di Redazione FdS
Hanno sbaragliato la nutrita schiera di gruppi di ricerca (ben 50 da tutto il mondo) imponendosi come vincitori della prestigiosa competizione internazionale MICCAI 2014 organizzata dal “Laboratory for Computational Imaging Biomarkers” dell’ Harvard Medical School di Boston. La competizione mirava all’individuazione delle migliori algoritmi per l’analisi di immagini di risonanza magnetica strutturale del cervello allo scopo di predire, con la maggior precisione possibile, l’eventuale presenza di patologie neurodegenerative, tra cui la malattia di Alzheimer, con la conseguente possibilità di intervenire tempestivamente con la somministrazione delle terapie oggi disponibili, sebbene non ancora risolutive.
L’equipe barese, così come gli altri gruppi di ricerca, ha dovuto applicare la propria metodologia su immagini provenienti da analisi effettuate su un campione di popolazione al fine di individuare l’eventuale presenza di malattie neurodegenerative. Lo studio dei dati è stato eseguito “in cieco”, ossia senza conoscere preventivamente la diagnosi. I risultati prodotti dai professori e dei ricercatori di Bari si sono attestati come i più accurati nella graduatoria stilata dal ‘Laboratory for Computational Imaging Biomarkers’ di Harvard.
Il gruppo di ricercatori è composto dal prof. Roberto Bellotti del dipartimento interateneo di Fisica di Bari, dalla dott.ssa Rosalia Maglietta dell’ Istituto di Studi sui Sistemi Intelligenti per l’Automazione del CNR, dalla dottoressa Sabina Tangaro e dai giovani ricercatori (tutti precari) Nicola Amoroso, Rosangela Errico, Paolo Inglese e Alfonso Monaco, Andrea Tateo dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. I risultati ottenuti dal team saranno resi pubblici in occasione della conferenza internazionale Medical Image Computing and Computer Assisted Intervention MICCAI 2014, che si svolgerà a settembre al Massachusetts Institute of Technology, Cambridge, MA, USA.
Il team svolge da diversi anni attività di ricerca finalizzata all’analisi di immagini cerebrali di risonanza per lo studio e la diagnosi precoce della malattia di Alzheimer e di altre malattie neurodegenerative, ricerca che si inserisce nel solco della disciplina emergente delle Neuroscienze Computazionali, basata su conoscenze e metodologie interdisciplinari come medicina, fisica e informatica.
Fortemente funzionale ai risultati ottenuti dai ricercatori baresi è stato l’utilizzo del “Bari Computer Center for Science” (BC2S), un centro di calcolo scientifico avanzato dell’Università degli Studi di Bari e dell’Istituto nazionale di Fisica nucleare, che permette l’elaborazione di grandi quantità di dati e immagini cliniche in tempi molto brevi. Il centro è in fase di ulteriore potenziamento grazie ai finanziamenti del progetto ReCaS, finanziato dal Miur nel ambito del programmi di Ricerca e Competitività.
“La visibilità internazionale che sta avendo questo studio – ha dichiarato il professor Bellotti – si spera possa offrire a tante delle nostre giovani eccellenze l’occasione di continuare il proprio lavoro, magari presso importanti istituti internazionali, senza escludere la possibilità di approfondire ulteriormente le nostre ricerche, anche attraverso la collaborazione con altri poli, a loro volta apportatori di ulteriori dati e conoscenze. Un presupposto importante per fare ulteriori passi in avanti anche nella cura delle malattie neurodegenerative oltre che nella comprensione delle loro cause e dei loro meccanismi di sviluppo”.