Pompeji Leben auf dem Vulkan. Grande mostra su Pompei a Monaco di Baviera

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di Redazione FdS

Rimane meno di un mese per poter visitare la mostra “Pompeji – Leben auf dem Vulkan” a Monaco di Baviera (qui la brochure), in Germania. La mostra, organizzata dalla Fondazione Der Hypo Kulturstiftung in collaborazione con la Soprintendenza Archeologica di Pompei e inaugurata il 15 novembre 2013, sarà aperta al pubblico fino al prossimo 23 marzo. Un’occasione unica per ricostruire gli aspetti principali della vita quotidiana a Pompei ed Ercolano e, in generale, sulle pendici del Vesuvio dall’età del bronzo fino al momento dell’eruzione del 79 d.c., attraverso oltre 260 reperti, sculture in bronzo e marmo, gioielli, statue, mosaici. Una testimonianza di inestimabile valore storico che nel XVIII e nel XIX secolo, al tempo dell’inizio degli scavi archeologici, non mancò di affascinare i visitatori che giungevano in Campania e che ancora oggi attirano milioni di persone da tutto il mondo.

La mostra è la riproposizione della esposizione“Pompeji, Nola, Herculaneum. Katastrophen amVesuv” presentata tra il 2011 e il 2012 al Landesmuseum für Vorgeschichte di Halle, che era stata un vero e proprio “evento”, con uno straordinario successo di pubblico, in quanto si era trattato della “prima volta” di una mostra pompeiana nella ex Germania Est. Dopo la tappa madrilena (2012-2013), l’esposizione, incentrata sulla Casa del Menandro, i suoi arredi e le vicende della sua scoperta, ha acquistato un’ulteriore differenza dalle precedenti presentazioni per il richiamo ai primi decenni delle scoperte vesuviane, durante i quali le corti d’Europa stabilirono una fitta rete di scambi culturali, – e di oggetti – grazie al viaggiare degli uomini di cultura che gettarono le basi moderne della storia dell’arte antica e della ricerca archeologica.

Si vedranno, per la prima volte esposte assieme, le “Ercolanesi”, che dagli scavi del Principe di Elboeuf erano arrivate alla corte di Augusto di Sassonia, e i grandi quadri dalla Basilica di Ercolano (Achille e Chirone, Eracle e Telefo), icone delle prime scoperte e delle produzioni artistiche e artigianali del primo ‘800; la situla isiaca, rinvenuta poco distante dal Tempio di Iside, e dono dei re Borbone ai sovrani bavaresi, sarà affianco a due kantharoi con Centauri e Tritoni e a un kalathos con foglie di vite e di edera, tre recipienti d’argento del Museo di Napoli che è stato possibile prestare perché sottoposti ad un accurato restauro dopo approfondite analisi fisico-chimiche eseguite grazie all’intervento della Kunsthalle, che ha provveduto anche alla realizzazione di apposite teche nelle quali farli viaggiare in totale sicurezza.

Il tema conduttore di queste tre esposizioni, le conseguenze che le diverse eruzioni hanno avuto sul territorio campano dall’età protostorica fino al 79 d.C., motivo per cui sono esposti anche i materiali dagli scavi dell’area nolana (vasellame e i calchi delle impronte umane e animali) e Ischia (frammenti ceramici e utensili dalla capanna di Punta Chiarito), trova una assoluta novità nella presentazione del Ninfeo a mosaico da Massalubrense, anch’esso seppellito dalle ceneri vulcaniche che il vento riversò a sud del Vesuvio.

L’organizzazione e la collaborazione scientifica a mostre di elevatissimo valore culturale è una delle attività qualificanti su cui sono maggiormente impegnati i funzionari della Soprintendenza e che nel solo 2013 ha consentito l’organizzazione di ben 4 eventi di assoluto livello internazionale, capaci di richiamare centinaia di migliaia di visitatori e di mantenere sempre alta l’attenzione e l’interesse del mondo sui siti archeologici vesuviani.

POMPEI – NON SOLO IN GERMANIA

Oltre a quella di Monaco di Baviera, infatti, la Soprintendenza ha collaborato all’organizzazione delle mostre su Pompei ed Ercolano ospitate a Madrid, a Londra e a Filadelfia.

“Pompeya, catastrofe bajo el Vesubio” è il titolo della mostra ospitata dal 6 dicembre 2012 fino al 5 maggio 2013 presso la Sala delle Esposizioni del museo Canal di Madrid. Oltre 600 i reperti esposti, per lo più provenienti dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli, attraverso i quali il visitatore poteva sperimentare i principali aspetti della vita nelle città distrutte dalla furia dell’eruzione. Un tema, questo della vita e della morte a Pompei ed Ercolano, presente fin dal titolo “Life and Death in Pompeii and Herculaneum”, anche nella mostra organizzata con la determinante collaborazione della Soprintendenza dal 28 marzo al 29 settembre 2013 dal British Museum di Londra. Una mostra entusiasticamente apprezzata non solo dalle migliaia di visitatori che la hanno potuta ammirare, ma anche dall’unanime favore della critica e dei media mondiali e che è stata accompagnata da un film prodotto dallo stesso museo londinese.

Infine, è stata inaugurata lo scorso 9 novembre e sarà visitabile fino al 27 aprile 2014 a Filadelfia la mostra “One day in Pompeii”. Oltre 150 i reperti in esposizione, organizzati grazie al lavoro congiunto degli archeologi della Soprintendenza e del Franklin Institute, per una possibilità forse unica di poter ammirare anche oltre oceano affreschi, mosaici, statue e gioielli provenienti da Pompei.

“La collaborazione scientifica all’organizzazione di mostre in Italia e nel mondo – afferma il soprintendente Luigi Malnatiè non solo un’attività qualificante del prezioso lavoro svolto quotidianamente dagli archeologi della Soprintendenza, ma è anche l’occasione per far conoscere a un pubblico sempre più ampio le meraviglie che custodiamo a Pompei ed Ercolano come al museo di Napoli e che contribuisce significativamente a tenere vivo l’interesse intorno ai siti archeologici tra i più importanti al mondo”.

Un’attività che nel 2013 ha portato nelle casse della Soprintendenza incassi e royalties per circa 700 mila euro e che proseguirà anche nell’anno in corso con la mostra che sarà inaugurata il 28 settembre prossimo ad Amburgo.

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