Siracusa, splendida e potente colonia greca nel cuore del Mediterraneo, come non l’avete mai vista. Grazie alla tecnologia 3D, un team di studiosi l’ha ricostruita in video avvalendosi di resti architettonici, reperti archeologici e fonti letterarie
di Redazione FdS
Come è noto, Siracusa è stata una delle più importanti e potenti città del mondo antico. Della sue lontana origine parla lo storico ateniese Tucidide, che la colloca nel 733 a.C. quando un gruppo di Corinzi guidati da Archia approdò sull’isolotto di Ortigia (oggi cuore del centro storico), ne scacciò i Siculi e vi fondò la polis di Syracousai. Fu l’inizio di una grande storia che portò la città ad espandersi nei territori limitrofi e a fondare subcolonie come Acre, Casmene, Eloro e Camarina. Lo scontro fra i discendenti dei fondatori Corinzi (Gamoroi) e quelli dei Siculi (Kyllyrioi) riusciti agli inizi del V secolo a.C. a impadronirsi della città, determinò l’intervento di Gelone, tiranno di Gela, il quale vi trasferì la sua corte instaurandovi la tirannide, regime in seguito alternatosi a brevi periodi di democrazia e oligarchia. Dopo Gelone, varie furono le figure di spicco al vertice della città: da Ierone I a Dionigi I, Agatocle, Ierone II, senza tralasciare il generale corinzio Timoleonte, oligarca rimasto in carica per un decennio. Nei secoli la potenza di Siracusa si estese a gran parte della Sicilia, infiltrandosi anche nella continentale Magna Grecia e imponendosi a vario titolo nel più ampio panorama mediterraneo, in grande rivalità con la potenza cartaginese. Una rilevanza che la città conservò in parte anche dopo il suo assoggettamento al dominio romano nel III sec. a.C. Patria del grande scienziato Archimede, Siracusa si distinse anche per il mecenatismo della sua corte, che ospitò nel tempo grandi nomi della cultura greca come Eschilo, Pindaro, Ibico, Senofonte e Platone.
SIRACUSA: UN VIAGGIO NEL TEMPO IN 3D
Ad agevolare la ”lettura” di una città così straordinaria, di un luogo che in 2800 anni ha subito profonde trasformazioni, vengono oggi in soccorso moderne tecnologie il cui multiforme impiego, integrato da attività più tradizionali, va sotto il nome di ‘archeologia virtuale’. Ecco allora che ricerca bibliografica e d’archivio, studio e interpretazione dei dati archeologici, vengono affiancati da una serie di strumenti ed attività high-tech che permettono di ottenere affascinanti ricostruzioni come ad esempio quelle che vi mostriamo nella serie di video sull’antica Siracusa prodotti dall’IT Lab IBAM CNR* di Lecce. L’archeologia virtuale consente così di restituire al pubblico l’interpretazione strutturale e visiva di monumenti ed opere d’arte danneggiati o compromessi. Ciò è possibile facendo convergere tutte le informazioni emerse dalle diverse discipline della ricerca archeologica in un modello di conoscenza identificato come ‘sintesi’ dei dati raccolti. Nei video seguenti sono confluiti i risultati scientifici ottenuti della ricerca condotta sull’area sacra di piazza Duomo, sul Tempio di Apollo e sul Teatro greco di Siracusa, nell’ambito del progetto “PON Energia Smart City”. Tecnologie di restituzione 3D in grado di integrare virtualmente le parti mancanti di alcuni elementi architettonici e scultorei, così come gli insospettabili colori originali, consentono una lettura dinamica dei monumenti che combina l’aspetto reale con quello virtuale. Il progetto ha previsto anche la creazione di percorsi urbani di conoscenza attraverso totem per il digital signage, Wi-Fi ad alta velocità e sistemi multimediali basati su mobile-App per una fruizione on-site dei contenuti anche grazie all’adozione di tecnologie basate sulla Realtà Aumentata. Chiudono la serie di video su Siracusa alcune immagini dedicate agli Specchi Ustori, leggendaria invenzione di Archimede in grado di concentrare e convogliare i raggi del sole sulle navi romane, con effetti distruttivi.
