Sarà l’esame del DNA a svelare l’identità dello scheletro ritrovato nella tomba di Anfipoli. I risultati saranno confrontati con i dati dei membri della famiglia reale macedone sepolti nelle tombe di Vergina
di Redazione FdS
Dopo la recentissima scoperta di uno scheletro umano nell’enorme edificio sepolcrale di Anfipoli, nel nord della Grecia, e la chiusura di questa fase di scavi nel sito archeologico della antica città macedone, l’attenzione degli esperti è ora rivolta al test del DNA che potrebbe aiutare a rivelare l’identità del “proprietario” della magnifica tomba. L’elenco dei candidati a occupanti della sorprendente tomba è abbastanza ampio. Qualcuno tende ad escludere Alessandro Magno per via della tradizione che lo vuole sepolto ad Alessandria d’Egitto mentre possibili restano diversi membri della famiglia reale o persone particolarmente vicine ad Alessandro.
Le indagini di laboratorio, in grado di dare una qualche risposta all’enigma, richiederanno da sei mesi ad un anno; viceversa, analisi più frettolose potrebbero portare a false conclusioni. E’ infatti importante garantire il massimo della precisione perchè lo scheletro – più delle sculture, del mosaico e di qualsiasi altro elemento sia stato portato alla luce durante gli ultimi scavi – può rispondere all’interrogativo su chi sia stato sepolto in quella tomba nel IV sec. a.C.
Il materiale organico per l’esame del DNA verrà inviato l’Istituto per gli Studi bimolecolari della Manchester University, che è in stretta collaborazione con il laboratorio greco responsabile per le antichità, “Demokritos”. Il direttore del laboratorio Yannis Maniatis, ha precisato che le procedure per il test del DNA richiederanno un po’ di tempo ma che già le risposte più immediate dell’esame potranno rivelare altezza, sesso ed età dela persona sepolta. Inoltre, i dati sul DNA dello scheletro di Anfipoli saranno confrontati con quelli degli occupanti le tombe reali di Vergina, per determinare se la persona sepolta ad Anfipoli sia o meno imparentato con la famiglia reale macedone. Il padre di Alessandro Magno Grande, in particolare, figura tra gli inumati nelle tombe di Vergina scoperte anch’esse nel nord della Grecia una quarantina di anni fa.
In una seconda fase – affermano gli scienziati che si stanno occupando dello scheletro di Anfipoli – utilizzando il teschio sarà possibile anche ricostruire la testa di questo personaggio misterioso. Del resto non sarebbe il primo caso di ricostruzione del volto di un antico greco in base a resti umani trovati in una tomba.
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