E’ “una visione di pace” quella che lo scrittore e viaggiatore britannico Norman Douglas ci ha lasciato di questa meravigliosa terra nel suo fortunato libro Old Calabria….sia che il suo sguardo si rivolga alle “stupende montagne” che “sembrano fondersi, al tramonto, in una nebbia di ametista” come il “venerando altipiano granitico” della Sila Grande o le boscose pendici della Sila Piccola da lui paragonate ad un “autentico Urwald…una foresta vergine mai sfiorata da mano umana”, sia che si perda nell’azzurro delle limpide acque del mare che hanno condotto su questi lidi la cultura ellenica, madre di civiltà per l’Europa intera. Il paesaggio calabrese alterna ai suoi occhi – e anche a i nostri – solari dolcezze a cupe asperità fino ad assumere, non di rado, un vero e proprio “tono epico”…ed è allora che esso gli appare come “un tempio non eretto da mani umane”. E così…epica, solenne e misteriosa, quasi nordica, ma anche luminosamente leggiadra e mediterranea, è la Calabria ritratta nelle splendide immagini del toscano Andrea Martini di Cigala, autore al quale FDS ha già dedicato un primo album nell’ambito della rubrica Racconta il tuo SUD, convinti come siamo che egli sia fra i pochi fotografi davvero capaci di restituire a questa terra quell’aura magica che le spetta di diritto ma che a volte le è stata sottratta da decenni di manipolazione del territorio e di indifferenza. Miracoloso è il feeling che lega il suo occhio fotografico ad una regione che gli “appartiene” in virtù dell’origine materna ma che evidentemente ne ha segnato l’immaginario al di là di ogni consuetudine occasionale o passione transitoria; una sorta di misterioso vincolo ancestrale la cui chiave è racchiusa nel più grande mistero della Bellezza.
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