In questo lembo di Calabria jonica nell’VIII secolo a.C. giunsero alcuni coloni dalla Grecia approdando sul litorale di Punta Alice e qui fondarono Krimisa. La sua origine è legata alla leggenda di Filottete che, al ritorno da Troia, consacrò nel santuario di Apollo Aleo le frecce donategli da Eracle. “Krimisa” (o Cremissa) fu, nell’antichità, anche il nome del “vino ufficiale” delle Olimpiadi che si produceva proprio in queste terre. E Krimisa altro non era che l’odierno vino Cirò, ottenuto da uve di vitigno Gaglioppo, da sempre ritenuto dotato di virtù terapeutiche; un antico medico riteneva infatti che il Cirò fosse un “sicuro cordiale per chi vuole recuperare le forze dopo una lunga malattia” e inoltre un “tonico opulento e maestoso per la vecchiaia umana che vuole coronarsi di verde ancora per anni”. Forte di questa tradizione millenaria, questo vino continua a prodursi ancora oggi in ettari ed ettari di vigneti che ricoprono le pendici di dolci colline a poca distanza dal mare ed è uno degli emblemi della Calabria migliore.