«La regione, che ora chiamasi Italia, anticamente tennero gli Enotri; un certo tempo il loro re era Italo, e allora mutarono il loro nome in Itali; succedendo ad Italo Morgete, furono detti Morgeti; dopo venne Italo Siculo, e furono quindi Morgeti e Siculi…»
Antioco di Siracusa, in Dionigi di Alicarnasso 1, 12)
di Redazione FdS
Gabriele D’Annunzio, in una lettera indirizzata ad Annunziato Tedesco, piccolo imprenditore locale, si definiva: “compagno nell’amore del profumo (…)”. Il riferimento è alla tradizione tipica di S. Giorgio Morgeto, paesino di tremila anime in provincia di Reggio Calabria, nella produzione di profumi e di liquori soprattutto a base di bergamotto, zagara, gelsomino e liquirizia. Situato in un’area già abitata da Enotri, Greci, Romani, Normanni e Svevi, il borgo di San Giorgio Morgeto ha origini antichissime (nel suo nome c’è un riferimento particolare ai Morgeti, antico popolo facente parte del gruppo delle cosiddette genti “italiche” di ceppo enotrio che nel XV secolo a.C. occuparono le aree della Calabria ionica e tirrenica) ed è formato da una serie di contrade agresti lungo le morbide pendici di un colle, sulla cui sommità sorge il centro storico cittadino, con le sue antiche case, i suoi stretti vicoli, i resti del castello e le sue ariose piazzette. Siamo in un avamposto del Parco Nazionale d’Aspromonte e il biancore delle abitazioni spicca tra il verde accentuato della vegetazione che ricopre le alture circostanti. Il pregio dei prodotti di un tempo oggi rivive grazie ad alcune piccole e moderne aziende che basano la loro produzione su antiche ricette della tradizione, che da queste parti non ha mai smesso di essere seguita.
PHOTOGALLERY (Immagini di Angelo Il Grande per Racconta il tuo Sud)
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