di Redazione FdS
Dopo la scoperta, circa un mese fa, di una colonia di Camaleonti mediterranei (Chamaeleo chamaeleon) in un uliveto del Reggino, un nuovo ritrovamento va ad integrare la nostra conoscenza della ricchissima biodiversità dell’ambiente naturale calabrese. Si tratta della individuazione – primo caso in Calabria – di un esemplare completamente nero di lucertola campestre (Podarcis siculus) che, in quanto dotato in via eccezionale di questo colore, prende il nome di Podarcis siculus melanica. Un animale straordinariamente bello ed elegante, dai riflessi iridescenti, la cui scoperta nel Parco Nazionale d’Aspromonte si deve ancora una volta al team di Reptile Hunter che, lo ricordiamo, è formato da un gruppo di giovani originari di Reggio Calabria e della Sicilia, studenti presso la facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università di Messina: Antonino Marcianó, Paola Sgroi (entrambi laureandi in Veterinaria), Emanuele Galletta, Francesco Cavallaro, Umberto Schiavone e Alessandro Bonelli (studenti).
Considerata un tempo una specie tipica della Sicilia (da cui il nome di Podarcis siculus), la lucertola campestre, nella sua versione più comune, è in realtà diffusa in tutta Italia, isole comprese, e la si può intravedere soprattutto lungo muri e pendii rocciosi esposti al sole, spesso in vicinanza delle coste, sui muretti a secco delle aree rurali, in giardini, parchi, prati con rocce ed alberi sparsi, lungo le rive di fiumi con vegetazione, ai margini delle strade, fra le siepi, nella macchia mediterranea, sulle dune sabbiose, in vigneti e frutteti, e il suo habitat può arrivare fino ai 2.200 m. sul livello del mare. Normalmente, a seconda della sottospecie e delle popolazioni locali, ha una colorazione variabile che oscilla fra il verde-oliva e il verde-brunastro, colori che si presentano variamente macchiettati e/o striati. Il ventre invece è biancastro o verdastro.
Accade però – come ci spiega Antonino Marcianò – che degli esemplari presentino una condizione di melanismo, “una mutazione genetica a causa della quale l’animale presenta una pigmentazione completamente nera, dovuta alla prevalenza delle melanine sugli altri pigmenti. Si tratta di un fenomeno adattativo che permette al sauro di assorbire più velocemente i raggi solari e di avere anche una discreta capacità mimetica nel sottobosco. Nei rettili il melanismo è diffuso solitamente in popolazioni insulari o in zone d’alta montagna com’è appunto l’Aspromonte dove inaspettatamente abbiamo individuato questo esemplare.”
Marcianò ci racconta come l’incontro sia avvenuto in maniera del tutto casuale: “stavamo sfruttando per una escursione le ultime giornate di sole prima del grande inverno quando nel Parco nazionale d’Aspromonte abbiamo visto sbucare da un cespuglio un sauro completamente nero; dopo qualche minuto di incredulità ci siamo dati da fare per catturarlo ed identificarlo con certezza. Con un pò di fortuna ci siamo riusciti e ci siamo ritrovati di fronte ad una Podarcis siculus melanica.”
Il fenomeno del melanismo – spiega Marcianò – è presente anche in altri animali, come ad es. nel leopardo che, quando melanico, viene chiamato pantera, e nella Vipera aspis. Fra le lucertole è estremamente raro: “in Calabria non era mai stata avvistata una lucertola melanica e gli altri avvistamenti italiani di questo animale si contano sulle dita di una mano, sebbene in Campania ne sia nota una popolazione abbastanza consistente [sui Monti Lattari e nel Parco nazionale del Cilento, dove è detta lacèrta nera. Un caso è stato segnalato anche a Castellamare di Stabia nel 2012 – NdR]. Assicuratici della specie di appartenenza dell’animale contando le squame della testa, abbiamo costatato che si trattava di un maschio per via dei pori femorali ben sviluppati sulle zampe posteriori, dopodichè lo abbiamo rilasciato. Abbiamo cercato altri esemplari simili ma ci siamo dovuti arrendere dopo aver osservato in zona più di un centinaio di esemplari del tipo consueto. La primavera prossima faremo un altro sopralluogo e cercheremo di capire se ci siamo trovati di fronte ad un caso sporadico o se vi sono parecchi esemplari melanici in zona.”
Una curiosità: un caso ben noto di ipercromismo (cianismo) legato alla lucertola Podarcis sicula è quello, sviluppatosi in ambiente microinsulare, della Lucertola azzurra dei Faraglioni di Capri (Podarcis siculus coeruleus – Eimer, 1872).
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