di Redazione FdS
Lo scorso febbraio vi segnalammo notizia della presentazione del dossier relativo alla candidatura del Parco Nazionale della Sila all’inserimento nella lista del Patrimonio dell’Umnità Unesco. Il Parco, con il suo straordinario serbatoio di biodiversità floristico e faunistico, ha ormai avviato e sta completando il lungo e complesso procedimento per la candidatura come sito naturale iscritto nella “World Heritage List – Unesco”: è importante però che tutta la comunità interessata, compresa la società civile, comprenda i benefici che conseguono all’ingresso di un territorio come quello del Parco della Sila nella Lista Unesco, sposando l’iniziativa della candidatura ed esprimendo un forte consenso. Ecco perchè in calce a questo articolo vi proponiamo il link di accesso alla raccolta firme con cui tutti noi possiamo sostenere questa candidatura.
Ma vediamo innanzitutto le ragioni che rendono importante, se non necessaria, questa candidatura e il conseguente eventuale riconoscimento:
L’auspicata e ambiziosa dichiarazione di unicità, oggetto della candidatura, è mirata a comprovare l'”outstanding universal value” (l’eccezionale valore universale) del bene candidato in base a determinati rigorosi criteri. In particolare, l’aspetto naturale di maggior valore per il Parco Nazionale della Sila è rappresentato dal Pino Laricio.
Il territorio della Sila è di fondamentale importanza per la conservazione a livello globale di questa subspecie endemica e del suo ecosistema forestale peculiare, assente nei siti attualmente riconosciuti. Ottenere questo riconoscimento sarebbe come avere un “marchio di qualità”, il cui valore risiede nelle enormi ricadute sul tessuto economico e sociale del territorio, in particolare sul piano turistico.
Ad oggi, dopo 40 anni, i siti iscritti per criteri naturali sono solo 211 in tutto il mondo. L’Italia è il primo Paese al mondo per numero di siti riconosciuti, con 47 siti, di cui solo 4 a carattere naturale. Il Parco Nazionale della Sila aspira a divenire il quinto sito naturale italiano dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. Si tratta senza alcun dubbio dell’iniziativa di maggior successo in termini di visibilità a livello internazionale del territorio e dei suoi elementi caratterizzanti, in grado di accrescere sensibilmente il turismo e quindi la ricchezza e il prodotto interno della comunità ospitante. L’iter della candidatura ha già avuto un primo esito positivo con l’inserimento del Parco nella Tentative List, l’elenco dei candidati dei governi nazionali, nell’anno 2012. Della Tentative List fanno parte quei siti che gli Stati proponenti ritengono di eccezionale valore universale e, quindi, adatti per il successivo inserimento nella “World Heritage List” dell’Unesco.
Il riconoscimento del Parco Nazionale della Sila come sito Unesco ne muterebbe la cornice di riferimento ampliandone il posizionamento dal sistema nazionale di aree protette a piattaforma di rilevanza mondiale, così da divenire un grande volano di sviluppo per il tessuto socio-economico dell’area candidata. Insomma, la candidatura rappresenta un’occasione importantissima.
Ma i vantaggi legati al “bollino” Unesco sono anche da ricercare nella possibilità di accesso a finanziamenti nazionali, internazionali, comunitari e a fondi privati, nonché nella implementazione di politiche territoriali inerenti turismo, ricerca e conservazione, nelle modalità di gestione e controllo che richiedono elevati standard di tutela e valorizzazione delle caratteristiche del bene candidato ed iscritto nella lista, assicurandone accesso e fruizione. Lo Stato Parte ha, infatti, l’obbligo di prevedere adeguate politiche e piani per la presentazione e promozione del sito Unesco.
L’eventuale riconoscimento del sito naturale del Parco Nazionale della Sila come Patrimonio Unesco significherebbe trascendere i confini nazionali e l’importanza meramente locale del bene che diverrebbe patrimonio inestimabile e insostituibile non solo per la Nazione, ma per l’intera umanità.
E’ dunque auspicabile poter contare su una partecipazione attiva ed un coinvolgimento diretto dell’opinione pubblica, in particolare della comunità interessata, oltre che di stakeholders e di opinion leaders, com’è anche previsto dallo stesso art. 123 delle “Guidelines”, che incoraggia tutti gli Stati membri a elaborare la candidatura attraverso il sostegno di vari attori quali Governo Nazionale, Amministrazioni competenti per settore, ONG e associazioni ambientali, enti territoriali, gruppi di interesse locale, etc. fino ad arrivare alla popolazione locale e al singolo cittadino privato.
Un sito patrimonio Unesco implica un rafforzamento dell’impegno alla tutela del bene ed una maggiore responsabilità da parte della società civile e locale dinnanzi alla comunità internazionale.
E’ importante che ogni attore, sia esso ente, organizzazione, impresa o privato, riconosca ed apprezzi la straordinaria rilevanza naturalistica del territorio protetto del Parco Nazionale della Sila e che maturi una sensibilità ed una responsabilità condivisa con lo Stato Parte, anche per il mantenimento del sito stesso all’indomani dell’avvenuto riconoscimento.
Condividere il progetto di candidatura significa non solo divulgare l’iniziativa presso il grande pubblico ma renderlo anche partecipe del procedimento e dei risultati.
Ultimato dunque il dossier ufficiale trasmesso all’UNESCO per la valutazione dei più importanti luoghi naturali sulla terra, è importante condurre la campagna di sostegno all’iniziativa da parte della comunità. L’Ente ha effettuato una ricognizione dei valori del territorio e predisposto tutte le argomentazioni vincenti atte a dimostrare, anche da un punto di vista scientifico, l’eccezionale valore universale del sito.
Se anche tu ritieni che il Parco della Sila sia meritevole di questo riconoscimento dai il tuo appoggio! Ora tocca a te!
Basta una semplice sottoscrizione! L’intera umanità ti sarà grata per aver contribuito alla conservazione, alla conoscenza e alla trasmissione integra alle future generazioni di questo meraviglioso patrimonio!