“Badolato…un paese in vendita”: così nel 1986 titolarono i media di mezzo mondo. Tutto partì dalla considerazione che il borgo collinare calabrese, Badolato Superiore (Cz), a pochi chilometri dalla costa jonica, si stava avviando verso un sostanziale abbandono tra lo spopolamento (spesso a favore della più recente omonima frazione marina) e l’impoverimento economico attestato dai crescenti livelli di disoccupazione e dall’emigrazione. L’idea provocatoria di “vendere” il suggestivo borgo, all’inizio apparsa a molti assurda, in realtà finì con lo scatenare un’imprevedibile curiosità, un fenomeno di attenzione mediatica che mai prima di allora aveva interessato questo piccolo paese della Calabria jonica.
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Quasi rassegnato sulla strada del declino, dello spopolamento e della marginalità, Badolato improvvisamente si trovò al centro dell’attenzione internazionale, lasciando sbigottiti tutti i suoi abitanti. Arrivarono giornalisti da varie parti del mondo, si interessarono gruppi finanziari ed industriali, autori e letterati e numerosi turisti che, ciascuno a suo modo, venendo a contatto con la sua realtà, finirono con l’innamorarsi di questo borgo fermo nel tempo, con i suoi vicoli tortuosi, le case alte ed antiche, le tradizioni, il ritmo lento della sua vita contadina. Accadde così che una provocatoria boutade del sindaco di allora si trasformò in una reale occasione di vendita (a prezzi spesso irrisori) di tanti immobili privati che, inizialmente destinati all’abbandono, furono acquistati e ristrutturati dai tanti forestieri che, innamorati del luogo, vi tornano nel corso delle stagioni come si torna in un luogo del cuore.
Con i suoi 3157 abitanti, una decina di chiese e numerosi palazzi di varie epoche, Badolato vanta origini medievali che risalgono a Roberto il Guiscardo (1080) il quale fece erigere un castello fortificato. Poi fu la volta degli Angioini che nel 1269 concessero il feudo ad un certo Filippo di Badolato il quale l’anno successivo entrò in guerra con il Conte Ruffo di Catanzaro che, assediato il borgo con tutti i suoi abitanti, riuscì infine a conquistarlo aggregandolo al suo casato fino al 1451. In seguito il borgo appartenne alla famiglia Di Francia e nel 1454 divenne baronia dei Toraldo i quali parteciparono anche alla Battaglia di Lepanto (1571) e lo amministrarono fino al 1596. Badolato passò poi ai Ravaschieri (1596), ai Pinelli (1692) ed infine ai Pignatelli di Belmonte (1779) i quali ressero il potere fino alla fine della feudalità (1806).
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