di Samantha Tarantino
Cavità carsiche e cunicoli sotterranei in una Calabria che non smette mai di sorprendere. Le Grotte di Sant’Angelo insieme alla Grotta dello Scoglio, a nord del centro storico di Cassano allo Jonio, sono davvero una meravigliosa creatura di Madre Natura. A rischio chiusura, per dovere d’informazione, a causa di paleofrane causate da infiltrazioni d’acqua per le incessanti piogge. Perfette nella loro profondità, rappresentano una delle mete più visitate della provincia di Cosenza. Ancora per poco, a quanto sembrerebbe.
Ai piedi del Monte S. Marco, il complesso carsico di S. Angelo e la Grotta dello Scoglio sono lo zoccolo roccioso del Pollino che scende verso Cassano tra la valle del Raganello, uno dei canyon più lunghi d’Europa, e quella del Coscile fino alla Piana di Sibari. Attrattiva non solo per i turisti, ma anche per studiosi ed esperti di roccia dolomia, particolarmente diffusa in Trentino e Veneto. Una roccia granitica che costituisce l’anima di un sistema di gallerie e che ha fatto svettare S. Angelo al primo posto nella graduatoria delle cavità più lunghe della Calabria (cfr. Rivista geologica Sparviere).
E’ un piacere trovarsi nelle profondità della terra, guardarsi intorno ed ammirare una roccia che trasuda gocce di una memoria rimasta indelebile nei millenni. E come non restare stupiti davanti a stalattiti che pendono dall’alto fino ad unirsi con il terreno, dando vita con le loro forme irregolari a soggetti che sembrano nati dalle mani di un artista perfetto. E se poi mentre si passeggia si pensa alle popolazioni che hanno abitato il sito in più fasi di frequentazione, beh allora davvero si può dire di poter unire al relax anche un po’ d’istruzione. È come entrare millennio dopo millennio nella vita quotidiana di comunità per lo più agricole. Dall’età preistorica, all’eneolitico (V-IV millennio a.C.) all’età dei metalli, fino all’inizio della colonizzazione greca. E così tra vasellami dipinti a motivi rossi, spilloni ed utensili di vita quotidiana, qui rinvenuti, le grotte di S. Angelo fanno bella mostra della loro storia che, ne siamo certi, in pochi ancora conoscono. E questo è uno dei tasti dolenti perché, sebbene intorno alle grotte sia stato creato un centro polifunzionale in cui si svolgono una serie di eventi, la possibilità di sfruttare – nell’accezione buona del termine – di più il sito comunque manca.
Se pensiamo poi che un tour nelle pugliesi grotte di Castellana, più note rispetto a quelle calabresi, o nelle campane grotte di Pertosa, costa di media 13/16 euro, di contro ai miseri 5 euro delle nostre grotte, un po’ di rammarico è d’obbligo. Il tour prevede, per chi lo voglia, un interessante giro turistico gratuito nelle vie del centro storico di Cassano e nelle numerose chiese. Ed inoltre, sempre gratuitamente, vi è la possibilità di visitare il parco archeologico della vicina Sibari e magari fare una capatina al Museo Nazionale della Sibaritide alla irrisoria cifra di 2 euro. Tutto con pochi spiccioli. Ci troviamo di fronte ad un altro marcatore identitario sul quale istituzioni e imprenditori, se solo volessero, potrebbero creare ricchezza condivisa e far girare l’economia.
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