di Kasia Burney Gargiulo
In Campania lo troviamo sugli affreschi dell’antica Pompei provenienti dal tempio di Iside e senz’altro qualche esemplare fu allevato a Napoli nei luoghi di culto della comunità alessandrina, residente nel I° sec. in quella zona del centro storico oggi conosciuta come quartiere Nilo; una presenza testimoniata dalla statua allegorica del fiume egizio restaurata di recente e collocata proprio in Piazzetta Nilo. Parliamo dell’Ibis sacro, uccello venerato nell’Antico Egitto come simbolo di Thot, divinità egizia della luna, della sapienza, della scrittura, della magia, misura del tempo, matematica e geometria. Questo dio era rappresentato appunto sotto forma di ibis, uccello nidificante sulle rive del Nilo e, meno frequentemente, in forma di babbuino. Se queste sono le testimonianze di un remoto passato, non v’è tuttavia memoria d’una presenza in natura, in tempi moderni, dell’Ibis sacro sul territorio campano: ecco perchè ha un carattere eccezionale l’avvistamento di due esemplari di questo uccello avvenuto nei giorni scorsi nel Casertano.
I due Ibis sacri sono stati intravisti, in una zona umida nei pressi di Villa Literno, da Raimondo Finati, socio di ARDEA, associazione per la ricerca, la divulgazione e l’educazione ambientale. Come ha spiegato al quotidiano La Repubblica Napoli l’ornitologo Davide De Rosa, che ha documentato fotograficamente tali presenze, i primi casi di acclimatamento di Ibis sacro in Italia risalgono al 1996, con un forte fenomeno di espansione soprattutto nel nord Italia e segnalazioni anche in Toscana, Marche, Umbria, Lazio, Abruzzo ed ora anche in Campania, la segnalazione più a sud mai registrata.
http://ospitiweb.indire.it/ictavagnacco/cicogne/itpage6.htm All’oasi dei quadris sono anni che abbiamo gli ibis…
Sì, nel Nord Italia – dove voi vi trovate – è già comparso anche allo stato selvatico. Per la Campania è invece una novità che sia stato avvistato in natura.