Presso la Casa del Lector, prestigiosa sede della Fondazione spagnola German Sanchez Ruipierez, nella cittadella culturale dell’ex matadero (mattatoio) di Madrid, è stata inaugurata lo scorso 17 ottobre la mostra “Villa dei Papiri”, una straordianria esposizione sulla Villa dei Papiri di Ercolano e la sua biblioteca, l’unica dell’antichità classica che sia giunta ai nostri giorni. La villa, detta anche Villa dei Pisoni, rimase sepolta durante l’eruzione del Vesuvio del 79 e ritrovata a seguito degli scavi archeologici dell’antica Ercolano iniziati nel XVIII secolo: il riferimento ai ‘papiri’ nella denominazione della villa è dovuto al ritrovamento al suo interno di una biblioteca con oltre milleottocento papiri.
Attraverso la ricostruzione virtuale delle varie stanze della villa (nella realtà visibile solo in parte), installazioni multimediali ed interattive ad hoc e una selezione di opere artistiche e pezzi archeologici di prim’ordine (oltre 100, fra oggetti e pitture), l’esposizione spagnola offre al pubblico l’occasione di avvicinarsi al tema della scrittura e della lettura, pubblica e privata, nell’antica Roma e anche alla rilettura del XVIII secolo con gli scavi che portarono alla luce quei tesori e li fecero conoscere in tutto il mondo.
La mostra si articola in due parti: ‘Lectura, Herculano, año 79’, che prende in considerazione il modo di leggere e scrivere nell’antica Roma, attraverso gli strumenti artigianali originali usati – stilus, tavolette cerate, calamai – e naturalmente i papiri custoditi nella Biblioteca nazionale di Napoli, recuperati nello spesso strato di cenere che ricopre la villa; ‘Relecturas, Herculano, 1750’, che propone una rilettura del passato, dedicata agli scavi archeologici voluti da Carlo III e ai libri del XVIII secolo – due le esposizioni bibliografiche – che divulgarono quelle scoperte nell’intera Europa del tempo. In mostra anche l’unico papiro che si conserva integro, il celebre Papiro Lungo, di 3,40 metri, “che per la prima volta ha lasciato la Sala ‘Giacinto Gigante’ della Biblioteca Nazionale di Napoli, seguendo rigorose norme di sicurezza”, come ha sottolineato il direttore della Biblioteca nazionale, Mauro Giancaspro. Fra le curiosità anche la macchina per srotolare i papiri ideata dall’abbate Antonio Piaggio, anch’essa alla sua prima trasferta all’estero.
La mostra è stata organizzata dalla Casa del Lector, dal Museo Archeologico Virtuale di Ercolano, dalla Biblioteca Nazionale e dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli; con la partecipazione del Museo Archelogico Nacional di Madrid, della Real Academia de Bellas Artes de San Fernando, del Patrimonio Nacional e del Museo di Scienze Naturali Csic, e la collaborazione dell’Ambasciata Italiana e Spagnola, l’Istituto di Cultura Italiana di Madrid e con il sostegno dell’Assessorato alla Cultura della Regione Campania.
“Si tratta del compimento di un progetto durato due anni che ha visto impegnati i tecnici del MAV e gli archeologi in una stretta collaborazione con istituzioni culturali prestigiose come la Biblioteca Nazionale e il Museo Archeologico di Napoli, il Museo Archeologico di Madrid, l’Accademia di Belle Arti di San Fernando” – ha dichiarato il direttore del MAV Ciro Cacciola.
“Con questa mostra – ha aggiunto Cacciola – il MAV rafforza la sua proiezione internazionale e il progetto di valorizzazione del patrimonio archeologico di Ercolano e dell’area vesuviana nel mondo. Si tratta di una mostra che racconta in modo nuovo e originale l’epoca romana, focalizzando l’attenzione sul tema della lettura e della scrittura, ponendo al centro una delle più straordinarie testimonianze, patrimonio unico al mondo di Ercolano: i papiri”.
“Sono orgoglioso che il MAV sia partecipe di un’impresa così straordinaria: raccontare al mondo la bellezza e la grande importanza storica e culturale di Villa dei Papiri. Villa dei Papiri è un tesoro unico al mondo, custodito nelle viscere di Ercolano. E’ un’impresa che è stato possibile raggiungere grazie al lavoro di questi anni e allo sviluppo di sempre più intense relazioni con altri importanti istituzioni culturali – ha poi dichiarato Nino Daniele Presidente Fondazione Cives – Il MAV, insieme ad altre, rappresenta un’eccellenza della Campania, un esempio ancora insuperato di narrazione innovativa e moderna dell’archeologia attraverso il digitale e la tecnologia. E’ un patrimonio di esperienze, di conoscenze e tecnica al servizio del sistema culturale della Regione. La mostra su Villa dei Papiri è anche il risultato straordinario delle competenze e delle intelligenze che abbiamo e dei nostri giovani collaboratori.”