RAESTA: tra parole e musica il talento del pugliese Stefano Resta

Il cantautore RAESTA (Stefano Resta)

di Enzo Garofalo

L’amore nelle sue molteplici sfaccettature, spaccati di vita metropolitana, storie di inquietudini adolescenziali, momenti di più intimistica riflessione, in poche parole la complessa e multiforme realtà contemporanea: è l’universo lirico e musicale di RAESTA, al secolo Stefano Resta, giovane cantautore e polistrumentista pugliese di Corato (Bari). La sua passione per il pentagramma e per le parole modulate in suono, rapporti melodici e ritmici, trova le sue origini fin nell’adolescenza, lungo un percorso per nulla scontato in cui hanno trovato spazio anche la curiosità per l’arte pittorica e l’interesse per la medicina, disciplina, quest’ultima, che ha preso il sopravvento diventando la sua professione. Stefano è infatti un medico fisiatra ma la musica – così come già per altri musicisti-medici italiani – continua ad occupare una posizione di primo piano nella sua vita, traducendosi in incisioni discografiche, collaborazioni con artisti a cui lo legano particolari affinità elettive, concerti live, partecipazioni a rassegne nazionali: il tutto vissuto finora in chiave rigorosamente indipendente, anche perché la ricerca della cifra espressiva a sé più congeniale non ammette steccati di sorta, specie quelli dettati da un mercato musicale sempre più omologato.
 

RAESTA – Ph. Flavio Diaferia

RAESTA la propria cifra espressiva l’ha trovata in una musica capace di fondere in modo eclettico pop alternativo, indie rock e cantautorato italiano, generi che soprattutto tra gli anni ’80 e ’90 si sono imposti sulla scena musicale underground non senza significative incursioni in quella mainstream. Non è un caso che tra gli artisti che maggiormente ispirano la creatività di RAESTA troviamo, sul versante internazionale, i Radiohead, gruppo inglese di rock alternativo al quale egli ha reso omaggio proponendo una suggestiva cover acustica del loro primo singolo, Creep, partito in sordina e poi diventato una hit mondiale. L’iniziale militanza di Stefano Resta in diverse band pugliesi lo ha visto cimentarsi nei diversi ruoli di voce, batterista, chitarrista e coarrangiatore dei pezzi, e misurarsi con vari generi, dall’alternative rock al folk, alla musica techno ed elettropop (al 2013 risale New Springstime for changings prodotto con lo pseudonimo di Artence, mentre nel 2015 lo troviamo frontman della band “Ilaria in una Stanza” con cui registra l’EP “Scrumble!”).
 

 
L’approdo a Roma nel 2017 ha coinciso con l’inizio del suo progetto solista RAESTA, variante del proprio cognome con dittongo alla latina: un esordio all’insegna di un sound internazionale, con i pezzi in inglese “Distant worlds/Wake up!”, una ballade venata di malinconia che esplora le inquietudini di due adolescenti (il brano è anche la colonna sonora del cortometraggio “Turtle&Bunny” uscito nel 2018 per la regia di Alessio Attardi e prodotto dalla Esprit Film), e “Vienna”, un brano dal ritmo accattivante incentrato su semplici ma intensi sprazzi di vita di coppia. RAESTA declina atmosfere e sentimenti con grande padronanza vocale e modernità stilistica, plasmando le parole e restituendole all’ascoltatore in forma di emozioni; una capacità espressiva che trova conferma nella sua produzione in lingua italiana: a partire da “L’amore è un fiore” brano col quale arriva in finalissima al Premio Lunezia di La Spezia e approda sulle frequenze di RAI Isoradio; la sua uscita segue l’incontro, nel 2019, con il talentuoso autore, editore e produttore musicale pugliese Vincenzo Vescera.
 

