di Redazione FdS
Il calzaturificio Cesare Firrao, di Luzzi (Cosenza) rappresenta una delle eccellenze che possono definirsi storiche nel panorama aziendale calabrese. Da sempre, a partire dalla sua fondazione, più di 40 anni fa, ad opera dei fratelli Altomare (tornati al paese natio dalla Svizzera dove erano emigrati) si è contraddistinta per la produzione di scarpe da uomo di alta qualità fino ad ottenere la consacrazione internazionale attraverso la produzione e la distribuzione dell’omonimo marchio.
Presto “Cesare Firrao” è diventato sinonimo di calzature fatte a mano con un alto contenuto di artigianalità, conquistando la fiducia dei consumatori nel mondo, fra i quali numerose star internazionali ed italiane, politici, giornalisti, opinion leaders. Nonostante questo, la storia dell’azienda è stata caratterizzata da fasi alterne dettate dall’andamento altalenante del mercato, che l’hanno costretta a rimanere inattiva negli ultimi 2 anni circa.
Oggi Alba 94, un gruppo proveniente da Codroipo (Ud), nel Friuli Venezia Giulia, che ha già una serie di interessi in diverse Regioni d’Italia e che in Calabria ha deciso di investire avviando attività produttive e di erogazione di servizi (emblematica la partnership con l’azienda cosentina “de Tommaso” che, nei suoi tre secoli di storia, ha fornito le proprie calzature, interamente realizzate a mano, a personalità di livello mondiale, da Napoleone a Benedetto XVI oltre a star come Brad Pitt, George Clooney e Johnny Depp), ha preso in fitto il laboratorio storico del calzaturificio di Luzzi ed il marchio “Cesare Firrao”, elaborando un progetto per il rilancio.
Il presupposto di tutto ciò è la volontà dei nuovi imprenditori di garantire occupazione alle maestranze; di recuperare l’artigianalità delle lavorazioni, per continuare a produrre calzature che garantiscano la stessa qualità che da sempre ha contraddistinto il marchio Cesare Firrao; di non fare andare perduto un patrimonio di sapere, di manualità, di gesti, di storia; di mantenere viva un’azienda che ha rappresentato nel mondo il comune di Luzzi, il territorio, la Regione Calabria e che può e deve continuare a farlo.
Sono già allo studio attività finalizzate al rilancio dello storico marchio Cesare Firrao sui mercati nazionale ed internazionale (come la partecipazione alla edizione del prossimo Giugno di PITTI UOMO a Firenze o la partnership con la squadra di calcio dell’Udinese o la ricostituzione di una rete commerciale, il recupero di vecchi clienti e l’acquisizione di nuovi ) ma partendo dal territorio con la prossima riapertura dello spaccio aziendale, che tornerà ad essere punto di riferimento per i “vecchi” estimatori e per quanti vorranno conoscere ed indossare calzature di qualità.
Si è già avviato lo studio di nuove collezioni che, pur mantenendo intatte le caratteristiche di artigianalità, tengano conto delle rinnovate esigenze della clientela e dei mercati: la ricerca di forme, modelli, pellami, colori, combinazioni di materiali stanno impegnando l’ufficio stile in questo periodo, per essere pronti quando verrà avviata la produzione agli inizi di gennaio.
Degno di nota è il fatto che a distanza di anni, ritornino nel calzaturificio esponenti della famiglia Altomare: Werner e Vinicio, figli di Battista, il quale insieme ai fratelli Luciano e Mario fu fondatore della “fabbrica” e quindi curiosamente si ripresenti a distanza di quasi 9 lustri la nuova generazione dei “Fratelli Altomare”, pronti a riprendere il cammino di una storia interrotta.
La riapertura ufficiale del calzaturificio è programmata per il 12 Dicembre con un evento che inizierà alle 18,00, alla presenza dei numerosi invitati fra i quali S.E. il Vescovo di Cosenza-Bisignano, il neo eletto presidente della Regione ed i nuovi Consiglieri, il Sindaco di Luzzi con la Giunta, le autorità. L’invito è stato fatto pervenire anche al Presidente del Consiglio dei Ministri.
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