Sospesa asta di vendita del Bosco Archiforo a Serra San Bruno. A bloccarla un intervento della Regione

bosco archiforo

Calabria – Scorcio del Bosco Archiforo con la Pietra dell’Ammienzo, Serra S. Bruno (Vibo Valentia) –Photo by Bruno Francesco Pileggi | CCBY-SA3.0

di Redazione FdS

Tramite il dr. Ernesto Marra, Direttore del Comitato Scientifico della Confederazione Micologica Calabrese, apprendiamo che è stata sospesa la vendita all’asta di alcuni lotti (pari a 2600 alberi, fra cui diversi vetusti) del Bosco Archiforo a Serra S. Bruno (Vibo Valentia), una delle perle del Parco Regionale delle Serre Calabresi. Alla fine ha prevalso, almeno per il momento, la ragione. Già da ieri sera è stata infatti diffusa la notizia dal quotidiano online di Serra San Bruno “Il Vizzarro”  che negli ultimi giorni è stato una delle fonti principali di notizie sulla evoluzione della vicenda. La svolta positiva è stata data da un provvedimento emesso dal Dipartimento Agricoltura e foreste della Regione Calabria che, in via cautelare, ha prodotto la sospensione immediata del procedimento.

Tutto era emerso dalla indizione, da parte dell’Amministrazione del Comune di Serra San Bruno dell’asta di vendita di tre lotti di bosco ricadenti all’interno del Parco e dalla martellata delle piante destinate al taglio che aveva ricompreso esemplari che per dimensioni e per longevità erano certamente da ritenere “piante monumentali”, fra le più alte d’Europa, da proteggere (Legge 14 gennaio 2013, n. 10, Regione Calabria L.R. 7 dicembre 2009, n. 47). Da qui l‘indignazione delle Associazioni Ambientaliste e la presentazione di due interrogazioni parlamentari indirizzate al Ministero dell’Ambiente volte a chiedere chiarezza sul disboscamento, nel demanio di Serra San Bruno, che negli ultimi dodici mesi avrebbe portato al taglio complessivo di 9.291 piante. Anche il Web ha contribuito a sensibilizzare l’opinione pubblica sul “caso Archiforo” con l’avvio di due petizioni (una avviata dal Prof. Domenico Puntillo e l’altra dalla Confederazione Micologica Calabrese) che hanno raggiunto circa 3.500 sottoscrizioni. Finalmente sono intervenuti anche gli organismi regionali.

La forte pressione mediatica nei giorni scorsi aveva in un primo momento indotto l’Amministrazione a meglio valutare le proprie scelte con rassicurazioni pubbliche, rese dal primo cittadino, circa la salvaguardia delle piante monumentali. In realtà tali piante non sarebbero mai dovute essere comprese nel piano di taglio sia perché protette, sia perché espressamente escluse dal Piano di gestione forestale del Comune di Serra San Bruno redatto dall’Università Mediterranea di Reggio Calabria così come confermato dagli studiosi reggini che hanno redatto il piano e che proprio sul magazine Il Vizzarro hanno clamorosamente smentito le dichiarazioni della Amministrazione Comunale oltre a svelare il fatto che il Piano sulla cui base il Comune cercava di giustificare maldestramente le proprie scelte non è stato ancora neppure approvato dagli organi competenti.

E’ auspicabile che l’attuale sospensione possa tradursi in una attenta e permanente valutazione dei futuri interventi nei boschi delle Serre affinché si possa continuare a godere la magica atmosfera di quei luoghi così come è adesso e come già descritta da Norman Douglas nel 1915 in “Old Calabria”: “… c’è una maestosa foresta di abeti bianchi – null’altro salvo che abeti, una regione insolita per quel che riguarda l’Italia meridionale e centrale. Ero li, nell’ora dorata che segue il tramonto e di nuovo nella luce fioca del mattino madido di rugiada; e mi sembrava che in questo tempio non eretto da mani umane risiedesse una magia più naturale e più sacra, che non negli ambulacri dei chioschi poco lontani”.

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