di Redazione FdS
Il 13 e 14 marzo 2014 , per la rassegna To The Teatre del Nuovo Teatro Abeliano, la compagnia Terrae presenta lo spettacolo Prima della Poesia animazione per barraca, alcune rose, qualche sedia e un megafono da Federico García Lorca, Antonio Machado, Antonio Tabucchi.
Interpreti:
ROCCO CAPRI CHIUMARULO
IVAN DELL’EDERA
ANNA GAROFALO
PAOLA PAGLIONICO
MARILÙ QUERCIA
LOREDANA SAVINO
TERESA VALLARELLA
WILLIAM VOLPICELLA
burattino ENRICO FRANCONE
Regia ROCCO CAPRI CHIUMARULO
Le barricate che attraversarono la vita di Federico García Lorca, poeta e combattente, resero labile il confine tra scrittura e realtà. E per questo, il Poeta, ha pagato con la morte. Un grido rauco, cantato, ambulante nello spirito della barraca, megafono dei “classici” nelle strade e nelle piazze di Spagna. Una denuncia che disilluda chi pensò di zittire il Poeta, simbolo di diversità e martire dell’indifferenza collettiva. Una laica, rituale, concentrica liturgia scenica che trae ispirazione dal duende lorchiano, materia ribelle e rischiosa da controllare, linfa selvaggia da cui sgorga l’atto creativo. Una scelta politica, insomma, nella sua accezione più ampia. Una scelta che si propone di dar segno e dignità a chiunque non accetti un’omologazione supina e passiva: una società, sotto qualsiasi cielo sia e qualunque terra calpesti, non sarà mai abbastanza civile né mai abbastanza libera se soffocherà, ancora, la voce dei suoi cantori.
Images: alcuni suggestivi momenti dello spettacolo Prima della Poesia.
Animazione, quindi, come azione dell’anima. Poesia come possibilità altra di vedere il mondo. Poesia, bacillo virulento dell’umana virtude, sovversiva e rivoluzionaria, che può intaccare anche sistemi forti e muscolosi come quelli che condannarono a morte uno dei più grandi cantori di tutti i tempi. Una denuncia agli assassini che s’illusero di poter tacitare la voce della Poesia. Un approccio guidato, atto a de-strutturare le comode nicchie dei metodi e, paradossalmente, delle scuole dove, spesso, rischiano di giacere sedimentate certezze tanto inattaccabili quanto manieristicamente morte. Una poesia praticata sulla scena con muscoli e sudore, e con la quale non si può più solo rappresentare, ma necessariamente sfidare combattere e il proprio demone. A Vittorio Bodini, traduttore e riscrittore tra i più sensibili del poeta di Granada, ne è affidato il titolo: “Così è la poesia di Lorca: poesia prima della poesia…”
Nuovo teatro Abeliano, Bari
via Padre Kolbe, 3
ore 21.00
Info teatro: 080 5427678