di Kasia Burney Gargiulo
“Il pudore inventò il vestito per maggiormente godere la nudità” diceva nell’Ottocento lo scrittore lombardo Carlo Dossi, alludendo alle sottili aspettative erotiche che un corpo vestito può scatenare nell’immaginazione di chi guarda, lasciandogli prefigurare cosa ci sia “sotto”. C’è però chi da decenni ha ‘spogliato’ di connotazioni erotiche la nudità – sia pure apparentemente ed almeno in certi contesti come le aree dedicate al nudismo – classificandola come un semplice recupero dello stato originario di natura. Una istanza di libertà del corpo che si esprime nel rifiuto delle convenzioni sociali che vogliono le sue parti più intime sempre ben celate. Non tutti i nudisti però muovono dallo stesso assunto: c’è infatti chi – come il naturista – concepisce la nudità come “un modo di vivere in armonia con la natura, caratterizzato dalla pratica della nudità in comune, allo scopo di favorire il rispetto di se stessi, degli altri e dell’ambiente”, così come recita l’International Naturist Federation, e chi invece – soprattutto in aree balneari apposite – si spoglia per il puro gusto di farlo, senza alcuna particolare implicazione ‘filosofica’. E se spesso si ritiene che la propensione a circolare per dune e per spiagge in costume adamitico sia tipica di popoli nordici irretiti dalle calde e molli atmosfere dei mari del Sud, alla fine si scopre invece che il nudismo è molto praticato anche fra chi vive da sempre lungo le arroventate sponde del Mediterraneo. Emblematico in tal senso è il caso della Sicilia, che da qualche anno si lascia segnalare quale vero e proprio paradiso per nudisti.
Percorrendo dunque un ideale viaggio coast to coast della più grande isola del Mediterraneo, scopriamo alcune delle location tradizionalmente più gettonate dagli amanti del corpo en plain air, precisando però che in Italia non esiste una legge nazionale che regoli il nudismo, per cui – ad eccezione di pochissime spiagge autorizzate da normative regionali – esso è solitamente una pratica più che altro tollerata, a condizione che sia vissuta con educazione e discrezione. Due sentenze della Cassazione del 2000 di fatto riconoscono la legittimità del nudismo nei luoghi in cui è consuetudine, ma è buona norma fare attenzione ai comportamenti perchè c’è il rischio di sanzioni, anche gravi.
Cominciando dalla costa orientale e precisamente dalla provincia di Messina si potrebbe iniziare un naked tour da Tindari, località celebre per i resti della città greco-romana del IV secolo a.C. e per il Santuario della Madonna Nera posto sull’estremità orientale del promontorio, a strapiombo sul mare, in corrispondenza dell’antica acropoli greca dove una piccola chiesa fu un tempo costruita sui resti della città abbandonata. A poca distanza dai laghetti di Tindari – una zona sabbiosa con una serie di piccoli specchi d’acqua, la cui conformazione si modifica in seguito ai movimenti della sabbia spinta dalle mareggiate – si possono trovare punti frequentati da nudisti lungo la spiaggia di Marinello. A circa tre chilometri da essa, percorrendo sempre il sentiero dei laghetti costieri, è individuabile invece una spiaggia integralmente naturista, frequentata anche da gay.
