorio, tra cui la celebre Reggia di Caserta, il Casino Reale del Belvedere di San Leucio, il Duomo e Borgo Medievale di Casertavecchia, l’Anfiteatro Romano e il Mitreo di Santa Maria Capua Vetere, il Museo Archeologico Campano di Capua e l’Abbazia di Sant’Angelo in Formis.

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Palazzo Mondo – Casa Museo di Domenico Mondo,
Capodrise (Caserta)
Via Domenico Mondo, angolo con Via Francesco Rao
Info: Associazione GIA.D.A 333 404 0198
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E-mail: associazionegiada@yahoo.it
Whatsapp: 3334040198 per aggiornamenti sulle attività culturali di Palazzo Mondo

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