di Redazione FdS
“Eppure Pompei ha oggi, più che mai, bisogno del suo Antiquarium. L’estensione graduale degli scavi, la preziosità e la singolarità di alcune scoperte, il dovere, ineluttabile, di difendere dagli agenti atmosferici e dalle insidie, se non dal malvolere degli uomini, tutto ciò che non si può custodire all’aperto, l’utilità infine di presentare raggruppati e classificati i materiali che non si trovano nelle case …” Furono queste le parole pronunciate nel 1947 dal grande archeologo Amedeo Maiuri a pochi anni dai bombardamenti della 2a Guerra Mondiale che gravi danni causarono all’Antiquarium di Pompei. E fu proprio grazie all’intervento di restauro da egli promosso che il 13 giugno del 1948 l’edificio riaprì ai visitatori in occasione della celebrazione del 2° centenario degli scavi di Pompei. Ma un avverso destino lo volle nuovamente danneggiato a seguito del terremoto dell’Irpinia del 1980, e da allora è rimasto chiuso al pubblico fino al 2016, quando riaprì come visitor center e spazio per mostre temporanee.
Finalmente nel 2020, il Parco Archeologico di Pompei ha deciso di riorganizzare le sale espositive dell’Antiquarium per restituire allo stesso quella funzione di “prima visione della città antica per il visitatore”, di luogo volto ad offrire “una visione chiara, semplice ed organica delle suppellettili della casa antica” e, in generale, ad esporre tutta una serie di “preziosi e commoventi documenti dell’umanità di Pompei e del suo tragico seppellimento”, così come già prospettato nel progetto di restauro del 1945, che aveva immaginato questo spazio espositivo a integrazione di quello del Museo di Napoli dove “le ricche raccolte di Pompei e di Ercolano sono esposte secondo un criterio più strettamente artistico”.
Insomma è una Pompei più intima e quotidiana quella che, a pochi metri di distanza dalle vie e dalle case della città sepolta, dal 25 gennaio si può finalmente ammirare in uno spazio completamente rinnovato, che rimanda a quella che fu la concezione museale di Amedeo Maiuri. In realtà l’Antiquarium era nato già molti anni prima che Maiuri vi mettesse mano: a volerlo, tra il 1873 e il 1874, negli spazi sottostanti la terrazza del Tempio di Venere, con affaccio su Porta Marina, era stato l’archeologo Giuseppe Fiorelli noto tra l’altro per aver ideato la tecnica per ottenere i calchi delle vittime dell’eruzione. Fin dall’inizio l’Antiquarium fu sede espositiva di una selezione di reperti esemplificativi della vita quotidiana dell’antica città, oltre che degli stessi calchi. Nel 1926 venne ampliato da Amedeo Maiuri, che oltre ad aggiungere grandi mappe con gli sviluppi aggiornati degli scavi dal 1748 in poi e inserire nuovi reperti provenienti dalla Villa Pisanella di Boscoreale, nonché dai più recenti scavi di via dell’Abbondanza, impostò un percorso che guidava il visitatore nella storia di Pompei dalle origini fino all’eruzione.
IL PERCORSO ESPOSITIVO. L’ANTIQUARIUM COME PRELUDIO ALLA VISITA A CIELO APERTO
“Molte sciagure sono accadute nel mondo, ma poche hanno procurato altrettanta gioia alla posterità. Credo sia difficile vedere qualcosa di più interessante”
Johann W. von Goethe, 1786
Oggi, attraverso i reperti più rilevanti, viene ripercorsa la storia di Pompei dall’età sannitica (IV secolo a.C.) fino alla tragica eruzione del 79 d.C. Oltre a celebri testimonianze dell’immenso patrimonio pompeiano, come gli affreschi della Casa del Bracciale d’oro, gli argenti di Moregine o il triclinio della Casa del Menandro, sono qui esposti anche i rinvenimenti dei più recenti scavi condotti dal Parco Archeologico: dai frammenti di stucco in I stile delle fauces della Casa di Orione al tesoro di amuleti della Casa con Giardino, agli ultimi calchi delle vittime dalla villa di Civita Giuliana.
La collezione del Parco Archeologico trova una dimora definitiva grazie ad un nuovo allestimento permanente curato da COR arquitectos & Flavia Chiavaroli. Il pubblico avrà accesso agli spazi interni riorganizzati per accogliere una nuova sequenza espositiva, lungo il percorso che narra la storia di Pompei dalle origini fino all’eruzione che decretò la sua fine, ma anche la sua immortalità, grazie al lavoro di riscoperta che da decenni continua a stupire ricercatori e visitatori. La sequenza di 11 sale espositive suddivise nelle seguenti sezioni – Prima di Roma, Roma vs Pompei, Pompeis difficile est, Tota Italia, A fundamentis reficere, L’ultimo giorno – ricostruisce la storia della città, in un circuito espositivo che racconta al pubblico i ritrovamenti.
Il nuovo percorso è caratterizzato da una forte luminosità, che riporta all’atmosfera dell’Antiquarium pensato da Amedeo Maiuri, e crea un’ambientazione d’altri tempi grazie al recupero spaziale delle gallerie originali e al restauro delle vetrine espositive degli anni cinquanta, di cui si ripropone anche una rivisitazione. Le vetrine, le basi per la statuaria, le grandi vetro-camere sono elementi sobri realizzati in pietra lavica e vetro ed immersi negli spazi luminosi. La salita che permette di accedere ai nuovi ingressi dell’Antiquarium è segnalata da un grande portale realizzato in pietra lavica con un “lettering”, “ANTIQUARIUM”, come un’insegna anni cinquanta. Questo portale è stato immaginato come il prototipo di molti altri elementi che potranno in futuro segnalare il percorso espositivo a cielo aperto, evidenziando luoghi strategici del Parco. L’infrastruttura, infatti, sarà dotata di un sistema segnalato da un logotipo personalizzato su ogni postazione futura che permetterà l’accesso a dati informativi relativi al luogo che il visitatore sta percorrendo.
La visita all’Antiquarium è inoltre accompagnata da due supporti digitali realizzati da Electa in collaborazione con MACHINERIA: il web-bot Amedeo, assistente digitale in grado di fornire informazioni di servizio semplici e chiare, e una narrazione audio che dal percorso espositivo accompagna il visitatore alla scoperta di alcuni punti di interesse del Parco Archeologico di Pompei. Sempre alla comunicazione è dedicata Pompei. La città viva, una serie podcast curata da Electa in collaborazione con PIANO P.
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Antiquarium, Parco Archeologico di Pompei
ingresso da; Porta Marina (Via Villa dei Misteri); Piazza Esedra (piazza Porta Marina Inferiore)
orari: dal lunedì al venerdì (sabato e domenica chiuso); dal 1 novembre al 31 marzo: 9.00 – 17.00 (ultimo ingresso 15.30)
biglietti: L’accesso all’Antiquarium è incluso nel biglietto di ingresso agli scavi
intero: € 16.00 (+ € 1.50 su prevendita online)
ridotto: € 2.00 (+ € 1.50 su prevendita online)
Gratuità come da normativa