VIDEO 1: PRESENTAZIONE PROGETTO “SMART CITIES” | SIRACUSA
VIDEO 2: L’AREA SACRA DI PIAZZA DUOMO
Nel video seguente il lavoro di ricostruzione si è concentrato sull’area sacra corrispondente all’attuale Piazza Duomo, nel punto più alto dell’isola di Ortigia, dove scavi degli anni Novanta del ‘900 hanno portato alla luce le tracce di fondazione di un oikos, un edificio monocellulare riconosciuto come il primo luogo di culto di Siracusa, databile alla fine dell’VIII sec. a.C. Nonostante l’esiguità delle tracce (nulla rimane dell’alzato, che doveva essere in mattoni crudi e legno, nè del tetto probabilmente in strame di paglia) è parso opportuno tentare una ricostruzione ideale dell’edificio, sia per la sua importanza nella storia della città sia per offrire una versione affidabile delle caratteristiche basilari di una costruzione di età tardo-geometrica. Nella stessa area si trovano anche i resti del cosiddetto Tempio Jonico o Artemision, del VI sec. a.C., il quale presenta similitudini architettoniche con alcuni grandi templi dell’Asia Minore, e i resti del Tempio di Atena, un edificio di ordine dorico eretto nel V secolo a.C. dal tiranno Gelone dopo la vittoria contro i Cartaginesi nella battaglia di Imera; ciò che ne rimane, è visibilmente inglobato nelle strutture murarie del Duomo di Siracusa. Il video su base 3D è prodotto con la consulenza archeologica di Fabio Caruso, ricercatore CNR IBAM; la voce è di Antonio Della Rocca.
VIDEO 3: IL TEMPIO DI APOLLO
Il video seguente ricostruisce l’aspetto originario del Tempio di Apollo, edificio databile all’inizio del VI secolo a.C. e considerato il tempio dorico più antico della Sicilia, il primo corrispondente al modello affermatosi in tutto il mondo ellenico di tempio periptero con colonne di pietra. Nei secoli il tempio subì diverse trasformazioni e sovrapposizioni che lo danneggiarono gravemente. Riscoperto intorno al 1860 all’interno di una ex caserma spagnola del ‘500, venne riportato alla luce grazie agli scavi eseguiti da Paolo Orsi tra il 1938 e il 1942. Terrecotte architettoniche da esso provenienti si conservano oggi al Museo Archeologico Regionale di Siracusa, tra cui frammenti del sima e di acroteri, oltre ad alcune tegole di copertura, forse tra le prime prodotte in Sicilia. Il video su base 3D è prodotto con la consulenza archeologica di Fabio Caruso, ricercatore CNR IBAM; la voce è di Antonio Della Rocca; le musiche di Alex Zuccaro.
VIDEO 4: IL TEATRO GRECO
Il video seguente è dedicato al grande Teatro Greco, costruito nella neapolis di Siracusa nel V secolo a.C. e rifatto nel III a.C. Gli sforzi maggiori di ricostruzione virtuale del monumento antico forse più celebre della città, si sono concentrati in particolare sull’edificio scenico di età ellenistica. Le strutture della scena realizzate sotto Ierone II sono infatti quasi interamente scomparse, fatta eccezione per alcuni frammenti scultorei e architettonici. Proprio a causa della difficoltà di lettura, finora non era mai stata tentata una restituzione grafica compiuta dell’edificio scenico. L’ipotesi ricostruttiva realizzata da IBAM Itlab muove da studi condotti sugli edifici teatrali minori della Sicilia, meglio conservati e, plausibilmente, ispirati al grande teatro siracusano [Video: consulenza storica e archeologica: Fabio Caruso; testi: Andrea Gennaro; regia e 3D supervisor: Francesco Gabellone; 3D work: Ivan Ferrari e Francesco Giuri; responsabile scientifico: Vincenzo Raffaelli; direttore IBAM: Daniele Malfitana].
VIDEO 5: GLI SPECCHI USTORI DI ARCHIMEDE
Nel video seguente una brevissima scena rievoca l’assedio romano di Siracusa messo in atto dal console Marco Claudio Marcello nel 212 a.C. L’attacco fu sferrato per vie terrestri e marittime ma l’esercito di Roma dovette misurarsi duramente con la difesa ideata dallo scienziato Archimede, al cui genio sono attribuiti i leggendari specchi ustori, ossia specchi orientati in grado di far prendere fuoco al legno delle navi concentrando e convogliando sul bersaglio i raggi del sole [3D: Francesco Gabellone – Ivan Ferrari, IBAM ITLab].
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