Pauciuri…la piccola Pompei calabrese
In località Pauciuri, a Malvito (Cosenza), è presente un’area archeologica riconducibile ad una antica zona residenziale romana. Fra le tracce ritrovate vi è innanzitutto un grande portico di età repubblicana (II-I sec. a.C.) appartenente a una domus patrizia; visibile è anche un’esedra, che in età altomedievale è stata utilizzata come tomba monumentale; poi un ninfeo, un tipo di fontana monumentale anticamente dedicata al culto delle ninfe – divinità femminili delle acque – collocata a ridosso del muro sud-est del portico e risalente al I sec. d.C., oltre ad una serie di piccoli ambienti utilizzati a scopo abitativo ancora in epoca altomedievale, come è emerso dagli scavi archeologici condotti nel 2000 dall’Università della Calabria. La serie di reperti recuperati prosegue con alcune termae private pertinenti alla domus e con le termae di uso pubblico. Una piccola terma privata del I-II sec. d.C. risulta inoltre costruita su un ambiente con pavimento in opus spicatum risalente al II-I sec. a.C. Ritrovate anche due fornaci destinate alla produzione di laterizi e grossi contenitori in terracotta e attive tra il I secolo a.C. e I secolo d.C. Quanto sinteticamente descritto è il risultato di campagne di scavo che hanno riportato alla luce meno del 30% delle strutture, mentre il rimanente 70% risulta ancora da scavare e indagare con nuove ricerche stratigrafiche che potrebbero finalmente svelare i misteri dell’antica città romana di Pauciuri.
Risulta corretto parlare di “città” e non di una semplice villa o statio, come invece si era ipotizzato all’inizio delle ricerche, dal momento che le più recenti campagne di scavo condotte dalla Soprintendenza Archeologica della Calabria in collaborazione con il Dipartimento di Archeologia e Storia delle Arti dell’UNICAL, hanno confermato che le strutture scavate nella frazione Pauciuri si riferiscono ad un grande abitato di età romana-repubblicana (II-I sec. a.C.) sovrapposto ad un insediamento ellenistico della seconda metà del IV sec. a.C. come documentato dal rinvenimento di una ceramica risalente a quel periodo e di una gemma di anello con raffigurato il mito di Apollo e Artemis. Un abitato che presenta diverse fasi di frequentazione, l’ultima delle quali è appunto quella altomedievale del IX-X sec. d.C. Ricognizioni di superficie e sofisticate indagini strumentali sembrano non lasciare dubbi sul fatto che ci si trova di fronte ad una città romana molto estesa, compresa fra l’attuale lago artificiale di Roggiano Gravina e la località La Costa.
Pauciuri è uno di quei piccoli tesori nascosti, e spesso sconosciuti, della nostra penisola, che hanno attraversato lunghi periodi di abbandono ed oblio; beni culturali sui quali anche la ricerca scientifica procede a singhiozzo a causa della cronica mancanza di fondi. Nel caso specifico di Pauciuri da qualche anno si sta però tentando di rendere il sito fruibile, inserendolo in un itinerario che comprenda la suggestiva vallata in cui sorge ed il centro storico di Malvito.