Sassi e chiese rupestri di Matera. Alla scoperta dei Siti UNESCO del Sud Italia con RAI e Treccani

 
L’Italia è il Paese che detiene al mondo il record di maggior numero di siti inclusi dall’UNESCO (United Nations Educational, Scientific and Cultural Organization) nel Patrimonio dell’Umanità. Sono infatti ben 55 i siti italiani compresi nella lista (World Heritage List) aggiornata al 2019, la quale include le aree registrate come patrimonio mondiale in base ai precisi criteri stabiliti dal Comitato della Convenzione sul patrimonio mondiale, documento adottato dalla Conferenza generale dell’UNESCO il 16 novembre 1972.  Quarantuno sono invece le candidature volte attualmente ad ottenere l’ambito riconoscimento. Ciò che accomuna i siti presenti nella lista è la loro eccezionale importanza da un punto di vista culturale o naturale. A questi luoghi, di acclarata rilevanza internazionale, la RAI in accordo con il Mibact, così come l’Istituto dell’Enciclopedia Italiana Treccani, hanno dedicato un ciclo di spettacolari video tra i quali Famedisud ha selezionato quelli relativi ai siti del Sud Italia per proporveli con cadenza periodica. I video di questa settimana sono dedicati all’arcipelago delle Isole Eolie (Messina) [Guarda i video in HD, a 720p o a 1080p].

SASSI DI MATERA E CHIESE RUPESTRI [sito UNESCO dal 1993]

Situata nella parte orientale della Basilicata a 401 m s.l.m.,  al confine tra l’altopiano delle Murge ad est e la fossa Bradanica ad ovest, solcata dal fiume Bradano, con i suoi circa 10 mila anni di storia Matera è considerata la terza città più antica del mondo, dopo Aleppo e Gerico. Le prime tracce del suo insediamento si fanno infatti risalire al tardo Paleolitico con grotte sparse lungo le Gravine materane e oggetti testimonianti la presenza di gruppi di cacciatori. Tracce del Neolitico ci parlano di insediamenti più stabili, con villaggi cinti da trincee scavate nella calcarenite a scopo difensivo, mentre il primo nucleo urbano si fa risalire all’Età dei Metalli. Su quel nucleo preistorico, secondo una tesi sostenuta da vari autori, si sarebbe poi sovrapposto un insediamento greco successivamente finito sotto l’influenza romana come centro di approvvigionamento. E poi via via Longobardi, Saraceni, Bizantini, Normanni, Svevi, Angioini, Aragonesi, Viceregno spagnolo, Borboni, Francesi, in una girandola di dominazioni ciascuna delle quali ha lasciato proprie tracce. Oggi Matera è conosciuta in tutto il mondo soprattutto per i due antichi rioni rupestri della città – il Sasso Barisano e Sasso Caveoso – delimitati dalla profonda fossa naturale in cui scorre il torrente Gravina che separa la città dalla Murgia, protetta dal Parco Regionale Archeologico Storico Naturale delle Chiese Rupestri, noto anche come Parco della Murgia Materana. I Sassi, antichi aggregati di case scavate nella calcarenite, dal degrado che decenni orsono li fece definire ”una vergogna nazionale” sono passati alla notorietà internazionale grazie ad un’opera di riqualificazione e al loro riconoscimento, avvenuto nel 1993, quali Patrimonio dell’Umanità tutelato dall’Unesco. E’ stato l’inizio di un percorso di crescita culturale che ha portato alla proclamazione di Matera a Capitale Europea della Cultura 2019. I Sassi, insieme alle cisterne, ai sistemi di raccolta delle acque e alle chiese rupestri, sono la caratteristica peculiare della città e di essi scrisse con intenso vigore poetico il grande Carlo Levi“Nelle grotte dei Sassi si cela la capitale dei contadini, il cuore nascosto della loro antica civiltà. Chiunque veda i Sassi di Matera non può non restarne colpito tanto è espressiva e toccante la loro dolente bellezza”. Non resta che passare alla visione dei due bellissimi filmati che raccontano Matera nel duplice stile di RAI e Treccani. Nel video di Treccani l’intervista all’architetto Mattia Antonio Acito, responsabile del progetto di riqualificazione delle piazze centrali di Matera.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Guarda la Puntata sull’arcipelago delle Isole Eolie

Immagine di anteprima in home page: Veduta panoramica di Matera – Image source

IL LUOGO

 

Rispondi

Il tuo indirizzo e-mail non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono segnalati *

*

Torna su