Polignano a Mare winter’s glow

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Puglia – Scorcio della corte interna dell’Abbazia di San Vito di Polignano a Mare (Bari) – Ph. © Ferruccio Cornicello – All rights reserved Feart ® – FdS: courtesy dell’Autore

di Redazione FdS

Attraverso le belle immagini di Ferruccio Cornicello vi proponiamo una breve panoramica su una delle località pugliesi più amate dagli appassionati del mare e della fotografia. Si tratta di San Vito, villaggio di pescatori affacciato sulla costa nei pressi di Polignano a Mare, forse uno fra gli scenari pugliesi più amati dai patiti dello scatto suggestivo. Eppure non è raro che questo luogo risulti sconosciuto persino a molti pugliesi la cui attenzione è catalizzata per lo più dalla vicina e splendida Polignano. Il nome deriva al villaggio dal santo protettore del vicino borgo natìo del celebre Domenico Modugno, ed è proprio da questa minuscola frazione che in giugno parte la processione dedicata al venerato Patrono. Vi consigliamo di farvi assolutamente un salto anche nel periodo invernale che offre all’occhio colori inconsueti e più cupi rispetto alle brillantezze estive, ma non meno affascinanti. Del resto un luogo può apparire sempre diverso e non meno interessante se visto in momenti diversi o con occhi diversi. Cambiamenti simili possono manifestarsi anche nell’arco di pochi minuti come dimostrano le nostre immagini colte sotto un cielo e con una luce in continuo mutamento.

Per raggiungere il minuscolo borgo basta che dalla statale 16 adriatica seguiate la segnaletica per Polignano-San Vito-San Giovanni e troverete con facilità l’abbazia settecentesca appartenente alla famiglia dei marchesi La Greca, costruita con blocchi tufacei tagliati nella scogliera prospiciente la torre quattrocentesca posta a guardia della costa contro gli attacchi dei pirati saraceni. L’abbazia è un affascinante microcosmo formato oltre che dal palazzo padronale, impreziosito da una serie di aeree balconate nel tipico stile dell’età barocca, da una serie di dependences che soprattutto d’estate si popolano di vacanzieri alla ricerca di un luogo un po’ defilato dai grandi circuiti del turismo di massa. Poi c’è la chiesetta, regolarmente consacrata ma aperta solo nelle giornate festive, mentre in uno dei locali del pianterreno affacciato sulla strada c’è un bar-ristorante che può risultare utile al visitatore di passaggio per un pranzo o una cena a base di piatti tipici. Il mare di San Vito è pulito e limpido, come del resto c’era da aspettarsi in un tratto di costa – quella del Comune di Polignano a Mare – che ormai da anni si è guadagnato l’ambita Bandiera Blu, riconoscimento assegnato dalla Foundation for Environmental Education alle località costiere europee che soddisfano criteri di qualità relativi a parametri delle acque di balneazione e alla globale qualità del soggiorno offerta ai visitatori.

La visita a San Vito è stata inoltre l’occasione per esplorare anche un po’ i dintorni, per cui non ci siamo lasciati sfuggire – nel tratto di strada fra il villaggio di pescatori e la vicina Polignano – un’antica masseria fortificata purtroppo in abbandono, al centro di una vastissima tenuta popolata di ulivi secolari, agavi, oleandri e mandorli in fiore ed ospitante anche un trullo a quattro coni, anch’esso in abbandono ma ancora di notevole bellezza. E’ stato qui che abbiamo fatto il sorprendente incontro con un piccolo felino nero – un gatto da noi ribattezzato scherzosamente ‘la pantera di Polignano ‘ – che si è offerto ad alcuni scatti mentre se ne stava acquattato fra l’erba verde in meraviglioso pendent cromatico con il brillante colore dei suoi occhi.

Da ultimo, non potevamo astenerci dal raggiungere la ormai vicinissima Polignano a Mare la cui commovente bellezza non ha mancato per l’ennesima volta di travolgerci anche sotto il cielo plumbeo di una rigida giornata invernale. Abbiamo sfidato freddo e umidità confortandoci a fine giornata con una doppia puccia calda a base di prosciutto crudo, crema di funghi porcini e verdure grigliate nel microscopico bistrot ‘Il Gabelliere’ sito nel tratto delle antiche mura che costeggiano la monumentale porta del centro storico, proprio lì dove secoli fa stazionava l’agente del dazio a controllare le merci in entrata e in uscita dal borgo.

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