di Redazione FdS
Sudici, oziosi, malavitosi, briganti, mafiosi… In quanti modi sono stati chiamati gli abitanti del Sud? Attraverso storie vissute, narrazioni letterarie e riflessioni antropologiche, Vito Teti* ritiene si possano smontare i principali luoghi comuni sulla «razza maledetta». Lo fa con il volume “Maledetto Sud” edito da Einaudi nel 2013 nell’ambito della collana ‘Vele’ (pp. 144 – 10 euro).
Dirsi o sentirsi di un luogo e insieme dell’Italia non è un’operazione semplice e definitiva. E diventa sempre piú complicato nel momento in cui Nord e Sud, quasi come destra e sinistra, perdono gli antichi significati e vanno collocati in un mondo piú vasto, globale. Una riflessione, quella sul Sud, che incontra sempre la potenza degli stereotipi, il senso di noi che è stato costruito nei secoli grazie anche a sguardi ostili e miopi. Forse liberarsi dalla «maledizione» di un’identità angusta, spesso inventata (come quella che oppone Nord a Sud) può spingere a trasformare il conflitto in benedizione, il risentimento in riconoscenza, l’autoassoluzione in consapevolezza dei propri errori.
Vito Teti è ordinario di Etnologia presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università della Calabria, dove ha fondato e dirige il Centro di Antropologie e Letterature del Mediterraneo. Va indagando da oltre 30 anni i temi della costruzione identitaria, della melanconia e della nostalgia, dell’antropologia dei luoghi e dell’abbandono, del rapporto tra antropologia e letteratura. È autore di reportage fotografici e ha realizzato numerosi documentari etnografici in Calabria e in Canada per conto della Rai. Tra le sue pubblicazioni, Le strade di casa. Visioni di un paese di Calabria, con S. Piermarini (1983), La razza maledetta. Origini del pregiudizio antimeridonale (1993), La melanconia del vampiro. Mito, storia, immaginario (1994), Il senso dei luoghi. Memoria e vita dei paesi abbandonati (2004), Storia del peperoncino (2007), Pietre di pane. Un antropologia del restare (2011), Il patriota e la maestra, edito da Quodlibet (2012).