di Redazione FdS
In molti certo lo ricorderanno smagrito, minuto, disorientato, chino a guardare dentro scatoloni dove giacevano edizioni antiche delle opere di Giordano Bruno e Benedetto Croce, dove la prima edizione dell’Encyclopédie di D’Alembert se ne stava accatastata insieme a opere di Tanucci, Beccaria, Vico, Galiani. Lui è l’avvocato Gerardo Marotta – fondatore e presidente dell’Istituto italiano per gli Studi Filosofici, ente culturale di fama internazionale con sede a Napoli nel prestigioso Palazzo Serra di Cassano – mentre la scena che vi abbiamo descritto è quella che ce lo mostra all’indomani dello sfratto della biblioteca di oltre 300 mila volumi con edizioni rarissime di filosofia che lo stesso avvocato ha messo insieme nell’arco di una vita, sacrificando alla cultura le sue energie e il suo patrimonio. Uno sfratto dovuto ai drastici tagli alla cultura da parte del governo che hanno costretto quest’uomo a smantellare la preziosa biblioteca, nota agli studiosi di tutto il mondo, e a destinarla ad un oscuro deposito senza certezze di un futuro. Nell’attesa di raccontarvi in un’altra occasione la storia di questo paladino della cultura, di questo “singolare, unico, irripetibile personaggio, un misto di candida follia e passione per le attività dell’intelletto, un giacobino fuori tempo massimo che incarna un aspetto dell’ésprit napoletano del tempo dei Lumi”, come lo ha definito l’estate scorsa Titti Marrone sulle pagine dell’Huffington Post, vogliamo parlarvi dell’iniziativa di un gruppo di studenti calabresi dei licei classici “Telesio” di Cosenza, “Campanella” di Reggio Calabria e “Galluppi” di Catanzaro, che si sono recati a Napoli presso l’Istituto Italiani per gli Studi Filosofici proprio per rendere omaggio a Gerardo Marotta.
“Gerardo Marotta e’ un rappresentante di quel Meridione che ha arricchito la cultura del mondo”. In questo modo l’Assessore alla Cultura della Regione Calabria Mario Caligiuri ha commentato l’iniziativa. Marotta, su invito dell’Assessorato Regionale alla Cultura, nel mese di novembre 2013 si era recato in Calabria per illustrare alle scuole calabresi l’importanza della filosofia nella formazione umana e culturale delle giovani generazioni. Secondo Caligiuri va riscoperta e rilanciata la cultura e l’identità’ meridionale, anche attraverso l’attualità di alcune esperienze come quella dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici e lo studio degli autori meridionali nelle scuole. Infatti, nei mesi scorsi Caligiuri, attuando una deliberazione del Consiglio Regionale della Calabria, ha scritto al Ministro della Pubblica Istruzione su questo tema.
Caligiuri accompagnerà i dirigenti scolastici Antonio Iaconianni, Maria Rosaria Rao ed Elena De Filippis e i loro studenti agli incontri che si terranno con Gerardo Marotta presso l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Napoli, venerdì 21 febbraio alle 15 e sabato 22 febbraio alle ore 10. Alla manifestazione interverrà anche l’Assessore alla Cultura della Regione Campania Caterina Miraglia.
“E’ veramente significativo – ha detto Caligiuri – che gli studenti calabresi abbiano organizzato una “marcia su Napoli” per rivendicare il primato della cultura sull’ignoranza e quello della filosofia sulla superficialità in questo tempo”. Caligiuri ha inteso inoltre sottolineare le iniziative svolte con la Fondazione “Napoli Novantanove” per il recupero della storia comune del Sud e i legami indelebili tra la Campania e la Calabria confermati anche dal recente riconoscimento come patrimonio dell’umanità da parte dell’Unesco della Rete italiana delle macchine a spalla, delle quali fanno parte sia la processione della “Varia di Palmi che quella dei “Gigli” di Nola.
Caligiuri ha inoltre ricordato come nell’ottobre scorso il Presidente Giuseppe Scopelliti abbia inaugurato, dopo 38 anni di lavori e 140 anni dalla chiusura, la Reale Fabbrica d’Armi Borbonica a Mongiana nelle Serre Vibonesi, a dimostrazione di quello che il Sud poteva essere e non e’ stato: un luogo di lavoro e non di assistenza. Una manifestazione analoga, la Fondazione “Napoli Novantanove” insieme alla Regione Campania, sempre nell’ambito di questo comune progetto di recupero della memoria storica, stanno valutando la possibilità di organizzare nel Museo di Pietrarsa, a conferma del tessuto industriale e produttivo esistente nel Regno delle Due Sicilie.