di Redazione FdS
E’ arrivata in redazione la mail allarmante del dr. Domenico Puntillo il quale ci comunica l’iniziativa di una petizione indetta a seguito di una decisione che sembrerebbe sconsiderata da parte del Comune calabrese di Serra S. Bruno (Vibo Valentia), noto per essere sede della Certosa voluta da Brunone di Colonia, fondatore dell’ordine certosino, qui sepolto, e per essere situato nel cuore del Parco Naturale Regionale delle Serre. Ecco cosa ci scrive Puntillo: “Il Comune di Serra San Bruno (Vibo Valentia) ha messo all’asta [l’asta è prevista per il 25 marzo prossimo – NdR] il taglio di 2603 alberi di cui 1090 sono piante d’alto fusto (alcuni monumentali) di Abies alba che ricadono nel Parco Regionale delle Serre e nel Sito di Importanza Comunitaria (SIC) detto Bosco di Archiforo (IT9350121). Nel sito ricade un bosco quasi centenario di Abete bianco (Abies alba) misto a tratti a Faggio (Fagus sylvatica) ed ospita una biodiversità elevata di crittogame (Briofite, Licheni e Felci) di notevole interesse naturalistico. Molte comunità licheniche ivi presenti del Lobarion, dell’Usneion e del Calicion attestano la lunga continuità ecologica di questo bosco. Usnee, Lobarie, Sticta (una delle poche stazioni italiane) sono comuni nel sito e ne testimoniano anche la purezza atmosferica. Il taglio di questi patriarchi rappresenterebbe una perdita irreparabile della biodiversità e andrebbe a modificare radicalmente l’equilibrio dei fattori abiotici e biotici raggiunto in millenni. Scongiuriamo il taglio di questi alberi che fra l’altro ospita uno degli Abeti più vetusti d’Europa e forse il più grande della sua specie (5,5 metri di circonferenza e un’altezza di poco superiore ai 55 metri). FIRMATE LA PETIZIONE
Se volete scrivere direttamente al sindaco di Serra San Bruno, Bruno Rosi, per esprimergli cosa pensate della iniziativa della sua Amministrazione, l’indirizzo è sindaco@comune.serrasanbruno.vv.it
le informazioni sulla petizione, sul sito avaaz.org indicato, sono poche, e io abito molto lontano dal bosco in pericolo – per saperne abbastanza. Vorrei in ogni caso che le piante restassero al loro posto anziche’ essere abbattute per sanare debiti della pubblica amministrazione, come riferito qui:
http://www.repubblica.it/ambiente/2014/03/11/news/calabria_comune_vende_suo_albero_monumento_per_fare_cassa-80740237/
i boschi vanno tutelati e anzi estesi, e gli eventuali tagli, in generale, devono essere un fatto motivato da ben altri motivi, per lo piu’ in favore dei boschi stessi, specialmente per aree di alberi secolari di gran valore intrinseco.
…la p.a. locale provi a valutare di mettere in vendida parti di pregievole area boschiva, con precisa indicazione d’uso che comprenda il mantenimento degli alberi, magari qualche appezzamento con rudere da ristrutturare.
Gentile Marco, le informazioni necessarie le trova in parte nell’articolo qui sopra e integralmente nel link (contenuto nello stesso articolo) al provvedimento col quale il Comune di Serra S. Bruno ha messo in vendita all’asta interi lotti di un bosco prezioso per antichità e biodiversità. Pertanto la invitiamo a leggere quel documento.
Buona sera! Chiedo lumi a qualche avvocato che eventualmente si trova “da queste parti”[cioè che si prende la briga di leggere tali commenti],oppure girategli il commento direttamente se ne conoscete qualcuno che magari stia facendo una pausa cena.
cut…………“Il Comune di Serra San Bruno (Vibo Valentia) ha messo all’asta il taglio di 2603 alberi di cui 1090 sono piante d’alto fusto (alcuni monumentali) di Abies alba che ricadono nel Parco Regionale delle Serre e nel Sito di Importanza Comunitaria (SIC) detto Bosco di Archiforo (IT9350121)…..
DOMANDE:
1)Si possono tagliare alberi che ricadono in un parco regionale?
2)Se esiste un parco regionale, presumo, ripeto il presumo, ci saranno dei vincoli ambientali ?
E se ci fossero[tali vincoli ambienmtali] quale ne è la motivazione [della costituzione dei vincoli]?.
3)E se c’è una motivazione per cui quegli alberi ricadono nel parco con che criterio, li si vorrebbe tagliare?
Vi saluto, ma vado di fretta!
Buona sera a tutti ! Il Bosco Archiforo è una delle foreste più straordinarie non solo della Calabria ma dell’intera Italia.
Gli abeti bianchi sono la specie più diffusa e ovunque si stagliano giganteschi fusti che si innalzano vertiginosamente verso il cielo. Vi invio un link che può essere utile per farvi intravedere le bellezze di Tale bosco; troverete numerose fotografie ed itinerari:
http://brunofrancescopileggi.blogspot.it/2013/08/bosco-archiforo-da-serra-san-bruno-orto.html
non si può andare da nessuna parte così
mauro meli wrote:
>>non si può andare da nessuna parte così
Che significa?
Il problema non è quello di salvare solo l’albero monumentale ma l’intero ecosistema. Considerato che il Bosco Archiforo è uno dei più vetusti e belli d’Italia con una biodiversità elevatissima.
più che una notizia, questa è una notizia di reato.
Non metto commentio a quanto troverete nelle prossime righie:
From Australia comes a s.o.s. that does not affect the firs , but in general the great ” patriarchs ,” as they are often called the longest-running and towering trees . The planet is losing many of its oldest and largest trees and the ecosystem as a result , suffers. The warning is an article that appeared in the journal Science written by David Lindenmayer and colleagues from the Australian National University in Canberra. These trees, the article states , they provide food and shelter for the animals, and they are natural deposits of large amounts of carbon , as well as providing rich nutrients of the soil and the plant species and contribute to the local hydrological systems .
Disappear but the old trees we can plant new trees , you say. Unfortunately it is not the same thing. The oldest trees are young and small , the scientists point out , they can not cover many aspects of the crucial role played by the oldest and largest trees , which are dwindling , they explain, in the forests around the world , regardless of latitude. The researchers say more research is needed to better understand the main threats against these trees and plan strategies to protect them.
Dall’Australia arriva un s.o.s. che non riguarda gli abeti, ma più in generale i grandi “patriarchi”, come vengono spesso chiamati gli alberi più annosi e imponenti. Il pianeta sta perdendo molti dei sui alberi più vecchi e grandi e l’ecosistema, come conseguenza, ne soffre. A lanciare l’allarme è un articolo comparso sulla rivista Science a firma di David Lindenmayer e i colleghi della Australian National University di Canberra. Questi alberi, si legge nell’articolo, forniscono cibo e rifugio per gli animali, e sono dei depositi naturali di grandi quantità di carbonio, oltre a fornire di ricchi nutrienti il suolo e le specie vegetali e contribuire ai sistemi idrologici locali.
Excuse my Italian lame!!