Splendori floreali d’autunno: note di flora calabrese serotina

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La seducente e pericolosa Mandragora (Mandragora autumnalis) – Ph. © Domenico Puntillo

di Domenico Puntillo

L’aggettivo serotino deriva dal lat. seròtinum = serale ma che per estensione significa anche tardivo. La flora serotina comprende quindi tutte quelle specie la cui fioritura avviene in autunno. Invero si tratta di poche piante dotate di questa fenologia. Spesso sono piante provviste di bulbi o rizomi (geofite bulbose o rizomatose), organi che permettono alle piante di sopravvivere al passaggio degli incendi. Queste piante hanno la necessità di fiorire quando il suolo è privo di altra vegetazione. Così è facile osservare sulle scarpate stradali o nelle pietraie calcaree assolate in autunno le gialle fioriture delle Sternbergie (Sternbergia lutea (L.) Ker Gawl. ex Spreng., Sternbergia sicula Tineo ex Guss., Sternbergia colchiciflora Waldst. & Kit.)
 

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Sulla sx. esemplari di Sternbergia lutea e a dx di Sternbergia colchiciflora – Ph. © Domenico Puntillo

o del Gigaro a foglie sottili [Biarum tenuifolium (L.) Schott], piccola aracea che spunta dal suolo appena pochi centimetri.
 

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Gigaro a foglie sottili (Biarum tenuifolium) – Ph. © Domenico Puntillo

Nei prati, negli uliveti, nelle garighe mediterranee dello Jonio la pericolosa Mandragora (Mandragora autumnalis Bertol.) esibisce le sue accattivanti fioriture (v. in alto foto di apertura). Talora incauti raccoglitori la consumano mischiata nelle minestre ed è causa di non pochi avvelenamenti a volte anche con esito fatale.

Un’altra bulbosa della costa jonica ci sorprende con i suoi bei fiori: il Colchico di Bivona (Colchicum bivonae Guss.), che sovente si accompagna con un suo congenere più piccolo ma con fiori altrettanto belli: il Colchico di Cupani (Colchicum cupani Guss.). Per chiudere con i Colchici eccone un altro a quote più elevate che spunta nei pascoli della Sila e del Pollino: è il Colchico alpino (Colchicum alpinum Lam. ex DC.).
 

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Da sinistra: Colchicum cupani, Colchicum bivonae, Colchicum alpinum – Ph. © Domenico Puntillo

Tutti i Colchici contengono un alcaloide, la colchicina, che interrompe la mitosi cellulare e quindi era stato preconizzato nella cura del cancro. Peccato che impedisce la divisione cellulare anche delle cellule buone e non solo di quelle impazzite. Ancora oggi l’alcaloide viene utilizzato nei laboratori botanici per fermare la mitosi cellulare ed osservare così questo processo nelle cellule vegetali. Gli usi in medicina sono relegati al trattamento della gotta e di alcune sindromi con fenomeni flogistici, per alleviare i sintomi della “Febbre Mediterranea Familiare” e una malattia autoinfiammatoria ascritta come febbre periodica. Pare che di recente il suo impiego da parte dei cardiologi sia stato esteso al trattamento delle pericarditi.

Fiorisce in questo periodo anche il Falso Zafferano (Crocus thomasii Ten.) che come evoca il nome somiglia molto allo Zafferano coltivato che ci fornisce l’omonima droga costituita da tre stimmi rossastri e utilizzata per insaporire i risotti.
 

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Falso zafferano (Crochus thomasii) – Ph. © Domenico Puntillo

Per continuare citiamo l’odorosissimo Narciso autunnale (Narcissus obsoletus (Haw.) Steud. = Narcissus serotinus L.) anche questa pianta con distribuzione jonica. E’ il più piccolo dei Narcisi italiani che emana un profumo delicatissimo e sfruttato anche in profumeria per la sua soave essenza.
 

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Narciso autunnale (Narcissus serotinus) – Ph. © Domenico Puntillo

Sempre nelle garighe o nelle pseudosteppe assolate del Mediterraneo sono presenti due Scille a fioritura autunnale [Charybdis pancration (Steinh.) Speta e Scilla autumnalis L.]. La prima sicuramente fa mostra di se per le sue alte fioriture prive di fogliame, la seconda passa inosservata per le sue esigue fioriture. Senza dubbio la più vistosa fioritura autunnale è da attribuire ad un Ciclamino (Cyclamen hederifolium Aiton) che fiorisce nel sottobosco quando le piante di alto fusto perdono le foglie e lasciano i raggi luminosi arrivare nel sottobosco.
 

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Ciclamino (Cyclamen hederifolium Aiton) – Ph. © Domenico Puntillo

Vorrei chiudere questa piccola rassegna, senza voler essere esaustivo, con una minuscola orchidea, una delle pochissime a fioritura autunnale che schiude i suoi piccoli fiori profumati di vaniglia nei prati o nelle garighe acide: la Spiranthes spiralis caratterizzata da una spiga di fiori che si dispongono a spirale sul fusto. I suoi piccoli fiori osservati con una lente da ingrandimento sembrano di cristallo quasi foggiati da un mastro vetraio.

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Orchidea Spiranthes spiralis – Ph. © Domenico Puntillo

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