“Pascitur in Magna Sila formosa juvenca”, pascola nella Grande Sila una bella giovenca…Così scriveva il sommo poeta latino Virgilio nelle sue Georgiche, testimonianza letteraria su una terra antichissima, emersa quando gran parte dell’Italia era ancora ricoperta dal mare Mediterraneo. Oggi la Sila ci ammalia con i suoi folti boschi e le sue radure, che cambiano sfumature di colore ad ogni stagione, con i suoi laghi sulla cui superficie si specchia l’azzurro del cielo…e con i suoi silenzi resi a volte vibranti dallo spirare del vento…