“Il fumo dello Stromboli, nei giorni di quiete, è talvolta di una lunghezza indescrivibile e si estende come una striscia sottile nel blu zaffiro del cielo, in direzione del vento che spira. Ho potuto notare il fumo dello Stromboli fin sopra il Faro di Messina. Esso viene considerato dai marinai come auspicio di bel tempo. Quando spirano più venti, la direzione del fumo dello Stromboli indica quello predominante al largo, sul mare aperto. Capita sovente che a Lipari soffi lo Scirocco mentre lo Stromboli traccia leggeri venti da ovest. I boati e il fumo denso dello Stromboli, ulteriore prova della connessione tra l’attività vulcanica e le oscillazioni barometriche, sono ritenuti dai pescatori, segni premonitori di cattivo tempo. Anche l’intensa formazione di fumo sulla Fossa di Vulcano è indice sicuro di imminenti perturbazioni”.
Luigi Salvatore d’Austria, Die Liparischen Inseln, 1893-1896
“…prima del levar del sole il fumo dello Stromboli ci annunciò che avevamo raggiunto le Isole Lipari, che sono undici: Alicudi, Filicudi, Dattilo, Salina, Vulcanello, Panarea, Basiluzzo, Lisca Bianca, Lipari, Vulcano e Stromboli. (…) L’isola di Stromboli, sotto la quale navighiamo, è un alto cono nero dai cui fianchi fuiriesce ininterrottamente una lunga nuvola di fumo biancastro; questo vulcano, di un vulcano che fuma e brucia di continuo, è ritenuto il solo che esista: si s ainfatti che i vulcani, e fra gli altri il Vesuvio e l’Etna, hanno spesso lunghi periodi di inattività. Il cretare rossastro dello Stromboli si apre oggi nella parte rivolta a Nord; esso vomita a differenti altezze delle pietre e del fuoco che ricadono sui suoi fianchi: spettacolo che, visto dal mare aperto e nel silenzio della notte, ha qualcosa di solenne che pervade l’anima…”
Gonzalo De Nervo, Un tour en Sicile, 1883