A Milazzo, località di antica fondazione greca nota soprattutto per gli imbarchi dei traghetti diretti alle Isole Eolie, quale luogo di accesso verso i Monti Nebrodi, e per la straordinaria cittadella fortificata sovrastante il Borgo Antico, troviamo la spiaggia naturista della scogliera di Tono (per i milazzesi ”a Puntitta”), sul viale Marinaio d’Italia. Nei pressi di Messina vi sono infine le spiagge naturiste di San Saba e di Giampilieri:la prima fa parte dell’omonimo antico borgo marinaro di circa 300 abitanti situato nella periferia nord della città siciliana, lungo la riviera tirrenica tra Punta Faro e Capo Milazzo; la seconda, raggiungibile uscendo al bivio Tre Mestieri dell’Autostrada Messina-Catania, è una frazione costiera affacciata sulle rive dello Stretto di Messina. A Forza d’Agrò, circa 50 km a sud del capoluogo, c’è la spiaggia nudista di contrada Parrino, frequentata anche da gay, fra le frazioni di Letojanni e Sant’Alessio: la si raggiunge uscendo al casello autostradale di Taormina e, in direzione Letojanni, si prosegue fino al camping Paradise, possibile accesso alla spiaggia nudista. Si evita il ticket del campeggio lasciando l’auto nel vicino parcheggio e raggiungendo la spiaggia tramite il tunnel della ferrovia. L’occasione è buona per visitare a monte il piccolo borgo di Forza d’Agrò, vero balcone sul mare Jonio, da cui belvedere è possibile ammirare la costa da Messina a Siracusa, con Taormina e Castelmola, la baia di Giardini-Naxos e l’imponente mole del vulcano Etna.
Vicino Taormina, da circa due secoli celebre meta di turismo internazionale, c’è la spiaggia naturista di Rocce Bianche,frequentata prevalentemente da gay provenienti da tutta Europa: si trova in località Spisone, a poca distanza dallo svincolo dell’autostrada A18, uscita Taormina, scendendo sulla spiaggia in corrispondenza del cartello Lido Re del Sole e procedendo per circa 100 metri fra gli scogli, in direzione nord.
In provincia di Catania, ad una trentina di chilometri a nord-est del capoluogo c’è Acireale, località nota per il barocco, per il carnevale, per le sue terme e per le scogliere laviche della costa nota come Riviera dei Ciclopi; le origini della città si perdono nella notte dei tempi intrecciandosi con la mitica storia d’amore tra Galatea e il pastore Aci, ucciso per gelosia dal ciclope Polifemo e poi divinizzato. Qui una spiaggia naturista si trova nei pressi del Mulino. Più vicina a Catania, poco a nord del Porto, è infine la spiaggia naturista di Caito, raggiungibile oltre l’ultimo binario della Stazione.
In provincia di Siracusa, il nudismo è praticato nella Riserva Naturale di Vendicari situata ad una quarantina di chilometri a sud della splendida patria di Archimede e raggiungibile attraverso la Statale 115 in direzione Avola-Noto-Pachino. A pochi chilometri a sud del capoluogo, si segnalano invece alcune spiagge alla foce del fiume Ciane, il corso d’acqua noto fin dalla remota antichità per il particolare riflesso azzurro delle sue acque e per le meravigliose e folte colonie di papiro, le uniche spontanee in Europa fuori dall’Egitto. Le spiagge per nudisti sono raggiungibili circa un chilometro dopo il Lido di Sayonara. Scendendo verso Noto, a circa otto chilometri a sud-est della splendida città barocca Patrimonio Unesco, ed a breve distanza dalla già citata Vendicari, ci sono poi gli scavi di Eloro, un’antica polis siceliota i cui resti sono custoditi in un parco archeologico ubicato su una bassa collina prospiciente il mar Ionio: nei pressi si trova una caletta per nudisti molto frequentata anche da gay. A Cassibile, località nota per la Riserva Naturale Orientata Cava Grande del Cassibile, con ampia varietà di ambienti naturali e archeologici fra cui spiccano i verdissimi “laghetti” d’acqua dolce presi d’assalto dai bagnanti soprattutto d’estate, vi è infine un’azienda agrituristica di prodotti biologici gestita da una famiglia che ospita anche naturisti.