RaestaVinvE (Stefano Resta e Vincenzo Vescera) – Ph. Michele Mancano

RaestaVinvE: un nuovo progetto tra amicizia e musica

L’incontro con Vescera, del tutto casuale, è stato l’avvio di un rapporto di amicizia e di un sodalizio artistico da cui è nato RaestaVinvE (denominazione data dall’accostamento dei rispettivi nomi d’arte), un progetto musicale tra pop, alternative rock, sonorità elettroniche di respiro internazionale e inserti acustici, che li vede coinvolti entrambi nella fase creativa così come sulla scena. La prima uscita pubblica del duo risale al dicembre 2020 su Rai Radio Live, il canale Rai dedicato alla musica dal vivo, all’interno di Ticket to Ride, dove la band ha avuto modo di presentare cinque pezzi. Il 2021 è stato invece l’anno di uscita di Biancalancia (Vinve Multimedia), album di debutto che ha coinvolto anche i musicisti Andrea Pesce (tastiere), Ivo Parlati (batteria), Maurizio Loffredo e Daniele Sinigallia (chitarre); Loffredo, patron – insieme a Sinigallia – del noto studio di registrazione “Gli Artigiani Studio” di Formello (Roma) ne ha curato anche arrangiamenti, mix e mastering. L’album, dalle cui tracce sono stati ricavati diversi video disponibili sul canale YouTube del duo, è una raccolta di 10 brani oscillanti tra sonorità minimal e più ricercate tessiture musicali, scritti dai due autori durante l’estate dell’anno precedente e dedicati ai temi dell’amore (in tutte le sue possibili declinazioni) e dell’incontro/scontro tra uomo e donna.
 

 
E proprio a una speciale figura femminile, quella con cui secondo la leggenda l’imperatore Federico II° di Svevia ebbe il suo rapporto più turbolento, è ispirato il titolo dell’album che è anche un omaggio alla Puglia, terra d’origine dei due musicisti. Nei diversi pezzi le loro voci si alternano e si fondono armonizzandosi con equilibrio pur mantenendo ciascuna la propria ‘personalità’. Uno dei pezzi – il primo a essere prodotto come singolo – in cui più marcatamente emerge la personalità di Stefano Resta, sensibile e malinconica ma anche ottimista e resiliente, è “Non sono nato ieri” (v. video sopra), un un brano intimo, profondo e avvolgente che raccoglie gli echi di un superato tormento d’amore avvalendosi dello splendido arrangiamento di Maurizio Loffredo che ha saputo valorizzare al meglio il testo dello stesso Resta. Diversi i brani – da “Tequila” pezzo dal mood sofisticato e intrigante con sorprendente effetto “earworm” dopo appena il secondo ascolto (v. video sotto), a “Samurai” , a “Roma non conosci le chiavi” – fanno di ”Biancalancia” un lavoro di qualità che lascia presagire interessanti sviluppi. Non è un caso che l’album sia stato candidato alle Targhe Tenco 2021. Al suo interno si segnala un ”sussurrato” e sensuale featuring della nota cantautrice francese Clio in “Rien ne va plus”, così come un contributo testuale del cantautore napoletano Francesco Di Bella, dei 24 Grana, per il brano “Senza cuore”. Con il superamento della pandemia sono iniziate le esibizioni live di RaestaVinvE in vari club della Capitale così come del resto d’Italia, con una puntata presso il teatro di Viterbo dove nel 2022 è stato girato il videoclip di “Verdiana”, brano approdato nello stesso anno tra i primi 50 posti della classifica Indie Music Like.
 

 
Nel frattempo l’esperienza solistica di RAESTA è proseguita con un tris di nuovi brani prodotti con Maurizio Loffredo: Andrea, Ragazzi Marsigliesi, E se fossi tu, quest’ultimo edito da Needa. Attualmente l’artista è alle prese con la preparazione presso il NHQ studio di Ferrara di un nuovo EP in uscita ad ottobre 2023 ma anticipato da un singolo a settembre, mentre recentissima è la sua partecipazione solistica alle selezioni del contest Arezzo Wave 2023. Con RaestaVinvE ha partecipato lo scorso anno al contest Palco d’Autore di Salerno, aggiudicandosi il secondo posto con “Tu non mi basti mai”, un omaggio a Lucio Dalla con un featuring della nota musicista pugliese Federica Fornabaio; è stato inoltre impegnato nella promozione del nuovo lavoro “Resto a Sud” (con feat. del già citato Francesco Di Bella), col quale chiudiamo questo breve focus: il pezzo – edito da Vinve Multimedia e distribuito da Artist First – si avvale del testo di Vincenzo Vescera, coautore della musica insieme a Stefano Resta, Francesco Di Bella e Daniele Sinigallia che ne è anche il produttore (v. video in basso). Le seducenti atmosfere mediterranee della musica fanno da potente humus emozionale a un ritratto ideale del Sud Italia quale terra di gioiosi ritorni e di coraggiose rinunce a partire, non solo di amare fughe. Il brano è approdato tra i 23 semifinalisti del prestigioso Premio Fabrizio De André, riconoscimento intitolato ad un artista che per Stefano Resta rappresenta da sempre un’icona assoluta della musica italiana d’autore.
 

 
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