In provincia di Agrigento molto ricercata è la spiaggia di Eraclea Minoa, nel comune di Cattolica Eraclea, non distante dall’area archeologica di quella che in antico fu una subcolonia di Selinunte. A poca distanza c’è anche la spiaggia della foce del fiume Platani, una zona a Riserva Naturale Orientata con tipica vegetazione dunale mediterranea, un prezioso ecosistema costiero per numerose specie di uccelli. Celebre anche la spiaggia nudista di Torre Salsa, nel comune di Siculiana, situata all’interno della bellissima oasi naturalistica del WWF, il cui litorale si estende per circa 6 chilometri, da Siculiana a Eraclea Minoa, alternando falesie più o meno ripide, dune e spiagge. Questa spiaggia è ricercata e temuta al tempo stesso perchè qualche anno fa è stata al centro di alcune denunce ai carabinieri per atti osceni in luogo pubblico. Se dalla terraferma ci spostiamo sull’Isola di Lampedusa, nei pressi della spettacolare Isola dei Conigli troviamo la scogliera di “Ballata bianca” e la spiaggia nudista di località Guitgia.
Nel trapanese c’è la spiaggia nudista di Scopello, frazione del comune di Castellamare del Golfo. La spiaggia, molto tranquilla, si può raggiungere da Castellamare imboccando la Statale 187 verso Trapani e svoltando a destra per Scopello dopo pochi chilometri. In località Guidaloca si varca il ponte e si raggiunge la antica Tonnara di Scopello con i faraglioni. Si può lasciare l’auto in fondo alla strada e raggiungere la spiaggia a piedi. La tonnara di Scopello è una delle più importanti e antiche di tutta la Sicilia: le prime strutture risalgono infatti al XIII secolo, mentre la tonnara vera e propria fu edificata nel XV secolo da Giovanni Sanclemente la cui famiglia la ampliò nel corso del XVI secolo, quindi passò alla Compagnia di Gesù e infine alla celebre famiglia Florio. Nei pressi c’è anche una torre cilindrica del XVI secolo, posta a guardia del tratto di costa, e la Riserva Naturale Orientata dello Zingaro, uno dei pochissimi tratti di costa della Sicilia non contaminata dalla presenza di una strada litoranea. Nel comune di Castelvetrano c’è la spiaggia per nudisti di Selinunte, appartata e circondata da una pineta. E’ nota anche come Casello 41 perchè prende il nome dall’ex casello ferroviario che segna il confine tra la zona percorribile in auto e l’inizio del sentiero che porta, dopo pochi minuti di passeggiata, all’omonima spiaggia. La ferrovia ormai non esiste più e il casello è stato riconvertito in residenza. La spiaggia si trova all’interno della riserva naturale della Foce del Belice. Il uogo è a breve distanza dall’area archeologica di Selinunte con i suoi suggestivi e plurimillenari templi greci.
Chiudiamo con la provincia di Palermo, trasferendoci nel comune di Lascari, dove si trova una prima spiaggia nudista nei pressi del lido delle Salinelle; la si raggiunge a piedi superando il lido in direzione destra e camminando sul bagnasciuga per almeno 200 metri. Una seconda spiaggia nudista è invece in contrada Gorgo Lungo. A Balestrate, borgo a metà strada fra Palermo e Trapani, al centro del Golfo di Castellammare, c’è una spiaggia nudista ormai storica, molto frequentata soprattutto da gay. La si raggiunge superando il cimitero del paese e proseguendo poi a piedi in direzione della costa. Avvicinandoci a Palermo, troviamo invece la spiaggia nudista delle Vergini nella riserva naturale di Capo Gallo-Barcarello, raggiungibile a piedi lasciando l’auto nei pressi del porto di Barcarello, versante Sferracavallo. Il tratto di litorale roccioso destinato al nudismo comprende varie insenature, mentre superando a piedi le piattaforme in cemento della Fossa del Gallo, si raggiungono altri brevi tratti di costa frequentati soprattutto da gay. Con la riserva di Capo Gallo e quella vicina di Monte Pellegrino, Palermo si ritrova ad avere il primato di ben due riserve naturali nei propri confini. Le rocce carsiche qui sono state modellate dal mare nelle forme più bizzarre, formando una serie di grotte affascinanti, con tracce di graffiti preistorici e rinvenimenti di reperti archeologici, come la Grotta dell’Olio dai suggestivi riflessi azzurri.
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